Sono 2 i sostantivi che caratterizzano la Fermana degli ultimi 10 giorni: “completezza” e “consapevolezza”. La completezza – o quasi – è figlia delle 2 manovre di mercato che hanno inserito nell’organico altrettante pedine importanti. Ovviamente in condizioni normali servirebbe anche qualcos’altro, almeno per garantire una copertura migliore in caso di assenze. Ma la situazione economica della società gialloblù va costantemente monitorata e dunque, per ora, diciamo che il minimo è stato fatto per alzare il livello di competititivtà della formazione. Insomma: se la Fermana riesce ad evitare squalifiche e infortuni, può dire adesso di avere una squadra sufficientemente completa, anche se la “coperta” non è ancora abbastanza lunga.
E la completezza ha portato con sé una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Insomma, in economia si chiamerebbe “teoria del moltiplicatore”, laddove l’aumento della spesa pubblica si pensa possa portare a un aumento generale del reddito nazionale. Ecco, alla Fermana l’aumento della spesa per l’inserimento di alcune pedine ha aumentato la “capacità di spesa generale”, intesa come maggiori energie, autostima, sicurezza.
Due innesti, 4 giocatori “nuovi”
La teoria del moltiplicatore applicata al calcio in pochi esempi? Eccoli. Positivi gli inserimenti in squadra e i rendimenti degli ultimi arrivati Matias EtcheGoyen ed Elio De Silvestro. Il primo si è subito inserito e svolge in mediana un lavoro oscuro ma prezioso; il secondo ha dimostrato qualità nelle giocate, unita a quella concretezza che in avanti fino ad oggi non c’era stata.
Morale della favola, vicino a questi 2 nuovi elementi anche altri giocatori hanno messo in mostra rendimenti fino ad oggi mai evidenziati. Pensiamo a capitan Romizi che, con l’argentino vicino e liberato da compiti quasi esclusivamente di regia bassa o di contenimento, si sente finalmente in grado di recitare il suo ruolo in maniera propositiva, in una zona più avanzata e con la mente più sgombra. Insomma, da due partite si vede finalmente quel giocatore dal grande curriculum ma dal rendimento a Fermo spesso mortificato.
E che dire di Casucci? Il ragazzo di qualità ne ha e qualcosa aveva fatto anche vedere, ma sembrava essere uscito fuori dal progetto, tanto che “radio mercato” parlava anche di una sua richiesta di cessione. Ma se Casucci ha finalmente riabbracciato la causa, allora la Fermana potrà contare su un elemento giovane e prezioso per la causa gialloblù. Degli altri non parliamo, visto che si parla di conferme. Anche se citazioni particolari vanno fatte per Karkalis (muro insormontabile contro l’Atletico Ascoli) e Bianchimano, vero uomo squadra.
Testa bassa e pedalare
Avanti così, allora. Sapendo che per la prima volta la Fermana ha vinto 2 partite di seguito, sapendo che dopo 9 mesi si è tornati a festeggiare al Bruno Recchioni, ma sapendo anche che la classifica è ancora largamente deficitaria e ci vorrà tempo e tenacia per uscirne fuori.
Mister Brini predica concretezza, semplicità e… continuità. L’aveva chiesta dopo Ancona, continua a chiederla ora. Mancano 14 gare alla fine del campionato, 14 partite da vivere in apnea. A cominciare dallo scontro diretto di domenica prossima ad Isernia, che all’andata violò lo stadio di Viale Trento per 0-2. Poi, sempre al Recchioni, ecco arrivare la corazzata L’Aquila e, dopo Senigallia, altro scontro diretto interno con il Notaresco. Si entra nel vivo della stagione, laddove gli scivoloni costano cari, ma le vittorie valgono doppio! La Fermana ci arriva con qualche carta in più da giocare, con diverse cose ancora da limare e da rivedere, ma anche con una maggiore consapevolezza. E non è poco.