Si chiama “Sport, ne vale la pena” e il progetto rivolto ai detenuti della Casa circondariale di Fermo. Un progetto presentato questa mattina presso la sala convegni della Croce Verde, che persegue la Line Adulti del bando nazionale “Sport per tutti-Carceri” 2024. Un bando che ha preso in esame ben 170 progetti e ne ha finanziati 70. Questo fermano è arrivato ottavo.
Fanno parte dell’iniziativa progettuale 7 realtà cittadine, vale a dire Scuola di pallavolo Fermana, Uisp Comitato territoriale Fermo, Sport Atletica Fermo (Saf), Proscenio Teatro Sds, Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia) sede di Fermo, Tarassaco Società Cooperativa Sociale e Pubblica assistenza Croce Verde di Fermo.
Il progetto
E’ stato Lorenzo Giacobbi, della Scuola di Pallavolo Fermana, a illustrare il progetto, che prevede appunto il coinvolgimento di tre discipline sportive. Si parte con il Sitting volley, uno sport inclusivo e una disciplina paralimpica che permette di far giocare insieme persone con disabilità motoria e persone normodotate. “In questo senso lo sport diventa ‘linguaggio universale’ per far conoscere la disabilità e stimolo per superare le piccole difficoltà legate alla quotidianità”, è stato affermato. Saranno coinvolti come testimonial atleti della Nazionale italiana di Sitting Volley maschile – tesserati con la società fermana – per ben 60 ore di attività previste.
Oltre allo sport “inclusivo” del Sitting Volley, spazio anche per lo sport individuale e per sport di gruppo (ad ogni disciplina spetteranno 6 mesi sui 18 complessivi della durata del progetto. 6 mesi ognuno): la Uisp Fermo sarà in campo con il tennistavolo, mentre all’Atletica Fermo il compito, come sottolineato dal rappresentante Alessandro Giacopetti, di effettuare corsi di attività motoria focalizzati sulle necessità che si troveranno all’interno del carcere. “I nostri tecnici vedranno le necessità e calibreranno attività più utili ai detenuti”, ha affermato.
Il progetto è una iniziativa a 360 gradi. Oltre allo sport, infatti, previste ore di lezione sulla sicurezza e sull’intervento in emergenza con la Croce Verde (disostruzione delle vie aree e tecniche di rianimazione), nonché ore di lezione a cura del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, come descritto dalla professoressa Patrizia Catalini.
E, non ultimo, laboratori di tecniche teatrali a cura dell’associazione Proscenio Teatro, con particolare riferimento alla storia del saltatore in alto Dick Fosbury.
Tornando alla pratica sportiva, durante i 18 mesi previsti dal progetto le diverse discipline avranno il compito di promuovere un percorso di sostegno, nonché un’opportunità di recupero dei soggetti fragili – detenuti – così come di migliorare la salute psico-fisica attraverso un sano e corretto stile di vita, dando ai beneficiari del progetto competenza in ambito sportivo, educativo e socio-psico pedagogico.
Gli interventi
Numerosi gli intervenuti alla presentazione dell’iniziativa, tra i quali la consigliera regionale Jessica Marcozzi, componente della Commissione permanente su attività ricreative e sportive, il Garante regionale dei diritti della persona, Giancarlo Giulianelli, nonché la direttrice della casa circondariale di Fermo, Serena Stoico. Quest’ultima ha cosi commentato l’iniziativa: “Ringrazio tutti i partner coinvolti nel progetto, che nasce di fatto con l’inizio del mio incarico a Fermo. La struttura di Fermo è bella ma ha tanti limiti strutturali. Lorenzo Giacobbi è arrivato con molte idee: per lui era una sfida, io ho detto ok! Ad oggi la mia visione è cambiata. In carcere tutto sembra complesso ma la differenza la fanno le persone”.
E ha aggiunto: “Il Progetto si chiama ‘Sport di tutti’ ed è importante l’inclusività dell’iniziativa, che è la linea guida. Il messaggio è che lo sport è di tutti, così come di tutti sono i diritti istituzionali. Ma anche il carcere è di tutti e non deve essere considerato il tappeto sotto al quale buttare gli scarti della società. Nella corsa al merito, nella società ci sono persone che non hanno cominciato nemmeno dal punto di partenza! Ma quando un detenuto sbaglia è una sconfitta per tutta la società. C’è la responsabilità penale del condannato ma c’è anche la responsabilità della società”.
E ha concluso: “La recidiva zero non esiste, ma se anche solo un detenuto è responsabilizzato è un successo di tutti. Quanto a Fermo, devo dire che ierritorio restituisce tanto e tanti pregiudizi li stiamo facendo saltare”.
Sull’argomento del rapporto con la città e il territorio è intervenuto anche il garante Giulianelli, che dopo aver fatto i complimenti ai promotori del progetto, ha affermato: “Una cosa ho capito in 4 anni di attività: noi possiamo anche spenderci in progettualità all’interno del carcere, ma quello che è importante è che attorno alle progettualità la comunità sia coinvolta. E dico questo complimentandomi con la città di Fermo: anche questo progetto coinvolge tante realtà. Aggiungo anche un particolare: qui c’è un carcere all’interno della cinta muraria, ed è cosa molto bella! Il detenuto, infatti, sente rumori che in altri contesti, dove le strutture sono poste ai margini, non sente. E vive la città. Il detenuto può infatti l’ascoltare i rumori tipici della quotidianità cittadina: i bus, i ragazzi che scendono, le campane delle chiese… Sembra sciocco, ma così il detenuto si sente parte attiva. Questo progetto, che è composito, che riguarda oltre lo sport anche il teatro e l’istruzione, risulta bello anche per questo!”.
Del progetto si è detta soddisfatta anche Maria Teresa D’Angelo, coordinatrice regionale di Sport e Salute, che ha ricordato i tanti partecipanti al bando e le finalità del progetto “Sport di tutti- carceri”, promosso dal Ministero per lo Sport e i Giovani e finanziato dal Dipartimento per lo Sport, di cui Sport e Salute è una sorta di braccio operativo sul territorio.
Da evidenziare, come sottolineato dalla stessa coordinatrice D’Angelo, che lo scorso anno sono stati ben 70 i progetti finanziati, di cui 2 nelle Marche: 1 nella provincia di Fermo e 1 ad Ascoli Piceno. In generale, si tratta di progetti giunti sia da associazioni sportive che da realtà del Terzo settore.