A volte nel calcio vince chi è più bravo, altre volte chi ha avuto una maggiore intraprendenza offensiva. Stavolta tra Fermana e Ancona non ha vinto chi ha fatto di più, ma chi ha sbagliato meno. Sì, la Fermana ha regalato 2 opportunità nel primo tempo all’Ancona, che è stata brava a capitalizzarne il 50%. Sull’altro fronte, i canarini non sono riusciti a fare altrettanto nelle poche occasioni avute per superare il portiere avversario. Il risultato finale (0-1), storico (è la seconda vittoria dell’Ancona al Recchioni), è dunque la fotografia di un derby combattutissimo, energico, giocato principalmente in 70 metri, senza parate dei portieri, con tanti interventi al limite e con tantissimo nervosismo.
Pensate: il primo angolo è stato battuto al 77′ e di occasioni limpide davvero poche…
Tra fermani e dorici è andata in onda l’ennesima sfida graffiante, insomma, senza esclusione di colpi. Ma con scarsi spunti tecnici. Anche il terreno del Bruno Recchioni ci ha messo del suo, dimostrandosi non all’altezza di un confronto di questo tipo. Non è la prima volta nel corso degli ultimi anni: sarà il caso di prendere dei provvedimenti…
La partita
Di fronte a una bella cornice di pubblico, i due tecnici confermano le formazioni uscite vincenti alla prima giornata di campionato. Di conseguenza, consolidato 4-3-3 per la Fermana e solito 3-5-2 per l’Ancona.
Inizio a ritmi bassi. È l’Ancona che prova a fare la partita, con la Fermana pronta a ripartire. La sostanziale tranquillità di inizio gara è rotta subito da un episodio clamoroso: è il 6′ quando Diouane, neanche pressato, sbaglia il retropassaggio e fa involare Martiniello. Il giocatore dorico entra in area e batte Di Stasio! Una doccia fredda, uno svarione gratuito che mette la partita nella situazione ideale per gli ospiti, abili da questo momento a indietreggiare velocemente e a mettersi a 5 in difesa.
L’errore innervosisce invece i giocatori canarini e la partita si fa spigolosa. Al 10′ la Fermana potrebbe pareggiare ma il tiro-cross di Ferretti dalla destra non viene intercettato da Sardo a un paio di metri dalla porta!
Al 18′ l’Ancona potrebbe raddoppiare: è Sare che anticipa Mavrommatis su passaggio del portiere canarino ma dal limite spara alto! Altra occasione clamorosa.
Si diceva di una partita diventata nervosa e di duelli rusticani in campo. Al 21′ si accende una mischia sotto la tribuna centrale, subito sedata senza conseguenze disciplinari per i giocatori.
Altro accenno di rissa al 29′, ancora sedata a fatica dall’arbitro.
L’impressione è che il nervosismo sia l’avversario più insidioso per i canarini, che sprecano molte energie nervose nei duelli individuali e negli scontri di gioco, perdendo in lucidità. Tutti aspetti che, invece, fanno il gioco dell’Ancona.
Così l’arbitro, dopo 2 minuti di recupero, manda tutti a calmarsi negli spogliatoi.
Ripresa che si apre nella stessa maniera e Sardo si becca un cartellino giallo dopo una manciata di secondi. Grande combattività, pochi spunti. E le occasioni si contano sulle dita di una mano.
Al 48′ tiro debole di Savor, nessun problema per Di Stasio.
Buona opportunità al 51′ per Bianchimano, che al volo tenta la conclusione di prima intenzione: palla che sfila sul fondo!
La partita si trascina nervosamente, con pallone portato avanti dai canarini più con la forza di volontà che con lucidità. Tre angoli caratterizzano il forcing finale dei gialloblù: in uno di questi un colpo di testa di Bianchimano fa gridare al gol ma la palla viene rinviata nei pressi della linea di porta. In un’altra occasione Bianchimano e compagni protestano in maniera energica per un presunto fallo di mani in area di Codronaz. L’arbitro sorvola. E dopo 6 minuti di recupero il signor Giordano di Matera decreta la fine dei giochi.
L’Ancona festeggia lo storico risultato, la Fermana mastica amaro. Come a Recanati, la fascia destra dello schieramento difensivo si è rivelata quella più fragile. Forse occorrerà cambiare qualcosa.
Cosa rimane? Un “Bruno Recchioni” pieno di entusiasmo e di tifo (circa 2200 spettatori. Non pochi se pensiamo che solo un mese fa la Fermana era solo un’idea, una speranza). Rimane una squadra con un grande carattere e una grande dignità. Rimane la consapevolezza di un gruppo che se l’è giocata alla pari con 2 corazzate come Recanatese e Ancona, che con i canarini fino a pochi mesi fa condividevano la Serie C. Insomma, nonostante la sconfitta è arrivata la conferma di una squadra che c’è, che ha dei valori (caratteriali e tecnici) più che dignitosi e che può crescere ancora. Non è poco. Adesso basterà “solo” limitare gli errori…
Il Tabellino
FERMANA: Di Stasio; Diouane (58′ Polanco), Tafa, Karkalis, Casucci (83′ Pinzi); Mavrommatis, Romizi, Valsecchi (70′ Fontana); Ferretti (75′ Lomangino), Bianchimano, Sardo (87′ Leonardi). A disposizione: Perri, Cocino, Palmucci, Granatelli. All. Bolzan
ANCONA: Laukzemis; Bellucci, Boccardi, Codromaz; Alluci, (58’Pecci) Savor, Sare, Gulinatti, Marino (83′ Magnanini); Belcastro (70′ Amadori), Martiniello (70′ Sambou). A disposizione: Bianchi, Mazzoni, Gianelli, Dama, Azurunwa. All. Gadda
ARBITRO: Giordano di Matera
RETI: 6′ Martiniello (A)
NOTE: Spettatori 2115, di cui 740 ospiti. Recupero: 2′ pt e 6′ st. Angoli: 3-1 per la Fermana. Ammoniti: Romizzi (F) Alluci (A), Boccardi (A), Karkalis (F), Sardo (F), Bianchimano (F), Pecci (A).