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“Remiamo dalla stessa parte, c’è in gioco il futuro!”. L’appello di Protti e Andreatini alla vigilia del rush finale

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Un vero e proprio appello, pronunciato sottovoce, quasi sentendosi in difficoltà. Ma un appello vero. E’ quello che Stefano Protti, Max Andreatini e lo staff tecnico lanciano all’ambiente, il tutto alla vigilia della serie di partite che decideranno il futuro gialloblù. Lo fanno con un veloce e informale incontro con la stampa.
Allenatore e direttore sportivo non nascondono le difficoltà e le pressioni ma, riferendosi anche alla giovane età di molti giocatori, affermano di voler azzerare le tensioni e preparare il rush finale in maniera positiva. Parliamo di direttore sportivo e allenatore che, in passato, hanno avuto anche interpretazioni e modi di vedere molto diversi tra loro, ma che adesso appaiono inevitabilmente accomunati da una situazione complicata.

Soprattutto Stefano Protti sembra voler “schivare” prepotentemente – quasi una mossa delle sue, nel periodo in cui bucava le reti avversarie – alcuni assolutismi di questi giorni. Il primo: con l’Olbia sarà assolutamente necessario vincere, pena la fine definitiva dei giochi. Il tecnico non la pensa così, cerca di preservare i suoi dalla pressione e sottolinea come altre gare seguiranno. Tant’è che il bilancio non deve mai essere fatto al termine di una sola partita. Il secondo è quello relativo al modo con cui la sfida con l’Olbia viene presentata: una squadra sarda, scriviamo da giorni, che verrà a Fermo senza 4 giocatori. “Ma oramai diamo per assodato che le tante defezioni della Fermana siano normali”, sottolinea il tecnico. Con riferimento ai vari Giandonato, Spedalieri, Fontana, Semprini, De Santis…
Insomma, anche Protti richiama l’ambiente al necessario equilibrio. Anche perchè, viene sottolineato, la salvezza della Fermana attesterebbe una salvezza per tutto l’ambiente, mentre una retrocessione dei canarini avrebbe – alla stessa maniera – delle ripercussioni a tutti i livelli. “Per provare a fare l’impresa, dobbiamo provarci tutti insieme”, conclude Protti.

Un appello comprensibile. Ma dov’è la proprietà?

L’appello di Protti e Andreatini è comprensibile. Insomma, a meno di 2 mesi dalla fine del torneo, alla vigilia di partite (rigorosamente al plurale, mister…) che decideranno la stagione, l’invito a fare fronte comune ci sta. Ma la domanda che poniamo è: dov’è la proprietà? Perchè questo gentile ed educato appello viene fatto da dipendenti, con il rischio di incorrere in piccoli conflitti di interesse? Sia chiaro: la richiesta di tecnico è diesse è pulita, vera. Non è un modo per scollarsi responsabilità, insomma, ma è il tentativo umano di provare a fare l’impresa, chamando tutti a raccolta ed evitando il clima da ultima spiaggia. Ma perchè chi ha in mano le sorti della società non appare mai? Ecco, a nostro avviso anche questa volta l’invito poteva e doveva venire da chi ha le redini del sodalizio. Noncuranza? Distrazione? Chissà…
Da parte nostra, come abbiamo sempre fatto, cercheremo di coniugare deontologia professionale e tutela del lavoro altrui. La Fermana è un bene troppo prezioso per il territorio da poter essere trattato con sufficienza o strafottenza. La stampa farà il suo, come sempre. La squadra ci proverà, ne siamo certi. I tifosi ci sono sempre stati, in casa e in trasferta, e ci saranno fino alla fine. E forse oltre. Speriamo ci sia anche l’ultima componente. Speriamo, insomma, che la scarsa volontà di comparire attesti un necessario lavorio dietro le quinte. Perchè, come dicono allenatore e Ds, “la salvezza della Fermana farebbe contenti tutti”.

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