La situazione è seria. La Fermana è precipitata in fondo alla classifica, ha colto solo un punto nelle ultime 5 partite, non vince dalla seconda giornata di campionato (unica vittoria fino ad oggi quella con il Pontedera al Recchioni del 9 settembre) e, cosa ancora più preoccupante, sembra aver smaltito velocemente anche l’effetto Protti. Quell’effetto, tanto per capirci, che ha fatto disputare ai gialloblù un signor primo tempo a Ferrara, contro la Spal, e una discreta prestazione contro l’Entella, benché concretizzatesi nell’ennesima sconfitta interna.
L’impressione è presto detta: la scarica di adrenalina portata dal nuovo tecnico è servita a destare la squadra da un atteggiamento passivo, e il ritorno a un modulo di gioco collaudato per 7 undicesimi della squadra sembrava aver messo Giandonato e compagni finalmente sulla strada giusta. Ma ci sono, evidentemente, degli ostacoli che non possono essere superati di getto, sulla spinta di una motivazione psicologica o di un automatismo tattico. O da 10 giorni di lavoro intenso del mister romagnolo. C’è una identità di squadra che fatica a realizzarsi, giocatori che non legano sul piano tecnico. Ci sono elementi non più giovanissimi che spesso perdono lo spunto e giovani che non si mostrano pronti per la categoria. E c’è, ad amalgamare il tutto, una condizione fisica precaria che ingigantisce ogni sforzo, fino a farlo diventare ciclopico. Non si spiegano altrimenti i cali nelle seconde frazioni di gioco; non si comprendono, in caso contrario, i cali vertiginosi di rendimento nelle settimane che presentano 3 impegni di campionato. Segno che l’organico, per qualità e quantità, non è adeguato per sforzi di questo tipo. Non che normalmente i canarini abbiano ottenuto chissà quali risultati, ma è un dato di fatto che nella settimana “panino” del 16-23 settembre (gare ravvicinate con Gubbio, Recanatese e Cesena) la Fermana abbia raccolto solo un punto (pareggio a Gubbio e due sconfitte interne). E nella settimana in corso, i gialloblù hanno già subito due sconfitte con Entella e Olbia. E domenica sera a Fermo arriva l’Ancona…
Forti o deboli, il risultato non cambia
Il “mantra” di queste settimane è stato: vero che la Fermana ha raccolto poco, ma è anche vero che fino a oggi ha affrontato 5 delle 7 squadre più forti del campionato. Olbia era l’occasione giusta, insomma, per capire se questa considerazione fosse fondata o no. Il campo ha dato la risposta più avvilente.
Stavolta Giandonato e compagni non avevano di fronte Cesena, Perugia o Entella. Stavolta avevano di fronte una cosiddetta “pari-grado”. Ma è bastata un’Olbia volenterosa, con due o tre giocatori di spessore, per riportare la Fermana a vedere i fantasmi. Anzi, i problemi sembrano più gravi proprio in relazione alla forza moderata dell’avversario incontrato!
E adesso, dopo che si è completato il programma della decima giornata di campionato, il quadro è tristemente chiaro: Fermana ultima in classifica con 6 punti, superata di slancio dal Rimini che ha liquidato la Lucchese e distanziata da quell’Olbia che ha battuto proprio i canarini. In mezzo, una Vis Pesaro che ha fatto quattro punti nelle ultime due gare, una Juventus Next Gen che ha certamente un organico giovane ma interessante, una Spal in difficoltà ma di rango superiore e un Sestri Levante che, benchè sconfitto a Ferrara, mostra vitalità e grande intraprendenza, tanto da poter fare risultato ovunque.
Cosa fare, dunque?
Non è una situazione facile. Per diversi motivi. Innanzitutto perché la squadra dovrà continuare a lavorare sempre più duramente, cercando di non lasciarsi influenzare oltremodo da una classifica asfittica e dall’umore della piazza. In secondo luogo, perché proprio i tifosi adesso si attendono delle risposte concrete. Hanno atteso mesi per sapere qualcosa, hanno osservato trattative infinite e polemiche per capire che fine dovesse fare la società… Hanno atteso il 26 luglio per capire che si ripartiva; hanno visto fare la squadra in fretta e furia, hanno sentito parlare di indici di liquidità azzerati, di situazioni debitorie e delle difficoltà di fare mercato ma… hanno risposto “presente” all’invito della società di sottoscrivere l’abbonamento. Però… però nel calcio, e nello sport in generale, non si improvvisa. E le difficoltà di oggi sono sicuramente figlie dell’improvvisazione (e della presunzione) di ieri. E sono aspetti che fanno rabbia se solo si pensa allo spirito con cui si andava allo stadio 5 mesi fa, alla mentalità che ha caratterizzato la stagione scorsa e al modo in cui si è salvata la Fermana ad aprile. Si, ricordate bene: ad aprile! Dove sono finiti gli aspetti vincenti di quella squadra e di quella esperienza?
Salvarsi quest’anno sarà un miracolo. Sarà bene che tutti se lo mettano in testa. Sia chi chiede l’impiego di giovani che si stanno mostrando non ancora pronti, sia chi pensava che bastasse il solo Protti a cambiare radicalmente le cose, sia chi ha atteso appena 10 giorni per poter dire che il ritorno dello stesso Protti, in fondo, non era così necessario… E questo sembra l’aspetto più scivoloso. Tutti sembrano combattere la loro piccola battaglia di retroguardia, non capendo che già una volta questa visione ha portato danni pesanti. Piccole battaglie di retroguardia, che fanno dimenticare la grande “guerra” che c’è da combattere. Ma se non si rema tutti dalla stessa parte, l’ambiente ha già perso. Questo appare lampante.
I gialloblù dovranno evitare di guardare la classifica e dovranno pensare gara per gara. A partire dal derby di domenica. Da lunedì gli impegni settimanali tripli saranno terminati, ci sarà modo di recuperare almeno un po’ di energie.
E’ già tempo di Fermana-Ancona
Ma le chiacchiere le porta via il vento. E’ già tempo, dunque, di Fermana-Ancona e a ricordarcelo c’è la prevendita partita ieri. Riuscirà la squadra a sollevarsi, moralmente e fisicamente, dopo la scoppola in terra sarda? Qui non c’è questione che tenga: domenica sera i tifosi saranno al loro posto, più rumorosi che mai; e l’avversaria si presenterà al Bruno Recchioni assai motivata, forte di un tecnico tornato in panchina (Colavitto), di una vittoria netta (3-0 sull’Arezzo) e di un seguito importante di tifosi (900 i tagliandi messi in vendita ad Ancona).
Ma adesso a rispondere dovrà essere la squadra, nessun altro. C’è nello spogliatoio della Fermana l’esperienza necessaria per fare quadrato e far vedere qualcosa di meglio di quanto mostrato fino ad oggi. Sarebbe ora e, oggettivamente, sarebbe anche il minimo sindacale.
Partita la prevendita. Domenica sarà Giornata canarina, quindi non varranno gli abbonamenti. Tutti dovranno quindi fare il biglietto, recandosi a Casa Fermana. Questi gli orari: oggi pomeriggio apertura dalle 16 alle 19.30; domani, sabato 28 ottobre, dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30. Domenica, infine, Casa Fermana aperta dalle 11 alle 13 poi, nel pomeriggio, aperta la biglietteria di Villa Vitali dalle 16 fino all’inizio della gara.
I prezzi dei biglietti: Tribuna centrale 30 euro; Tribuna laterale Ovest: intero 15 euro, over 65 e donne 12 euro; under 18: 8 euro; under 14: 5 euro.
L’arbitro della gara
A dirigere il derby tra Fermana e Ancona è stato designato il signor Simone Gauzolino di Torino, che sarà assistito dai collaboratori Andrea Barcherini di Terni e Andrea Mastrosimone di Rimini. Quarto ufficiale di gara: Alice Gagliardi di San Benedetto del Tronto.
Due i precedenti dell’arbitro torinese con i canarini, entrambi nella scorsa stagione: arbitrò alla prima giornata la partita Fiorenzuola-Fermana (1-0) e alla 34^ Giornata Lucchese-Fermana (1-1, rete del pareggio di Spedalieri). In questo secondo caso, il direttore di gara spedì negli spogliatori De Nuzzo dopo appena 20’ di gioco e non decretò un rigore netto nella ripresa per un fallo su Maggio. Questo, ovviamente, per la cronaca. (da.iac)