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La Fermana scherza con il fuoco! Proprietà assente, operatori di mercato “attendisti”: chi crede nella salvezza?

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Appena arrivato, il ds Massimo Andreatini affermò a chiare lettere che la sessione invernale del calciomercato quest’anno per la Fermana non poteva avere le stesse caratteristiche del passato. Insomma, una Fermana ultima in classifica non avrebbe potuto attendere gli ultimi giorni di contrattazioni per reperire calciatori utili alla causa, ma sarebbe stato necessario muoversi per tempo per dare subito al tecnico Protti almeno i rinforzi necessari per colmare le lacune più grandi. Non fare questo, infatti, avrebbe significato perdere tempo, magari effettuare quache pericoloso scivolone in campionato e – di conseguenza – rendere surperflua qualsiasi operazione di mercato. Considerazioni di buon senso, che infatti così sono state recepite dall’ambiente, in primis dai tifosi.
All’ottavo giorno di mercato, invece, nessuno è arrivato ancora alla corte di Stefano Protti e movimenti si sono registrati solamente in uscita: Gasbarro, Calderoni, Diouane, in queste ore Biral e presto altri. Senza contare che tutti sono considerati cedibili, finanche under di qualità come Furlanetto e Spedalieri (francamente, sarebbe una pazzia. Dove trovare a gennaio under così forti, già inseriti nei meccanismi di gioco e nel clima campionato, che garantiscono minutaggio?). Tutto più o meno comprensibile. Ma in entrata?

Biral saluta, ipotesi Carosso e Panelli in difesa. Marcandella vicino, ma resta la suggestione Pannitteri

Subito qualche indiscrezione di mercato. Biral torna all’Inter. Arrivato in estate assieme a Gianelli e Curatolo, l’esterno difensivo non è riuscito ad affermarsi e fa ritorno alla casa madre. Alla Fermana, tuttavia, dovrebbero rimanere i soldi della società nerazzurra. Cosa non da poco.
A proposito di Alessio Furlanetto, anche per lui c’è l’ipotesi Pro Vercelli! Ma ripetiamo qui quello che abbiamo scritto sopra…
Nelle ultime ore si fa strada l’ipotesi di un ritorno a Fermo del difensore Alessandro Carosso, già lo scorso anno a Fermo (27 presenze complessive) e di proprietà della Pro Vercelli (i giri sono quelli…). Carosso è un mancino under (2002) che opera come difensore sinistro e che può giocare anche da centrale. Dal gioco rude, lo scorso anno ha diviso la fascia con De Nuzzo. Un buon rincalzo lo scorso anno, un elemento per rinforzare quest’anno. Di sicuro a Vercelli gioca poco (8 presenze per lui).
Altro giocatore che piace è Tommaso Panelli, difensore centrale ex Rimini, ora al Sorrento. Più difficile arrivare a Mirko Miceli (Turris), dopo i contatti dei giorni scorsi. Il difensore piace, potrebbe essere anche raggiungibile economicamente (con l’aiuto della stessa Turris) ma per un verso o per l’altro l’affare risulta difficile (pesa anche la posizione di classifica della Fermana). Su di lui, infatti, si è buttato anche il Monterosi.
Davide Marcandella della Vis Pesaro è più di una possibilità, ma rimane in stand-by. Da capire se l’atleta è pronto fisicamente e psicologicamente per essere buttato subito nella mischia. E se ha le caratteristiche che servono a questa Fermana, alla ricerca di esterni di gamba e corsa più che trequartisti. Rimane difficile la trattativa per Samuele Neglia, che tuttavia tornerebbe di corsa a Fermo.
E rimane nell’aria anche la suggestione Pannitteri. Il buon Orazio potrebbe essere in uscita da un Crotone in cui ha giocato poco (per lui solo 6 presenze e zero gol) e potrebbe vagliare l’ipotesi Fermana per rilanciarsi dopo due anni di scarse sodisfazioni (solo un folle lo scorso anno poteva suggerirgli di andare a Crotone a fare le veci di Chiricò…). Un affare possibile? Chissà… Per ora voci, solo voci. Dopo 8 giorni di mercato forse è normale. Ma l’impressione è che qui occorra accelerare.

Non ci assumeremo la responsabilità di girarci dall’altra parte

Lo diciamo subito: non ci assumeremo la responsabilità di girarci dall’altra parte. Sarebbe una responsabilità troppo grande per chi è chiamato a osservare e a veicolare le (poche) informazioni che trapelano, potendo contare su un osservatorio tendenzialmente privilegiato.
Non lo faremo anche perchè troppe volte è stato fatto negli ultimi 7 anni. Con la conseguenza di ritrovare una Fermana o retrocessa (2 anni fa), o in gravi difficoltà economica (vedi il debito accumulato) o ultima in classifica (vedi la situazione attuale). Il tutto per non aver puntualizzato, osservato, analizzato, eventualmente criticato (solo qualcuno lo ha fatto, ma non è stato apprezzato…). No, non ci assumeremo questa responsabilità.

La Fermana è in credito con il mercato, sarà bene che gli “operatori” lo ricordino…

L’impressione è che Max Andreatini sia tra l’incudine e il martello. Siamo sicuri che vorrebbe operare con maggiore celerità, ma deve fare i conti – da una parte – con una proprietà assente e priva di risorse economiche e – dall’altra – con operatori a cui da sempre la Fermana si appoggia per le proprie operazioni di mercato. Ed è consapevole di non poter sbagliare: i margini di manovra sono risicati.
Dallo scorso anno un ruolo centrale lo ha anche Andrea Tubaldi, nonostante si sia dimesso da Direttore generale. Tutto continua a ruotare attorno a lui, comunque.
Ora, sarà bene che queste persone – di alcuni non facciamo i nomi, ma che si riconosceranno facilmente in questa descrizione – capiscano che è tempo di “ridare” qualcosa alla Fermana, dopo che la stessa società canarina tanto ha dato in questi anni. Ha dato economicamente, ha dato come pazienza, ha dato come capacità di attendere il proprio turno. Sempre, infatti, la compagine gialloblù ha atteso pazientemente le ultime 48 ore di mercato per avere qualcosa. Stavolta non può. Stavolta non deve! Sia trattata almeno alla pari degli altri “cespiti”, perchè quest’anno non c’è tempo. E tutti devono qualcosa a questa Fermana, più di quanto hanno concesso…

Quella brutta sensazione…

A volte – lo diciamo con la franchezza che ci contraddistingue e che magari, a volte, può essere percepita come rudezza – si ha quasi la sensazione che non tutti remino dalla stessa parte. Si ha la percezione che più interessi paralleli si sommino nella gestione della società gialloblù. Si parla di mancanza di risorse. vero, assolutamente inconfutabile. Ma a questo punto ecco riaffiorare le solite domande. In primis: se i soldi erano e sono pochi, perchè mai si è deciso di cambiare in estate tecnico e ds, tanto adesso da doverne pagare 4? Perchè non è stato messo mano a maggio all’iter di riduzione del debito – poi fatto partire a dicembre? Magari la società sarebbe stata più leggera e appetibile sul mercato… Perchè, ancora, è stato fatto un mercato estivo a 10 mani, che ha portato a una rosa ipertrofica ma poco competitiva? Ecc… Insomma, tante domande che mal si sposano con la teoria delle scarse risorse. Ma Fermo da qualche anno sembra diventata la patria dei paradossi.
Di certo, adesso alcuni giocatori sono stati ceduti, un gruzzolo per fare le operazioni c’è. L’importante è che sia reinvestito sul mercato.

La proprietà che dice?

E cosa dice la famiglia Simoni, proprietaria al 100% della Fermana? Cosa pensa della situazione? Cosa immagina del campionato? Crede nella salvezza? Spinge per un potenziamento della squadra o ha come unico obiettivo quello di portare la barca in porto (leggasi semplicemente fine del campionato, al di là della salvezza…) senza troppe ammaccature?
Anche di questo vorremmo sentir parlare. Ma la proprietà non parla, la dirigenza non parla, l’ex Dg non parla (ma opera), l’allenatore non parla (ah, che nostalgia per quei tempi in cui nella conferenza stampa infrasettimanale si potevano fare domande a tecnico e Ds…), ecc… Ma è questo il calcio che i tifosi meritano? E’ questo quello che i fermani gradiscono? Quei tifosi gialloblù encomiabili che hanno comunque sottoscritto 800 abbonamenti, che in circa 1200 ogni domenica si recano a vedere una squadra ultima in classifica, che sono presenti puntualmente in trasferta, in tutti i campi del girone. No, anche i tifosi meriterebbero di più. Tifosi che hanno dato una mano a sistemare il Recchioni, che hanno dato energie e soldi per recuperare la sede societaria, che garantiscono entrate e sostegno… Davvero si pensa di poter tornare a procedere come fatto negli anni passati, senza colpo ferire?

Il tempo delle chiacchiere è finito

Non c’è più tempo per le parole, adesso servono fatti. I prossimi giorni ci diranno se la società interessa ancora a qualcuno. A noi rimangono negli occhi gli sforzi dei ragazzi in maglia gialloblù che, da un mese, hanno messo l’elmetto e hanno fatto in modo che andare allo stadio abbia ancora un senso. I loro sforzi non vanno dispersi, la loro serietà va rispettata, la loro energia va preservata. E va supportata, operando sul mercato! Un messaggio banale? Non proprio. Basta guardare in faccia i giocatori per leggere nei loro occhi tutti gli interrogativi del momento…
Un esempio: sabato scorso, per la gara con la Carrarese, in distinta c’erano 19 giocatori, tra cui secondo e terzo portiere e due ragazzi che non hanno mai calcato il campo da gioco. Di fatto, 15 elementi spendibili. Sabato prossimo a Pontedera – così stando le cose – le assenze di Scorza e Giandonato (squalificati) e quella di Biral, che – come detto – torna alla casa madre dell’Inter, faranno in modo che gli spendibili saranno al massimo 13 o 14 (rientra Semprini dopo l’influenza). E tutti giovanissimi. Ecco, solo un esempio per sottolineare che parliamo di cose concrete. Sempre. (da.iac)


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