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La Fermana in cerca degli ultimi “spiccioli”. Futuro: Afc pronta ad acquisire quote, ma servono garanzie

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La Fermana si appresta a disputare l’ultima gara di Serie D al Bruno Recchioni. E lo fa con una scelta formalmente ineccepibile ma oggettvamente poco comprensibile. Insomma, la decisione di indire la giornata canarina nell’ultima gara del torneo contro la Sambenedettese, a giochi quasi fatti, con una retrocessione quasi acquisita e con uno stadio che si preannuncia già ai minimi termini in fatto di presenze (trasferta vietata ai supporters della Samb, tifo organizzato canarino che da tempo diserta le gare interne e conseguente scarsa affluenza complessiva) lascia abbastanza inebetiti. Insomma, l’impressione è che si voglia raschiare il fondo del barile (a quei pochi presenti, magari abbonati, si chiederà di comprare anche l’ultimo biglietto stagionale) e questo la dice lunga anche sulla situazione di una società che sembra non poter rinunciare a nulla…
Ovviamente la decisione non è stata accolta bene dai tifosi, vicini alla seconda retrocessione consecutiva, sempre presenti in ogni stadio d’Italia e anche decisamente pazienti visti risultati e composizioni societarie sempre più “creative” e inefficaci nel corso delle ultime stagioni. Con un po’ di sensibilità – davvero poca – si poteva evitare quest’ultima decisione (e conseguente irrigidimento generale). Questione di empatia.

Il futuro è già qui

Ancora due settimane, dunque, e a meno di situazioni fantascientifiche la Fermana saluterà la serie D – vissuta solo di passaggio – e dovrà iniziare a pensare all’Eccellenza regionale. Ma con quali aspettative? Da tempo, vista la situazione, avevamo chiesto alla società canarina di non perdere tempo e di iniziare a pensare al futuro. Sì, perché servirà una nuova composizione societaria, un nuovo progetto tecnico, una strutturazione che permetta di ricreare le giuste basi per pensare al futuro non in maniera estemporanea, ma con un approccio di lungo periodo.
In queste settimane si sono avuti contatti e confronti, che hanno portato a interlocuzioni che necessitano tuttavia di essere definite e consolidate.
Un esempio? Quella con l’Afc Fermo, società cittadina storica (che opera ininterrottamente dal 1964 dapprima come Azzurra e Firmum, poi come realtà che ha unito i due sodalizi) che a determinate condizioni potrebbe essere interessata a subentrare per dare una mano, con particolare attenzione al settore giovanile. Se ne sta parlando molto in città, anche perché l’Afc sembrerebbe anche disposta ad acquisire una buona fetta di quote. Il tutto dando per scontato che gli attuali proprietari debbano rimanere per accollarsi innanzitutto la rata annuale relativa al debito ristrutturato. Il progetto, poi, comporterebbe il coinvolgimento di persone che possano garantire la massima tenuta del sistema, sul piano della serietà operativa. In questo senso, il nome che circola e che troverebbe il gradimento della piazza è certamente quello dell’ex Ds canarino Sandro Marcaccio, che in gialloblù ha scritto pagine importanti anche durante l’era Battaglioni. Chiacchiere, certo. E confronti, interlocuzioni. Ma servono determinate condizioni…

Patti chiari, amicizia possibile

Per far sì che i contatti di questo periodo possano avere un esito positivo, occorrerà ovviamente che la situazione economico-finanziaria sia chiara e senza ulteriori pendenze. Nel senso: oltre al debito ritrutturato, occorrerà che dalla stagione che si va a concludere – e dal passato – non escano fuori delle sorprese in termini di ulteriori pesi debitori. E occorrerà, soprattutto, che la corrente stagione sia portata a termine in maniera completa. In altre parole: stipendi erogati (mancherebbero ancora 5 mensilità), fornitori pagati, ecc… Solo così eventuali interlocutori potranno avvicinarsi in maniera concreta.

Da ricordare che il campionato di Eccellenza non pone l’impossibilità dell’iscrizione in caso di inadempimenti contrattuali, ma prevede tanti punti di penalizzazione per quanti sono i contratti con i tesserati non rispettati… In caso di salvezza e di serie D, invece, il rispetto dei contratti e le conseguenti liberatorie sono vincolanti per l’iscrizione.

Detto ciò, è anche possibile che la società voglia muoversi in autonomia e trovare da sola eventuali acquirenti o nuovi soci, ma l’impressione è che in questa maniera i tempi siano più lunghi. E le esperienze degli ultimi anni hanno dimostrato che il rischio di arrivare a estate inoltrata è concreto. Un rischio che sarebbe da evitare, visti anche i risultati di un simile modo di procedere…


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