Se è vero che il calcio è l’arte dell’imprevisto, è anche vero che l’elemento che aiuta a decifrare questo contesto artistico è il gol. Un gol non solo fa pendere l’ago della bilancia a favore di una delle due contendenti, ma condiziona fortemente anche analisi e stati d’animo.
Accade così che il gol siglato al 94′ dal giovane Grassi abbia condizionato in maniera giustamente positiva la gara della Fermana all’Adriatico di Pescara, consentendo anche di continuare la striscia positiva del mese di dicembre (4 risultati utili consecutivi) e di rimanere agganciati al treno delle pretendenti alla salvezza (ora l’Olbia penultima è a 4 punti, il Sestri Levante a 5, Vis Pesaro e Juventus Next Gen a 6).
Però il gol che fa classifica e fa morale, non può e non deve condizionare nel giudizio chi è chiamato ad analizzare le gare. E, in questo senso, la partita Pescara-Fermana ha messo in mostra cose positive e negative, con le seconde che hanno rischiato di condizionare pesantemente le prime.
Dopo due giorni di relax e di adeguate libagioni, il momento è opportuno per tornare sulla gara di sabato con la necessaria tranquillità.
Nuova vigoria, vecchie e pericolose abitudini
Una partita, quella di Pescara – tanto per capirci -, che non ci è sembrata molto diversa nella dinamica dal Rimini-Fermana dello scorso 25 novembre. In quella occasione la Fermana uscì sconfitta 1-0 dalla trasferta in terra romagnola, dopo un primo tempo di sofferenza, dopo una crescita esponenziale nella seconda parte della ripresa e dopo aver sfiorato il gol almeno due volte nella parte finale del match (occasioni di Tilli e Scorza). A ben vedere, proprio ciò che è successo sabato a Pescara: primo tempo (primi 30 minuti, per la verità) di sofferenza, ripresa in grande crescita e almeno 2 o 3 occasioni per pareggiare. La differenza? Che a Pescara una di queste occasioni è stata sfruttata in pieno recupero.
L’altra grande differenza? Che la gara di Rimini era stata considerata in maniera oltremodo negativa, mentre dopo Pescara il bicchiere è sembrato a tutti clamorosamente pieno. Forza del gol, appunto.
I pro e i contro della partita di Pescara
Non saremo certo noi a sminuire l’importanza del punto conquistato in terra d’Abruzzo, un punto di platino! Nè tantomeno vogliamo dimenticare gli aspetti potivivi emersi all’Adriatico di Pescara. Nell’ordine: discreta applicazione, buona tenuta psico-fisica, bella reazione dopo il gol subito, ottima continuità di gioco alla ricerca del pareggio. Però, per il bene dei canarini, sarà bene non dimenticare quel primo tempo. Una prima frazione fatta di pericolosa sbadataggine, molta imprecisione di impostazione e in uscita, una certa superficialità e scarso senso pratico della difesa in almeno un paio di circostanze. Insomma, se il Pescara – che è sembrata squadra in oggettiva difficoltà – avesse sfruttato quelle due o tre occasioni, oggi forse saremmo a parlare in altro modo della trasferta di Pescara. Così come se i canarini non fossero riusciti a pareggiare.
Diciamo allora che una squadra che vuole continuare a coltivare il sogno della salvezza, deve limitare al minimo i rischi, soprattutto evitando errori individuali e di reparto. Altro discorso è se l’avversario si dimostra più bravo, ma regalare opportunità proprio non può essere accettato (anche il gol è stata una gentile concessione dei canarini). E occorre mettere più cattiveria nella fase offensiva. Perchè non costruire opportunità attiene ai deficit che tutti conosciamo, sparare in bocca al portiere o mostrare scarsa cattiveria è invece limite individuale che va prontamente rimosso.
In definitiva, pur in un contesto di indubbia positività in fatto di applicazione, intensità e caparbietà, le gare con Torres, Lucchese e Juventus Next Gen ci sono sembrate migliori. Giudizio non condivisibile, ovviamente…
La parola passa al mercato
Forse i limiti potranno essere risolti usufruendo in maniera intelligente del mercato di gennaio. Perchè non c’è dubbio che la Fermana va migliorata in tutti i reparti. Ma come pensare al mercato in una situazione economicamente difficile come quella vissuta dalla società gialloblù? In un modo o nell’altro, andrà fatto.
Andrà fatto perchè, pur in un contesto di crescita evidente, i giovani canarini non riuscirebbero da soli a tirarsi fuori dai guai. Andrà fatto perchè il girone di ritorno è notoriamente più difficile del girone di andata. Andrà fatto perchè tutte le squadre cercheranno di migliorare la propria intelaiatura e una Fermana che parte già svantaggiata non può permettersi di ampliare ulteriormente il gap con le contendenti.
Protti e i suoi ragazzi hanno preparato il terreno per la semina: adesso starà alla società decidere cosa fare. Sarebbe un peccato, ripetiamo, non supportare una rosa che ce la sta mettendo tutta per migliorare e superare i propri limiti. Tutto ciò meriterebbe adeguato sostegno.