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Agosto, Fermana mia ti riconosco! L’ennesima estate confusa di una società alle prese con un futuro da decifrare

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In principio fu Achille Campanile che, negli anni Trenta, scrisse il romanzo “Agosto, moglie mia non ti conosco!”, diventato ben presto un modo di dire che da decenni caratterizza le estati del Belpaese. A Fermo l’aforisma potrebbe essere mutato in “Agosto, Fermana mia ti riconosco!”, vista la pericolosa predisposizione gialloblù di far vivere ad ambiente e tifosi delle settimane estive ansiogene, ricche di dubbi e interrogativi, puntualmente in ritardo su tutte le tabelle di marcia (tecniche e organizzative).
Quest’anno, poi – causa retrocessione e necessità di garantire modifiche o un avvicendamento societario – la situazione sembra addirittura più confusa. E preoccupante agli occhi dei sostenitori. La famiglia Simoni vuole e deve passare la mano; interlocutori ci sono stati e continuano ad essercene, ma le cose da sbrogliare sembrano essere diverse. E così il tempo passa ineluttabilmente, nella speranza che qualcosa si sblocchi.

Errori da non ripetere

Certamente si tratterà di non ripetere gli errori dello scorso anno, quando i Simoni decisero di rilevare il 100% della società non avendo le forze per far fronte a un campionato di Serie C, unicamente sulla base di garanzie di aiuti che – a detta degli stessi proprietari – poi non sarebbero più arrivati. Si è trattato comunque di un azzardo, una clamorosa leggerezza. Pagata a caro prezzo, con una stagione balbettante, in costante apnea economica e con una squadra al massimo da penultimo posto. No, questi errori non andranno ripetuti. C’è chi spinge affinchè l’attuale proprietà magari rimanga, quasi una garanzia di operatività per alcuni. Ma la città non capirebbe, la tifoseria farebbe fatica a sopportare un’altra annata così. E se sofferenza dovrà essere, che sia almeno connaturata a un progetto, a un vento nuovo che provi a immaginare qualcosa di diverso per l’immediato futuro, ben oltre le utilità dei singoli operatori di mercato o di ritorni immediati…

Il presidente Umberto Simoni

Trattative sì, trattative no

Per la prima volta – e questo è un fatto clamoroso – la città sembra abbastanza abbottonata e capace di evitare “spifferi” decisivi in relazione a quanto sta accadendo. Perchè è indubbio che qualcosa stia accadendo…
Per alcuni non ci sarebbero trattative in atto; secondo altri, invece, le interlocuzioni sarebbero ancora costanti. Una o due cordate locali, forse una da fuori regione. Fantasie? Chissà… Non è nostro costume disturbare il macchinista, ma forse una qualche forma di comunicazione la società potrebbe attivarla… Giusto per fare un punto della situazione, per rassicurare la città sul fatto che ci si sta muovendo… E invece nulla, tutto tace. La solita estate, la solita Fermana.

Un puzzle da comporre

C’è un vero e proprio puzzle da comporre, mettendo insieme tutti i frammenti e le indiscrezioni di queste settimane.
Innanzitutto: fonti autorevoli parlano di “trattative serie” in atto, con le parti che avrebbero chiesto però una totale riservatezza. Del resto, viene spiegato, “per questo genere di operazioni ci vuole tempo: ci sono dei passaggi fisiologici e ci sono diverse cose da valutare. Si guardi, per esempio, cosa sta accadendo nella vicina Ascoli”.
L’impressione è che tutto sia stato bloccato fino al 12 luglio, termine ultimo per l’iscrizione. Poi, con la Fermana iscritta in D e con l’evolversi dell’iter per la ristrutturazione del debito, qualcosa ha iniziato a muoversi. Proprio la ristrutturazione del debito pesa molto sulle interlocuzioni, che necessitano di chiarezza e di un quadro definito. L’impressione è che ci sia bisogno ancora di tempo: dieci giorni, forse due settimane. Troppo, francamente! Ma in questo senso la serie D aiuta (in caso di salvezza saremmo già con l’acqua ben oltre il collo) e un campionato al via l’8 settembre concede ancora spazio.
E sarà interessante, soprattutto, capire anche cosa vorranno fare i Simoni. Con un debito ristrutturato e una società iscritta, logica vorrebbe che il vecchio rimanga con il vecchio (inteso come gestione) e il nuovo non venga coinvolto nelle vicende della passata gestione. Al massimo ci sarebbe da mettersi d’accordo sull’ultimo mese (giugno) da pagare entro agosto. Ma è indubbio che la vecchia dirigenza non potrà accampare chissà quali richieste.

Ci sono anche dei ragazzi di proprietà da piazzare, elementi di quel che resta del settore giovanile (e che quindi non si sono svincolati) che fanno comodo a diverse società e che possono far introitare qualcosa alla Fermana, che di cosette da ripianare ne ha comunque diverse.
Insomma, si vedrà. Città, tifosi e stampa rimangono in attesa. Un’attesa vigile. La speranza è che ci sia la volontà di risolvere questa intricata situazione. Non è mai tardi per ritrovare la retta via, ma servono serietà e amor proprio.

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