Ruben Dario Bolzan si presenta. In realtà il tecnico a Fermo non ha bisogno di presentazioni, ma la società ha deciso di rispettare il protocollo e oggi la casetta rossa si aperta alla stampa per un passaggio quasi dovuto. Abbiamo colto l’occasione odierna per fare quattro chiacchiere con il mister. Ne è uscito fuori un confronto non banale, nello spirito genuino di un allenatore attento agli aspetti tecnici ma, più ancora, a quelli caratteriali e comportamentali.
“Stiamo acquisendo credibilità”
Sulla situazione vissuta dalla società canarina, Bolzan afferma: “Stiamo acquisendo credibilità. Fino a poco tempo fa avevamo difficoltà anche a convincere qualche giocatore, adesso siamo riusciti a fare chiarezza, a ritrovare credibilità. E tutto sta prendendo forma. La necessità di fare chiarezza era mirata anche all’urgenza di allestire una squadra che fosse all’altezza della piazza fermana. In questo caso stiamo procedendo bene, anche se manca ancora qualcosa”.
Il ritorno di Bolzan a Fermo (dopo l’esperienza da giocatore) è stato abbastanza naturale. E’ sembrata quasi una scelta di cuore e di pancia. “Da quando mi hanno contattato ho avuto molto tempo per pensarci e ragionarci sopra – sottolinea il tecnico -. Personalmente ho chiesto solo due cose: una squadra ovviamente competitiva per il campionato che andremo ad affrontare e la volontà di lavorare in un ambiente caratterizzato da chiarezza, onestà, trasparenza. Un ambiente sano, insomma”.
Beh, ultimamente l’ambiente del calcio non sempre è sembrato “sano”… “Non è una cosa semplice da trovare – precisa Bolzan -, ma nemmeno impossibile. Ovviamente c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Se la società farà le cose fatte bene – come ha fatto fino ad ora – non ci saranno problemi. Ma se vedrò cose che non mi piacciono, saprò prendere le mie decisioni. Mi hanno chiesto se ho paura di fare la fine di altre ‘bandiere’ della Fermana. Ma io non ho mai pensato di essere stato una bandiera. Io sono stato un giocatore che si è trovato benissimo a Fermo e ha dato tutto per questa maglia”.
Il ritardo? “Un problema oggettivo, che dovremo tramutare in stimoli soggettivi”
La Fermana ha iniziato molto in ritardo rispetto alle altre squadre. E tra 10 giorni partirà il campionato. Un problema oggettivo, che Bolzan affronta alla sua maniera: “Dobbiamo cercare di trasformare un problema oggettivo in stimoli soggettivi. Non esiste piangerci addosso su questa cosa: occorre mentalità! Io sono troppo coraggioso, mi piace vedere un certo tipo di mentalità, vincente. Eppoi il calcio non è la matematica. Dire che siccome siamo partiti in ritardo siamo destinati a soffrire è come dire che le altre squadre che hanno speso tantissimo e sono partite per tempo devono vincere per forza! Non sarà così, ovviamente”.
“Non guardo la carta di identità”
Anche oggi la Fermana ha ufficializzato l’ingaggio di 3 giovani. Si tratta del difensore Marco Bonugli, classe 2005, in prestito dalla Ternana; del centrocampista cipriota Loukas Mavrommatis (classe 2006) in prestito dalla Cremonese; del difensore Cristian Carosi, classe 2006, a titolo definitivo dall’Ascoli.
Ad una superficiale analisi, il gruppo gialloblù mostra molti giovanissimi e diversi “anziani”. Da rinforzare c’è forze la generazione di mezzo… Afferma Dario Bolzan: “Non ho mai guardato la carta d’identità. Per me vale poco. Forse l’unico un po’ in là con gli anni è Ferretti, per il resto l’età media è buona. E dico una cosa: io a 33 o 34 anni ero al massimo della forma psico-fisica! Dipende molto dagli stimoli, dalla serietà. Abbiamo calciatori abbastanza giovani che giocano ininterrottamente da anni, segno di affidabilità”.
Gruppo da completare. “Mancano uno o due attaccanti”
“La squadra sta crescendo. Certo, manca ancora qualcosa – afferma il tecnico canarino -. Ma la fretta è cattiva consigliera. In particolare mancano uno o due attaccanti centrali, affidabili. Da Fermana, insomma! E’ ciò che può spostare gli equilibri. Quando arriveranno? Io penso prima dell’inizio del campionato, lo spero”.
Anche perchè l’inizio della stagione è subito in salita: 2 punti di penalizzazione e avversari tosti in derby agguerriti già nelle prime giornate. “Sarà un campionato di altissimo livello – sottolinea Bolzan -. Vedo davanti squadre come L’Aquila, Sambenedettese, Roma City, Ancona, Teramo. Eppoi c’è una Vigor Senigallia che ha fatto già bene lo scorso anno e che si è rinforzata. Un campionato importante, livellato verso l’alto”.
Tifosi, “lo zoccolo duro c’è sempre. Il sogno è rivedere il clima e i numeri di quando giocavo!”
Chiusura con i tifosi. “Io non sono ‘social’ – afferma Bolzan -, ma voglio dire che mi hanno fatto tanto piacere gli attestati di stima ricevuti da quando sono tornato a Fermo. C’è tanta gente che mi ha scritto, che mi ha chiamato, che mi ha fatto emozionare”.
Ma com’era l’ambiente visto da fuori in questi anni? “Lo zoccolo duro del tifo canarino c’è sempre stato, inutile ribadirlo. Adesso mi piacerebbe rivedere il clima e i numeri di quando giocavo al Recchioni! Molto dipenderà anche da noi: la squadra dovrà interpretare le partite in maniera tale che la città possa identificarsi. A quel punto si creerà la giusta alchimia. Io ci spero”.
Il saluto a Chico Donzelli
Per finire, non possiamo non rivolgere un ultimo pensiero a Chico Donzelli, altro storico tifoso canarino scomparso 2 giorni fa. Una bella persona, sempre pronta alla battuta, allo scherzo. Un figlio di questa città, un ex giocatore canarino, uno sportivo talentuoso che ha dovuto affrontare negli ultimi anni problemi che ne hanno compromesso la salute. Alla famiglia Donzelli, alla moglie e alla figlia, al fratello Beniamino vanno le condoglianze della redazione di Fermo Sport News.