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Fermana, la “missione” di Savini: “Qui sono cresciuto, avevo voglia di dare una mano. A noi il compito di dare la scossa”

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Mirko Savini si appresta a fare il suo debutto al Bruno Recchioni. Dopo l’esordio negativo di Teramo, Savini sta avendo 2 settimane di tempo per provare a calarsi nella realtà di una squadra che praticamente ha conosciuto subito in partita ufficiale. E adesso è a 5 giorni dalla gara interna contro il Fossombrone. E’ questo, dunque, il momento per fare un punto della situazione e capire sensazioni e valutazioni del nuovo trainer gialloblù.

Perché ha accettato quella che appare come una vera e propria “missione impossibile”?
“L’ho fatto con grande entusiasmo. Qui a Fermo c’è stato il mio inizio, qui sono cresciuto calcisticamente e come uomo. C’era la voglia di dare una mano e di provare a raggiungere un obiettivo difficile sì, ma non impossibile!”.

Una scelta anche personale, quella di mettersi in gioco in prima persona…
“Una scelta che parte un anno e mezzo fa. Volevo mettermi alla prova, mi sono aggiornato, ho acquisito anche un master, concluso a ottobre. Poi è scattato qualcosa e me la sono sentita subito. In questo frangente è arrivata la chiamata della Fermana e non c’è stata esitazione da parte mia. Come tecnici siamo abituati alla competizione, alle pressioni. Me lo sentivo dentro e ho accettato. Questa è la vera motivazione, senza giri di parole”.

A distanza di 2 settimane e dopo la sconfitta di Teramo vissuta in panchina, qualcosa è cambiato? Quante chance si dà?
Se parliamo di obiettivi, dico subito che il nostro obiettivo è il Fossombrone domenica prossima! Le tabelle non mi piacciono: sappiamo che dobbiamo fare tanti punti e che ogni domenica sarà decisiva. Quindi, testa solo al Fossombrone. Quante chance? Ho visto tanta disponibilità nei ragazzi. La sosta ci ha permesso di lavorare, ho conosciuto meglio i calciatori. E’ stata una settimana intensa. Io ci credo realmente nei ragazzi e nel raggiungimento dell’obiettivo, altrimenti non sarei venuto”.

Fermana in calo nei secondi tempi delle partite. C’era bisogno di mettere benzina?
“Ripeto, è stata una settimana importante. I ragazzi hanno svolto un buon lavoro e personalmente è servita anche per conoscere meglio gli interpreti. Nonostante avessi visto la Fermana in precedenza, va detto che un conto è vederla da fuori e un conto è allenarla. Quanto alla stanchezza, c’è chi dice che si tratta di un aspetto mentale, chi parla di questione fisica. Da parte mia dico che a Teramo nella ripresa ci siamo abbassati tanto, ma non era facile avere l’atteggiamento alto e aggressivo tenuto nel primo tempo”.

Savini che ha iniziato a Fermo con il grande calcio, poi ha spiccato il volo e ha avuto tanti allenatori di livello. Fino a fare il secondo con Bucchi. A chi si ispira?
“Nel corso degli anni il calcio si è evoluto. E’ vero, ho avuto grossi allenatori quando ero giocatore, e ho lavorato molto con Bucchi. Diciamo che un tecnico cerca di prendere spunto da principi che ha e poi poi prova a lavorarci sopra per fare il vestito più idoneo agli interpeti che ha. E, in questo senso, l’allenatore deve avere chiaro chi sono gli interpreti”.

Modulo cambiato pochissimo nel corso dei mesi, nonostante i diversi allenatori. Adesso, forse, non c’è più il tempo per modificare… E la Fermana continua a soffrire per fare gol!
“Per fare gol serve un lavoro di squadra. E’ riduttivo parlare solo di attaccanti. Per quanto mi riguarda, penso sia fondamentale stare corti e portare più giocatori possibile nei pressi dell’area di rigore avversaria. Parlare solo di modulo è sempre limitante. Conta l’intepretazione che dai al modulo. Ho confermato il trend dei miei predecessori, ma l’importante è l’intepretazione che si dà al modulo! E per me è fondamentale l’ntensità. In un mese e mezzo non si può stravolgere tutto. Io mi adatto e cerco di capire le posizioni migliori per far rendere questa squadra in maniera diversa. Per il resto, a me di base piace una difesa a 4. Poi c’è da vedere come andare a strutturarla per una presenza nella metà campo avversaria. Occorre capire come posizionare gli esterni, se in mezzo al campo. Capire come posizionare le mezzale, ecc… Ecco, non escludo accorgimenti nella metà campo avversaria. Molto dipende dalla risposta che avrò dai giocatori”.

A proposito di “interpreti”, come stanno De Silvestro e Pinzi?
Valutiamo quotidianamente. Elio (De Silvestro, ndr) ha ripreso, siamo ottimisti. Per Pinzi forse è un po’ più lunga”.

Il futuro è il Fossombrone. Come vede il prossimo avversario della Fermana?
“Il mio obiettivo è soffermarsi sulla nostra squadra. Pensiamo a qualche accorgimento. Il prossimo avversario è una squadra solida, fastidiosa, allenata da tempo dallo stesso allenatore. Una formazione forte in un campionato dal livello equilibrato, dove fanno la differenza i dettagli. Due o tre organici sono sopra agli altri, per il resto ho visto gare sempre equilibrate”.

L’ambiente è depresso come non mai, il gruppo non ha mai mostrato il carattere necessario. Chi può fare da traino in questo momento?
I tifosi sono delusi, ed è normale vista la situazione. La scossa deve venire dalle prestazioni! Siamo noi gli interpreti e noi dobbiamo dare la scossa. Dobbiamo cercare di fare qualcosa di straordinario e serve l’aiuto di tutti. Insomma, siamo noi, con sacrificio e le prestazioni, a dover accendere lo stadio!”.

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