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Fermana, Andreatini: “Non vedo il giusto atteggiamento, mi assumo le responsabilità delle scelte!”

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“Io sono il responsabile, io devo fare delle scelte e io mi assumo la responsabilità di tali scelte. La squadra è vecchia e non vedo in campo il giusto atteggiamento e lo spirito combattivo che serve. A questo punto, se tanto mi dà tanto, preferisco far giocare i giovani!”. Parole e musica (per le orecchie degli spettatori) del diesse della Fermana Massimo Andreatini, da noi raggiunto dopo quanto accaduto questa mattina al campo Pelloni di Porto San Giorgio, dov’era in programma l’allenamento dei canarini.

Al direttore sportivo volevamo chiedere principalmente come il settore tecnico stia vivendo il momento di incertezza vissuto dalla società, ma è ovvio che quanto visto oggi dai presenti al campo di allenamento abbia assunto necessariamente il carattere della priorità.
Partiamo proprio dal faccia a faccia con i giocatori di questa mattina, e dalla comunicazione data a tre “senatori” come i difensori Emanuele Padella, Marco Calderoni e Lorenzo Laverone.

“Padella, Calderoni e Laverone non fanno più parte del progetto tecnico”

Precisa Andreatini: “Ho detto che non fanno più parte del progetto tecnico. Ma non far parte del progetto tecnico non significa essere fuori rosa. Potranno allenarsi ma poi potrebbero anche andare in tribuna, non  giocare. Questo significa non far parte del progetto. Del resto io devo essere coerente con me stesso e con quanto richiesto dalla società. Fino ad oggi non ho visto il giusto atteggiamento. Che ci siano società economicamente più forti della Fermana è sicuro, che ci siano società più organizzate anche. Se qualcuno è abituato a giocare in questi club, bene! Ma non ha capito cosa serve alla Fermana e, forse, ha sbagliato squadra!”.

Una puntualizzazione vale la pena farla anche sull’impatto che questo nervosismo può avere sulla squadra. “Ma queste cose succedono anche in serie A – conclude Andreatini -! Io penso che sia giusto richiamare tutti al giusto atteggiamento. Vedo cose che non mi stanno bene. E siccome io sono qui per provare a risollevare la Fermana, dico subito che farò di tutto per centrare un obiettivo che, ad oggi, appare irraggiungibile!”.
E la società? “La società che deve fare – conclude -? Leggo e sento cose di ogni tipo… La società ci permette di andare in giro a giocare a calcio. Ma se noi rispondiamo così…” (da.iac)

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