Un finale di campionato brutto. Forse qualcuno lo aveva immaginato diverso. Forse c’era davvero chi confidava nel miracolo. O meglio, nei miracoli! E invece la Fermana non ha avuto la necessità di andare a vedere cosa avevano combinato le altre pretendenti alla salvezza, visto che i gialloblù non sono stati in grado di vincere nemmeno la loro partita contro il Pescara!
Un suicidio. Quello della Fermana di fronte al Pescara è stato una sorta di suicidio tecnico-tattico. Di fronte alla velocità e alle doti tecniche degli abruzzesi, i canarini hanno optato per la solita versione arrembante, tutta cuore e poco raziocinio. Così hanno prestato il fianco ai talentuosi avversari, le cui caratteristiche parlavano chiaro: grande dinamismo, ottime doti tecniche dalla cintola in su ma anche grande fragilità difensiva. La gara, insomma, forse andava giocata con calma e lucidità, aspettando magari la ripresa per buttarsi all’arrembaggio, una volta conosciuti gli altri risultati. E invece questa Fermana ha deciso di buttare la calcolatrice nel cestino! E se con Rimini e Lucchese era andata bene, la stessa cosa non si può dire questa volta.
Alla fine il Pescara ha rispettato la tradizione, ha vinto per 1-3 e la spedito i gialloblù in Serie D. Il tutto al termine di una gara nervosa, giocata sul filo dei nervi. Nervi ben presto saltati.
Che dire? La stagione si è chiusa con la stessa confusione che ha caratterizzato l’intera stagione. Così come si è partiti, si è deciso di chiudere. Un segnale di coerenza non richiesta, che apre le porte adesso a un periodo difficile e oltremodo delicato per la storia calcistica fermana.
La partita
La Fermana inizia subito forte la il disegno tattico di Mosconi mostra la solita, inevitabile fragilità centrale dove il solo Giandonato – senza averne le caratteristiche – è chiamato a impostare e a provare a fare da filtro. Ovviamente non riuscendoci. Niang e Malaccari giocano larghi a destra, Petrungaro largo a sinistra, spalleggiato da Misuraca. Così il Pescara quando riparte rischia di fare molto male. Anche se la prima opportunità al 15′ è per i canarini: al termine di un’azione concertata sulla sinistra, Misuraca appoggia indietro a Giandonato che da dentro l’area spedisce alto!
Al 18′ e al 19′ il Pescara fa le prove del gol: nel primo caso è Merola che gira sul fondo un cross rasoterra da sinistra, nel secondo caso è Cuppone a impegnare Borghetto in una respinta bassa.
Ancora al 20′ un’altra ripartenza degli abruzzesi porta Francini a girare di testa a centro area un altro cross dalla sinistra: palla che sfiora il palo!
Ma passano 7 minuti e il Pescara passa: solita ripartenza a sinistra, palla filtrante in area per Merola che fulmina Borghetto!
La gara si accende, il nervosismo diventa padrone del campo. Al 29′ ancora Accornero ci prova a giro dal limite, palla che sfiora il palo! La Fermana ci prova 3 volte al 32′, ma al terzo tentativo l’arbitro fischia fallo in attacco.
I canarini mettono in campo tanta energia e voglia, ma presta costantemente il fianco ai quotati avversari. Così dopo un colpo di testa alto di Paponi al 35′, gli abruzzesi raddoppiano con Franchini, abile a raccogliere un pallone schizzato fuori area dopo una mischia e a infilare l’incrocio della porta di Borghetto!
Subito dpo si scatena una rissa, che vede come protagonisti Giandonato, Petrungaro e lo stesso Franchini. Si torna negli spogliatoi con i nervi a fior di pelle!
La gara si chiude praticamente a inizio ripresa: è il 49′ quando un lancio lungo trova Milani che si inserisce e, tutto solo, ha il tempo per controllare e infilare Borghetto!
Al 57′ Carosso commette fallo da ultimo uomo e si becca il rosso. Sulla conseguente punizione dal limite Tunjov tira una sberla che centra il palo!
Rimasta in inferiorità numerica, la Fermana effettua diverse sosttuzioni e si mette a 4 dietro.
Ma è il Pescara a sfiorare il poker al 62′: Borghetto si oppone alla grande a Floriani.
Il passivo non lascia alcuna speranza ai gialloblù, che ormai lottano solo per rendere meno amara la serata.
Così all’87′ Giandonato, al secondo tentativo, infila Plizzari da fuori per il gol dell’1-3 e mostra la maglietta al pubblico, sottolineando il suo rispetto pe ril pubblico e pe ri colori canarini.
All’88′ Giovinco ci prova su punizione e costringe Plizzari a una non facile parata.
Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità e… del campionato. Nel finale c’è spazio solo per le lacrime di alcuni giocatori, per il nervosismo di capitan Giandonato (che si porta sotto la tribuna per rispondere a colui che lo ha insultato per tutta la durata della ripresa) e per i tifosi canarini che gridano, giustamente, “noi non retrocediamo”.
Il Tabellino
FERMANA: Borghetto; Heinz, Fort (46′ Spedalieri), Carosso; Niang (85′ Condello), Malaccari (62′ Pistolesi), Giandonato, Misuraca, Petrungaro (62′ Eleuteri); Sorrentino, Paponi. A disposizione: Furlanetto, Cicero, Giovinco, Bonfigli, Fontana, Marcandella, De Santis, Locanto, Semprini. All. Mosconi
PESCARA: Plizzari; Floriani, Brosco, Mesik, Milani; Franchini (52′ De Marco), Dagasso, Tunjov; Merola (62′ Vergani), Cuppone, Accornero (62′ Cangiano). A disposizione: Gasparini, Zandri, Di Pasquale, Pierno, Sasanelli, Meazzi, Capone, Pellacani, Staver, Moruzzi. All. Cascione
ARBITRO: Crezzini di Siena
RETI: 27′ Merola (P); 44′ Franchini (P), 49′ Milani (P), 87′ Giandonato (F)
NOTE: Spettatori 1677. Recupero: 1′ pt, 4′ st. Ammoniti: Merola (P), Giandonato (F), Floriani (P), Niang (F), Paponi (F). Espulso Carosso (F) per fallo da ultimo uomo. Angoli: 7-3 per la Fermana