Nonostante tutto, c’è voglia di Fermana. Nonostante la retrocessione (la seconda in 3 anni), nonostanti società e proprietà poco lungimiranti e assenti (anche ieri), nonostante sette anni caratterizzati sì dal professionismo, ma da profili oggettivamente bassi… beh, nonostante tutto questo ieri sera nella sede di Contrada Castello – messa gentilmente a disposizione di responsabili della contrada stessa – un centinaio di tifosi si è dato appuntamento per cercare di capire qualcosa di più sul momento vissuto dal sodalizio gialloblù. Un’assemblea pubblica organizzata da alcuni tifosi della vecchia guardia che ha raccolto la spontanea adesione di tanti supporters e degli esponenti dell’amministrazione comunale, in particolare il sindaco Paolo Calcinaro e l’assessore Alberto Scarfini.
Un punto della situazione senza grandi novità
E’ stato il primo cittadino a fare il punto della situazione, ribadendo di fatto quanto scritto su queste colonne solo qualche giorno fa nel corso di un’intervista.
“A me piace parlare il linguaggio della verità – ha affermato il primo cittadino -. Si sta lavorando per permettere l’iscrizione della Fermana in Serie D. Poi c’è da allestire un Piano B, nel caso le cose non dovessero andare come sperato. Lo dico subito: l’Eccellenza è molto difficile: occorrerebbe chiedere il sovrannumero o effettuare un’operazione simile a quella fatta con il Montegranaro anni fa. Queste 2 strade per me sono quasi impossibili da percorrere. Piu facile la Promozione. Lo dico a tutti per essere trasparente – ha aggiunto -. Per la Serie D, invece, è necessario il ‘concordato’ fiscale più il pagamento degli stipendi della stagione in corso. Si cercherà di fare il possibile per effettuare il reinserimento della Fermana più in alto possibile”.
Non solo. Una volta – si spera – sistemata la situazione debitoria, “occorrerà pensare a cambiamenti in seno alla società – ha aggiunto Calcinaro -. La proprietà, infatti, è intenzionata a mettere in vendita la società e ha dei contatti. Sono passaggi delicati”.
Impiantistica, torna l’ipotesi di un terreno sintetico al Bruno Recchioni?
Si è parlato anche di impiantistica, un altro dei punti che stanno a cuore ai tifosi e che era oggetto dell’assemblea. Calcinaro ha ricordato come l’amministraione abbia preso anni fa la struttura della Cops “per dare un segnale”. E invece, ha sottolineato il primo cittadino, “la Cops è stata massacrata. Io so che la Fermana soffre di carenze di strutture. Ma chi è causa del suo mal…”.
Insomma, Calcinaro ha ribadito che, nel corso degli anni, l’offerta della’amminsitrazione sull’area Cops è stata “respinta maldestramente dalle società. Quella era la casa della Fermana”.
E per il futuro? “Qualche mese fa abbiamo pensato a un campo in sintetico al Tirassegno. E sosterrà le esigenze della Fermana. Non ci sarebbe nemmeno un problema a fare il campo della stessa Cops in sintetico. Ma c’è il blocco della dirigenza perché il Fondo proprietario dell’area vuole vendere. Non siamo noi adesso a poter decidere”.
Ma il primo cittadino ha riaperto anche a una vecchia questione: “Non vedo come un tabù quello di fare un campo misto-sintetico al Recchioni. Se ci fosse convergenza, in un anno si potrebbe fare: diciamo nell’estate del prossimo anno. In passato avevo visto le perplessità di una parte di tifosi. Se adesso ci fosse una convergenza su questa ipotesi…”
Certamente, il problema delle strutture appare indipendente dalle categorie. Da parte nostra, continuiamo a dire che un investimento sarebbe più oculato per campi con dimensioni regolari, che possano rispondere un domani anche ad esigenze di gare nazionali, a partire dalle formazioni giovanili. Cosa che strutture come quella del Tirassegno non sembrano avere. Ma ovviamente è una nostra interpretazione.
“Rispetto per chi si avvicina alla Fermana”
“Chiunque mostra interesse per la Fermana in questo periodo va valutato positivamente e va preso in considerazione – ha concluso il sindaco -. Anche perché può essere supportato. Quanto alle tempistiche, queste devono essere veloci. Il mio timore è che si ci si prende troppo tempo ora e si arrivi troppo vicini alla data ultima di iscrizione, lasciando poi poco tempo per l’adozione del Piano B… Un rischio da evitare”.
Anche in questo caso, ci permettiamo una chiosa: sarà responsabilità della proprietà fare in modo di non arrivare troppo in là con i tempi. Se il problema fosse l’accettazione della ristrutturazione del debito da parte dell’Agenzia delle Entrate, poco si potrebbe fare sui tempi. Ma se, come sembra, il problema è quello del reperimento del denaro per un concordato già pronto, allora è ovvio che starà alla proprietà e a chi sta lavorando in questo senso non tirare troppo la corda… Del resto l’attivivazione dell’iter per la ristrutturazione è stato fatto e si sapeva fin dall’inizio ciò a cui si andava incontro!
Torna il marchio Fermana calcio 1920
Per finire, è toccato all’assessore Alberto Scarfini dare la notizia della chiusura tra Asite e Fermana 1920 del contenzioso per riportare a Fermo il marchio “Fermana Calcio 1920”. Il marchio lo ha adesso il comune di Fermo che lo metterà a disposizione. Sindaco e assessore hanno voluto ringraziare l’ex presidente canarino Giacomo Battaglioni, “che è stato molto sensibile anche alla situazione che sta vivendo la Fermana”.
Un tassello, che a qualcuno sembrerà piccolo vista la mole di problemi segnalati anche ieri sera, ma che rappresenta la fine di una lunga diatriba e – nel contempo – anche un evento simbolico, un segnale di rinascita e di speranza per le sorti calcistiche cittadine.