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Romizi: “Gioventù, sfortuna, episodi, la Fermana paga questo”. E adesso? “Ogni partita andrà giocata come se fosse l’ultima!”

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Marco Romizi avrebbe fatto carte false pur di essere presente domenica scorsa al Bianchelli di Senigallia, a guidare la Fermana nei panni di capitano e di ex rossoblù. E invece una squalifica per somma di ammonizioni lo ha tolto dalla contesa. Con lui abbiamo parlato proprio della gara di Senigallia e, più in generale, del momento vissuto dalla Fermana, a undici partite dal termine del campionato e in una situazione di classifica ancora difficile da decifrare.

Quanto è dispiaciuto a Romizi non essere in campo a Senigallia? E cosa ha visto da fuori?
“Mi ha dato tanto fastidio non esserci. Un po’ per l’ammonizione presa contro L’Aquila, che ha portato alla squalifica. Dispiaciuto perchè non devo cadere in provocazioni o lasciarmi andare a lamentele. Insomma, potevo anche evitare. Quella di Senigallia era una bella partita da disputare, in un campo sintetico dove si poteva giocare bene al calcio. E mi sarebbe piaciuto starci soprattutto per dare una mano alla squadra e per salutare i miei vecchi compagni e tifosi”.

Parlare del campo di Senigallia significa dire che il terreno del Recchioni vi penalizza?
“Non parlo solo del Bruno Recchioni, ovviamente. In queste categorie i campi in erba naturale, nel periodo invernale, danno meno certezze sul piano tecnico. Dopodiché va detto che il suggerimento migliore che ha portato Brini è quello di rischiare il meno possibile. E aggiungo che proprio vista la classifica dobbiamo rischiare il meno possibile! In definitiva, avere un campo in sintetico o comunque in buone condizioni per far girare la palla dà delle possibilità in più. Da parte nostra, l’importante è riuscire ad adattarci ogni domenica alle situazioni…”.

Con l’arrivo di Etchegoyen abbiamo notato un miglioramento del tuo stare in campo
“Sicuramente l’arrivo di Matias mi ha permeso di aiutare di più il reparto offensivo. Il mister mi dice di dare sostegno a Elio (De Silvestro, ndr). E’ stata sempre una mia qualità quella di avere i tempi di inserimento. A Elio dobbiamo concedere il più possibile una palla ‘scoperta’ per andare dentro, puntare l’avversario o fare assist. Per quanto mi riguarda, mi trovo bene in questa posizione, anche se l’ho ricoperta soprattutto in D. L’ho fatta poco, invece, nelle serie superiori che prevedono caratteristiche più offensive. Ma sono contento di questa libertà che ho”.

Cosa rimane dell’entusiasmo per l’arrivo di Brini? E com’è la situazione in società?
“L’entusiasmo c’è ancora. Ma anche per le nuove cariche societarie, per la svolta, la nuova linea che ha aiutato a far chiarezza tra dicembra e gennaio. Sul piano tecnico abbiamo fatto un percorso positivo, nonostante le ultime due partite: con l’Aquila ci poteva stare di perdere, con il Senigallia potevamo fare qualcosa in più in fase di approccio. Perché non ci hanno dominato! Di sicuro quella di domenica era una partita importante perchè con una nostra vittoria la Vigor Senigallia poteva diventare una diretta concorrente per la salvezza”.

Parlavamo della società…
“C’è più chiarezza e un’unica linea. Ci sono stati dei mesi che non capivamo bene e c’erano degli scontri. Il concordato aveva portato via energie, anche se noi sapevamo dall’inizio del fatto che la società sarebbe stata impegnata anche sull’altro versante, molto importante. Ad oggi i dirigenti vengono al campo, vengono a salutarci. Ci fa piacere e ci dà anche la possibilità di pensare a proseguire un progetto anche per gli anni futuri”.

Torniamo al campo: la Fermana paga sempre i propri passaggi a vuoto, ma non riesce mai a sfruttare le situazioni di debolezza altrui. E alla lunga questo incide… Come mai?
“Una risposta certa non la so. Se la sapessi saremmo forse nelle parti alte della classifica! Diciamo che dalla nostra c’è sempre un pizzico di inesperienza: la squadra è giovane, la Fermana è quella che gioca forse con più under del previsto. Se penso a Marco Romizi a 20 anni, avevo poco del Romizi di adesso. Ed è un percorso normale. Poi ci sono anche stagioni più sfortunate… Il segreto è sempre quello di non rischiare nelle zone più pericolose del campo, evitando che aversari entrino in area o magari evitare di commettere falli in alcune zone. Ricordo la punizione di Isernia, che non è mai punizione… Altro episodio è quello di domenica dove Magi Galluzzi, già ammonito, prende la palla con la mano! Sarebbe anche stato espulso. Ma al di là degli episodi, c’è anche un discorso di maturazione nostra”.

Parliamo del nuovo centrocampo, anche in relazione agli ultimi arrivi
“Matias (Etchegoyen, ndr) ha portato continuità: è uno di quei giocatori che la partita la fa sempre. Ogni squadra dovrebbe avere al proprio interno 4 o 5 di questi giocatori! Pappalardo e Perez sono prospetti molto interessanti. Pappalardo ha capacità offensive, di inserimento, può stare anche dietro le punte. E sa saltare l’uomo. Perez viene da una scuola importante come quella spagnola, sa giocare con il pallone tra i piedi, può darci una mano anche lui. Si era allenato poco, poi è stato anche fermo per un leggero infortunio in allenamento. Mi auguro che possa avere più continuità”.

Undici partite dalla fine. Le ultime 6 gare, con 4 scontri diretti, saranno decisive?
“Vorrei arrivare a quelle partite con dei risultati. A volte abbiamo fatto punti con squadre che erano superiori, ma non ne abbiamo presi con altre formazioni in gare che erano più semplici. Adesso avremo un mix tra scontri diretti e gare complicate (Notaresco, Chieti, Roma City e Teramo, ndr). Dobbiamo imparare a pensare partite dopo partita. Lo so, sono frasi fatte e mi vergogno pure a pronunciarle nello spogliatoio o davanti alla stampa! Ma ogni partita per noi deve essere l’ultima. Dieci gare sono pochissime. Per il resto, guardando alla classifica, diciamo che quando il numero dei punti è uguale a quello delle partite, si è in linea con la salvezza. E non voglio pensare a quel -2 di penalizzazione… Cerchermo di recuperare anche quello”.

Ma gli scontri diretti si devono giocare per vincere o per non perdere?
“Dobbiamo giocarli per vincere! Con uno spirito battagliero, a partire da domenica prossima perché il Notaresco verrà a impostare una partita sporca. Ma dobbiamo avere il desiderio di portare i 3 punti a casa. Nelle ultime partite gli episodi sono stati sempre decisivi. Soprattutto il girone di ritorno in questa categoria è basato sugli episodi. Ma quello che non deve mancare è un nostro impegno fuori dal normale. Queste partite valgono doppio e dobbiamo cercare di dare la mazzata finale ai nostri avversari”.

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