Seguiamo fedelmente la cronologia delle notizie, così come veicolate dalla Fermana Football Club.
Iniziamo con il comunicato stampa che, all’ora di pranzo, annuncia l’addio del giovane difensore Polanco. “La Fermana comunica di aver trovato l’accordo per la rescissione contrattuale con il difensore Bryan Polanco – si legge nella nota -. Alla base della decisione ci sono motivi personali del ragazzo, che la società ha deciso di assecondare rispettando la volontà del giovane difensore.
A Bryan la Fermana augura le migliori fortune per il prosieguo della propria carriera sportiva”.
Cosa dire in definitiva? Solo che dispiace dover salutare un ragazzo che, di fatto, la tifoseria non ha potuto conoscere. Nelle poche apparizioni stagionali, il giovane aveva mostrato discrete qualità e buona personalità. Rimarremo con il dubbio per l’intera stagione.
Più che un bollettino medico, un bollettino di guerra! Ancora out Pinzi, Palumbo e Carosi. Torna in gruppo Karkalis
Nel pomeriggio, poi, ecco il punto della situazione sulla condizione degli atleti canarini, fatto dal fisioterapista Marco Minnucci. Ed è un bollettino con novità poco piacevoli, accanto a parole di speranza almeno per un infortunato di lungo periodo come Karkalis.
“In relazione alla partita di domenica, Mavrommatis aveva 39.5 di febbre è dunque non è stato dei nostri. Per quel che riguarda Palumbo, è uscito al 60′ per un affaticamento alla parte posteriore della coscia; Pinzi si è stirato il retto femorale, Carosi ha avuto una lesione del bicipite femorale della gamba destra. Per il resto, oggi Karkalis rientra a lavorare con la squadra e aumentiamo i lavori anche per Bianchimano e Palmucci, sperando che domenica siano dei nostri. Diouane ha ricominciato a correre e ha iniziato un lavoro differenziato anche Granatelli per la lombalgia che lo ha colpito la settimana scorsa”.
Un bollettino “di guerra” lo definiremmo, dove accanto alla buona notizia di un Karkalis che torna in gruppo, ecco defezioni importanti come Pinzi (che “ricade” – nel senso temporale e letterale, vale a dire che si fa male di nuovo, non che ripresenta lo stesso infortunio da cui era appena uscito. Meglio precisare, non si sa mai… – dopo aver giocato appena una ventina di minuti!), di Palumbo e dell’under Carosi (che con Granatelli bloccato alla schiena e Mavrommatis vittima di un attacco influenzale, rimette al centro il problema dei classe 2006).
Ma soprattutto preoccupano i tantissimi guai muscolari, addebitati alla mancanza di preparazione estiva della squadra. Ci fidiamo della versione dei professionisti, ovviamente. E annotiamo l’ennesima settimana in emergenza del gruppo gialloblù, anche in relazione alla squalifica per somma di amminizioni di capitan Romizi! Il tutto alla vigilia di una partita fondamentale come quella con il Sora.
Errori, errori e ancora errori
Che facciamo, ci ripetiamo? Ok, ripetiamoci! Da settimane mettiamo al centro delle nostre analisi i tanti, troppi errori commessi durante le partite dai giocatori canarini. Sì, si tratta di considerazioni che non rendono “fighi” e non mostrano forse conoscenze tattiche approfondite. Però quando i fatti sono davanti agli occhi di tutti, c’è poco da fantasticare. A Recanati un rigore regalato dai canarini non inficiò la vittoria ma fece aprire gli occhi, col senno di poi, sulla superficialità di alcuni atteggiamenti. In casa con l’Ancona l’assist decisivo fu di un difensore gialloblù; con il Notaresco fritatta fatta da portiere e difensori; in casa con il Teramo autogol clamoroso con palla all’incrocio. E domenica a Fossombrone doppio errore (rigore e uscita a vuoto del portiere). Ci siamo limitati a citare i soli errori decisivi, non certo frutto di schemi o disposizioni tattiche. Ma ne potremmo citare a iosa.
Cosa ulteriormente grave è che molti sono stati commessi da giocatori “over”, quelli sulla carta di maggiore affidabilità. Non aggiungiamo altro, ci limitiamo alla fredda cronaca. Ma così non si può andare avanti. Non sappiamo se sia questa la base di malcontento che ha portato agli sfoghi di mister Bolzan e del ds Paolucci domenica scorsa. Certamente sono fattori sui quali riflettere. E correre ai ripari.