VERCELLI – Per cantare ci vuole la voce, altrimenti sarebbe bene limitarsi a fare gorgheggi di fronte allo specchio, magari mentre ci si fa la barba. In altri termini: per giocare con un certo tipo di mentalità e di approccio tattico occorre avere gli elementi giusti, sennò meglio limitarsi a contenere. Ma che succede se anche in fase di contenimento non si hanno le giuste caratteristiche? Succede che si fa come la Fermana quest’anno, squadra incapace sia di fare male all’avversario (leggi fare gol), sia di limitare i pericoli.
Quello che ne esce fuori domenicalmente è allora uno spartito sempre uguale: buone motivazioni ma zero peso offensivo; centrocampo con predisposizione a impostare ma non a guardarsi dietro; esterni incapaci sia di dare profondità e proporsi che di coprire, retroguardia abbastanza lenta e sempre poco propensa a salire.
E anche a Vercelli, in quella che doveva essere la gara della vita, il patatrac è arrivato puntuale. Con diverse aggravanti: se una squadra esperta come quella gialloblù prende gol a un minuto dal termine del primo tempo e non riesce ad addormentare il match, qualche colpa c’è. Se Giandonato e compagni non riescono ad avere un sussulto nemmeno dopo un rigore parato da Furlanetto (era già successo ad Olbia), qualcosa significherà pure… E se la Fermana riesce a prendere tre gol (ed avere Furlanetto migliore in campo) contro la penultima in classifica – che a tratti è sembrata straripante – qualcosa dovrà pur significare…
Insomma, i numeri non mentono mai. E tredici gare di campionato anno già detto molto. Forse tutto. Non citiamo neppure le assenze (importanti) tra i canarini. Certo, Eleuteri, Spedalieri e Laverone sarebbero serviti, ma se la Fermana non vince dallo scorso 8 settembre (unica vittoria della stagione), e ha il record di sconfitte in campionato, c’è oggettivamente poco a cui aggrapparsi.
La partita
Parte bene la Fermana, che mostra subito una grande convinzione e buone trame offensive. Ma al 9’ è Calderoni che effettua una buona diagonale difensiva per anticipare Andreis su un pericoloso cross dalla sinistra. All’11’ lo stesso Calderoni, di sinistro, si avventa su una respinta della difesa su angolo di Giandonato ma spedisce in curva!
Rovesciamenti di fronte frequenti: si vede che le squadre giocano a viso aperto e da entrambe le parti, nonostante l’importanza della posta in palio, si cerca con costanza l’area avversaria. Al 16’ bel filtrante di Candiano per Andreis, esce Furlanetto alla disperata e con l’aiuto di Calderoni devia in angolo.
Clamoroso al 20’: Andreis si beve Calderoni in velocità, palla in mezzo e Forti tutto solo a due metri dalla porta tira alto! Incredibile. Ma la Fermana in difesa appare sempre in difficoltà, statica, soprattutto se presa in velocità.
Il copione appare sempre lo stesso: Sestri Levante che arriva facilmente nella zona offensiva, spesso con più uomini, grazie anche a una mediana canarina più propensa a costruire (ma questo si sa) e una retroguardia troppo arretrata, che sale poco. Tiro di alleggerimento di Giandonato al 24’, alto. Molto più pericoloso Margiotta un minuto dopo, con un tiro dal limite che chiama Furlanetto alla difficile deviazione in angolo!
Al 41’ ancora un tiro del Sestri Levante, al termine di una bella azione tutta di prima: palla di poco sul fondo. A un minuto dal termine della prima frazione il vantaggio del Sestri Levante: cross in mezzo di Furno e Forte si fa perdonare l’erroraccio di venti minuti prima e da centro area spedisce in rete!
Tutto secondo copione: la Fermana vuole far male ma non ha le armi per farlo. E ogni folata avversaria diventa un pericolo. Per di più, la compagine canarina – nonostante la grande esperienza dei suoi giocatori – non mette in mostra neppure un po’ di furbizia e mestiere, tanto da farsi trovare scoperta a un minuto dalla fine, quando un rientro negli spogliatoi sul punteggio di parità sarebbe stato oro colato per quanto visto in campo.
La ripresa parte con gli stessi effettivi. Ma dopo 7’ è già rigore per i liguri: su cross di Andreis, palla colpita di braccio da un difensore canarino per un rigore contestatissimo: Furlanetto mette tutti d’accordo e para il tiro dal dischetto di Candiano. E’ il secondo rigore in campionato parato dal giovane portiere canarino!
Furlanetto che non può sedersi, a differenza dei suoi compagni di squadra. 54’: Oliana da fuori, palla deviata e miracolo ancora dell’estremo difensore gialloblù che tiene a galla la Fermana. Squadra canarina che, tuttavia, non riceve energie positive da quanto accaduto. Anzi, è il Sestri Levante che continua a spingere, noncurante di quanto accaduto. E al 70’ Curatolo sbaglia il controllo, Margiotta controlla, avanza, alza la testa e con un gran tiro supera Furlanetto! E’ il 2-0 che chiude la partita e, per quel che si è visto in campo, forse l’intero campionato. C’è solo il tempo di annotare la terza marcatura del Sestri Levante all’87’ con Forte, abile a insaccare dopo una respinta del palo, ed è già tempo di chiudere le valige. Una situazione avvilente.
Il Tabellino
SESTRI LEVANTE: Anacoura, Podda, Oliana, Furno (67’, Troiano); Andreis (62’, Gala), Sandri, Grosso, Parlanti; Candiano; Margiotta, Forte. A disposizione: Sias, Raspa, Pane, Nenci, Ghigliotti, Regini, Toci, Masini, Raggio Garibaldi, Busatto. All. Barilari
FERMANA: Furlanetto; Santi, Gasbarro, Padella, Calderoni; Scorza, Giandonato, Misuraca (69’, Pinzi); Curatolo (72’, Tilli), Paponi (72’, Montini), Semprini. A disposizione: Borghetto, Mancini, Pistolesi, Fort, Fontana, Vessella, Biral, Grassi. All. Protti
ARBITRO: Restaldo di Ivrea
RETI: 44′ e 87′ Forte (S), 70′ Margiotta
NOTE: gara giocata senza la presenza del pubblico. Angoli 7-4 per il Sestri Levante. Ammoniti: Giandonato (F) e Scorza (F). Recupero: 1′ pt e 5′ st.