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Fermana, la dirigenza prova a serrare le file. Carta (quasi) bianca ad Andreatini e Protti

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Per la Fermana è in arrivo un altro week-end della verità. In campo e fuori. In campo, perché con la situazione di classifica che si ritrova e con i rendimenti messi in mostra fino a oggi, i gialloblù si trovano ogni volta a dover dimostrare dei sussulti, la necessaria vitalità, la doverosa credibilità. Senza calcoli, perchè ormai fare calcoli appare inutilmente dispendoso sul piano razionale e perchè, fino a oggi, i conti non anno mai riportato. Ma la partita con l’Arezzo (domenica al Bruno recchioni, ore 14) è un altro test verità che non si può sbagliare.
Da adesso si dovrà vivere alla giornata, sperando che la matematica conceda sempre spazio al necessario ottimismo e sperando che i calciatori canarini trovino risorse tecniche, fisiche e psicologiche per rendere onore alla maglia e a una città che non meritano una gestione della stagione così poco dignitosa. Il campionato del resto è ancora molto lungo, mancano 25 partite e il torneo non dovrà diventare una lenta e malinconica “via crucis”.
Certo, molto dipenderà anche dagli spunti e dalle motivazioni, vorremmo dire dall'”esempio”, che la società riuscirà a dare. In questo senso, venendo al secondo aspetto, un’attenzione particolare va anche al confronto che si terrà domani tra la dirigenza gialloblù e l’amministrazione comunale.

Quello di domani tra amministratori e dirigenti sarà infatti un appuntamento finalizzato a guardarsi negli occhi, un modo per scattare una fotografia e fare il punto della situazione. Del resto la Fermana è sempre stata considerata un patrimonio della città. Un patrimonio di cui chi amministra non può non tenere conto.

La dirigenza prova a fare fronte comune

Dicevamo dell’esempio che deve giungere dalla società. Le ultime ore sono state importanti anche in seno alla dirigenza. Importanti… non che sia successo qualcosa di clamoroso. Però c’è l’esigenza di fare gruppo, sia tra i giocatori che tra chi siede (anche idealmente) dietro la scrivania. Il folto gruppo di dirigenti è stato visto dunque in un noto locale della città e, da quanto trapela, una sorta di patto tra la proprietà (famiglia Simoni), il Dg Andrea Galassi, il ds Massimo Andreatini e il tecnico Stefano Protti è stato siglato. Una sorta di promessa volta a tentare ogni strada per cercare di far rimanere la Fermana tra i professionisti.

Per far questo, piena autononomia è stata data al direttore sportivo Andreatini, che dovrà reperire sul mercato le figure necessarie per sistemare una rosa al momento inadeguata (con costante attenzione alle limitate risorse economiche). E ovviamente al tecnico Protti circa le scelte da adottare. A cominciare dalle convocazioni: da oggi in avanti sarà chiamato ad indossare il gialloblù solo chi mostrerà le necessarie motivazioni.
Intanto, da oggi (17 novembre) è ufficiale la separazione della Fermana dal preparatore atletico Alessandro Spinoglio.

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