La scadenza è quella del 16 dicembre. Entro quella data la Fermana dovrà capire cosa fare, tenuto conto che proprio il 16 dicembre è termine per l’adempimento di diverse scadenze, in primis il pagamento degli stipendi ai tesserati (procedura da effettuare ogni due mesi). Torniamo dunque a parlare di questioni societarie. Non perchè ci piaccia particolarmente (anzi…), ma semplicemente perchè in una graduatoria di argomenti posti in ordine di importanza, appare impossibile non occuparsi di questo aspetto prioritario.
Insomma, parlare della Fermana ultima in classifica e preoccuparsi solo dell’assenza di vittorie in un contesto di difficoltà generali molto serie – e che, forse, hanno portato proprio alla situazione tecnica attuale – ci sembrerebbe colpevole. Torneremo presto a farlo, ma per l’occasione spazio a un rapido punto della situazione generale, sulla base delle informazioni che abbiamo acquisito e senza intenti pruriginosi.
Per ora solo proventi dal minutaggio e piccoli sponsor
In questo momento la spesa corrente è gestita con i soldi del minutaggio e dai piccoli sponsor che sono entrati in questo periodo. Nello specifico, dal minutaggio delle prime gare di campionato sono arrivati soldi significativi nelle casse canarine. Una goccia d’acqua nell’Oceano, certo, ma al momento sembrano le uniche entrate certe per una Fermana che ha comunque il budget più basso della Serie C.
A fare i calcoli sono stati i colleghi del Blog “Novara siamo noi”, che hanno fatto il punto sui proventi da minutaggio per tutte le squadre dei tre gironi di Serie C. Com’è noto, i soldi del minutaggio vengono erogati a partire dalla settima giornata di campionato, mentre non vengono prese in considerazione le ultime tre giornate. Quindi 35 giornate in totale.
La Lega Pro dopo le prime sette giornate (va detto che, essendo arrivati alla quindicesima, è già stata definita anche la seconda tranche) ha già distribuito 839.551 euro per ogni girone, con un totale in serie C di oltre 2 milioni e 518 mila euro. A fine campionato, le risorse distribuite ammonteranno a circa 12 milioni di euro.
Nel Girone B, dopo le prime sette giornate, in testa alla classifica del minutaggio troviamo il Sestri Levante, che ha introitato 77.669 euro; seguono il Pontedera con 72.797 euro, il Pescara di Zeman con 68.323, il Pineto con 64.571 euro e la Fermana con 63.428 euro. Dietro i canarini anche il Cesena primo in classifica, con 61.360 euro. Sopra i 50 mila euro (per la precisione 53.216 euro) anche l’Olbia.
Non hanno fatto minutaggio solo due società del Girone B, vale a dire Torres e Carrarese, mentre pochi spiccioli ha preso il Perugia. E per quanto riguarda le altre marchigiane, giusto per capire il trend, va detto che dopo la Fermana troviamo la Vis Pesaro con 46.880 euro, la Recanatese con 43.784 euro e, ultima, l’Ancona con 38.575 euro.
Main sponsor assente, ma i risultati non hanno aiutato
Il grande sponsor non c’è ancora: le maglie della Fermana presentano ancora un bruttissimo spazio vuoto e non c’è dubbio che i risultati negativi e le prospettive di un ultimo posto sempre più consolidato (con tutto ciò che ne consegue…) non aiutino a reperire denaro da introitare. Come fare, dunque, per fronteggiare le scadenze ed evitare pericolose e umilianti penalizzazioni? Urge una decisione veloce.
Si riaffacciano gli acquirenti: 3 cordate. E Di Matteo ci riprova
Le opzioni sono due: o la proprietà si accolla tutto – ma la cosa, su ammissione dello stesso presidente Simoni, non appare possibile -, oppure si riapre la trattativa per la cessione della società. Si, la questione appare intempestiva e i tempi non consoni, ma davvero è corsa contro il tempo per rispettare tutte le scadenze. E cosa potrebbe far propendere per un’eventualità di questo tipo? Beh, il fatto che proprio nelle due o tre ultime settimane almeno tre cordate si sono fatte avanti per chiedere informazioni, interessate a rilevare la Fermana. Perchè se è vero che una società ultima non fa gola agli sponsor, è anche vero che una Fermana in difficoltà economica può far gola e chi pensa di poter subentrare, magari a condizioni economiche vantaggiose. E con la situazione economica che presenta, la Fermana non può certo chiedere la luna.
Tra chi ha contattato i consulenti canarini, anche i legali dell’imprenditore Nicola Di Matteo, tra le altre cose ex di Teramo e Grosseto (era subentrato a Grosseto due anni fa, ma la squadra toscana retrocesse comunque in Serie D). Di Matteo in estate a Fermo era disposto ad acquisire la maggioranza delle quote societarie (si parlava del 60%), ma dopo lunga trattativa non se ne fece più nulla.
Il mantra di quel periodo – concettualmente ineccepibile – era quello di vendere solo a persone considerate “serie”, per evitare rischi alla Fermana. La trattativa si chiuse non senza nervosismi, con i legali di Di Matteo che misero all’indice il comportamento della dirigenza gialloblù. A distanza di 4 mesi, la Fermana rischia ugualmente di fare una brutta fine e l’ipotesi cessione potrebbe essere presa con altro spirito? Poco o nulla sappiamo invece delle altre due “cordate”, se non la conferma di un loro contatto con il consulente Massimiliano Tintinelli.
Certo, c’è la questione del debito da discutere. A breve la Fermana andrà a votare il bilancio, un bilancio che sarà approvato e che confermerà il passivo. Ma anche un documento che, nella relazione allegata, sottolineerà che è stata avviata la ristrutturazione del debito. Per abbattere l’ammontare debitorio sarebbe importante anche il contributo dell’ex patron Vecchiola, ma qui si apre un capitolo in cui non entriamo, visto che le stesse parti in causa (vecchia e nuova dirigenza) sembrano proprio non volersi capire. Resta il fatto che l’abbattimento eventuale – ma non facile da effettuare, visti questi presupposti citati – del debito poco incide sulla gestione futura. E, in questo senso, la cessione si mostra sempre più come l’unica strada tecnicamente praticabile.
Adesso o mai più
Certamente, si tratta di una questione che andrà risolta entro un paio di settimane. Per le scadenze citate a cui fare fronte, ma anche per una questione di impatto tecnico sulla stagione. Non c’è dubbio, infatti, che chi deciderà eventualmente di subentrare lo farà solo se avrà la certezza di poter operare sul mercato di gennaio. Insomma, solo se potrà giocarsela anche sul campo, provando a incidere sul campionato in corso. Perchè la società è un conto, il futuro merita attenzione (poco magari a chi viene da fuori), ma chi spende vuole provare a mantenere la categoria. Un’arma a doppio taglio anche questa. Non resta che incrociare le dita e sperare nella lucidità della dirigenza e nell’individuazione della soluzione migliore per la Fermana. (da.iac)