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Protti: “Abbiamo limiti strutturali e gli infortuni precludono dei cambi. Ma non dobbiamo demoralizzarci”

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“Limiti ne abbiamo. Dopo Ferrara qualcuno pensava di averne eliminati alcuni, ma evidentemente non è così. Questa squadra ha dei limiti strutturali e dobbiamo solo continuare a lavorare per cercare di limitare i danni”. Può essere questo, in sintesi, il Protti-pensiero espresso al termine della partita con la Virtus Entella. Il tecnico invita a guardare oltre, sottolinea le carenze evidenti dell’organico, ringrazia il fatto che ci sia subito un’altra partita e ringrazia anche i tifosi che hanno capito il momento e si sono stretti attorno alla squadra a fine gara.

“Non siamo partiti bene ma poi abbiamo trovato equilibrio – afferma l’allenatore canarino -. Se avessimo segnato il rigore la gara sarebbe andata su canali a noi più congeniali. Ovvio che contro squadre di qualità come quella di oggi, se fai degli errori dopo è dura… Però, tutto sommato, penso che la squadra abbia lottato fino alla fine”.

Protti non nasconde le difficoltà di organico, che si riflettono poi nella possibilità di fare cambi e provare a cambiare la partita: “Avevamo difficoltà anche con i ragazzi. Soprattutto con Gianelli potevo fare cambi diversi lì in mezzo, ma il ragazzo è fuori. La Fermana ha grosse difficoltà in tante situazioni, in primis di organico. Dobbiamo essere bravi a sopperire fino a gennaio. Più che lavorare e aggiustare non posso fare. Mi dedico tutto alla Fermana, non vado neppure a casa. Per il resto, dico anche che dobbiamo vedere contro chi giochiamo, sennò non siamo lucidi nell’analizzare le cose. Per quello che possiamo, abbiamo limitato l’Entella oggi, così come la Spal domenica scorsa”.

Una sottolineatura sui cambi, in primis Furlanetto in porta e Paponi in attacco. “I cambi? Ho bisogno di studiare la rosa. Paponi è un giocatore importante e si è visto. Ma non so ancora per quanto lo posso impiegare. Il ragazzino del 2004 (Benthalqui, ndr) è la prima volta che lo vedo. Abbiamo tre partite, avevo bisogno di capire… Certo, se avevo un giovane in mezzo al campo potevo fare qualcosa di diverso. Sottolineo che non ho tolto Borghetto perché ha fatto un errore, ma per il minutaggio… Non ci dimentichiamo che abbiamo degli obblighi per la sopravvivenza della società”.

Decisivi tre errori. “So cosa significa tirare un rigore…”

Alla fine, tre errori hanno deciso la gara: quello dell’arbitro, quello di Misuraca e quello di Borghetto…
“Posso parlare solo dei miei calciatori – afferma Protti -. Tirare un rigore so cosa significa, ne ho sbagliati in carriera. Ringrazio chi si prende la responsabilità. E comunque, secondo me, il portiere è stato bravo. L’errore di Borghetto ci può stare. E se sbaglia un portiere è sempre decisivo, fa parte del ruolo. Misuraca è il rigorista. Mi ha sempre dato dimostrazione di avere personalità nel calciarli. Per il resto, anche l’errore dell’arbitro è chiaro ma lì non posso incidere. Non voglio pensarci. Da domani ci si allena e si deve passare oltre velocemente”.

In realtà Protti appare molto preoccupato, soprattutto a livello di infortuni. Che incidono, sottolinea, “sul livello qualitativo quando devo fare sostituzioni. Soprattutto incidono sul modo di giocare che piace a me, con elementi di spessore che possono dare il cambio ai nostri tre ‘vecchi’. E soprattutto davanti. Devo capire fino a che punto posso sfruttare la rosa. E la rosa va vista in tutti i suoi aspetti. Abbiamo più di una difficoltà. Dobbiamo fare minutaggio, dobbiamo far giocare i giovani. E dobbiamo cercare di fare risultato”.

“Settimana tremenda. Cambi per Olbia? Ho idee, ma poi vai in campo e…”

Ultime considerazioni sul difensore aggregato, Andrea Gasbarro. “La sua è una carriera importante per la categoria. Stanno valutando il suo infortunio del passato. Quando si allena una squadra a certi ritmi e non ci sono le gambe per farlo è un problema. E di giocatori di questo tipo ne abbiamo parecchi. De Pascalis, Tilli, Gianelli, alla lunga diventa un problema. Ripeto: devo lavorare con quello che ho. Tornando a Gasbarro, questo giocatore era già in procinto di arrivare prima. Non mi sembrava opportuno non vedere all’opera un elemento di questo calibro. Dico solo che se va fatto a gennaio, allora anticipare sarebbe meglio, in modo che ha la possibilità di lavorare bene ed essere pronto. Tanto la Fermana dovrà essere brava a trovare giocatori che non stanno giocando…”.

Ultima battuta per la trasferta di Olbia. “Questa è una settimana tremenda. Pensavo di fare risultato, perché la prima gara, quella di Ferrara, poteva aver influito positivamente. Invece non ce l’abbiamo fatta contro una squadra che si è permessa di fare cambi di un certo tipo… La gara di Olbia? Già è complicata per l’organizzazione. Ho detto ai ragazzi di girare a testa alta. Riposare. Domattina riprendiamo a lavorare, facciamo il punto con il medico, sperando di non avere problemi. E poi prepariamo la partita sperando di portare a casa un buon risultato. Mi chiedi di possibili cambi: in mente ho molte cose. Poi vado in campo e vedo che molte cose che ho in mente non le posso fare, perché non posso mandare allo sbaraglio tante persone. Oltre a perdere la partita, dopo, magari rischiamo di perdere anche quel po’ di identità che stiamo acquistando. Sia domenica che oggi abbiamo visto dei miglioramenti. Punizioni, sette angoli, parecchi cross… Poi magari non riusciamo a riempira l’area… Ma le caratteristiche dei giocatori sono queste”.
Conclude Protti: “Non dobbiamo demoralizarci, ma dobbiamo abituarci a perdere e scavallare gli ostacoli. Se ogni sconfitta diventa una delusione diventa una croce che non riusciamo più a toglierci di dosso. I tifosi che ci applaudono alla fine per me è un aiuto per continuare a lavorare”.

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