Una scossa elettrica, una botta di adrenalina. Se dovessimo definire quello che vorrebbe rappresentare il “nuovo” direttore sportivo Massimo Andreatini per la Fermana, partiremmo da questa prima impressione. Un’impressione suffragata dalla parole e dall’atteggiamento del ds, impegnato per tutta la conferenza stampa di questo pomeriggio al Recchioni ad allontanare ogni possibile idea di cedimento al fatalismo e alla negatività. L’atteggiamento, le parole, il riferimento ai tifosi, finanche l’apprezzamento per un Gianvito Misuraca che è andato sì sopra la righe domenica, ma che proprio per questo ha dimostrato di possedere – parole del direttore – le “palle” per affrontare il difficile momento.
Nella sala stampa del Bruno Recchioni, seduto uno accanto all’altro, il Direttore generale (ed ex diesse) Andrea Galassi, il “nuovo” diesse Massimo Andreatini e il centrocampista Gianvito Misuraca hanno accolto oggi la stampa. Tre presenze forti, ognuna delle quali aveva un ruolo e una sua specifica centralità.
La Fermana presenta un Andreatini che… non ha bisogno di presentazioni
E’ stato il Dg Galassi a presentare Andreatini. Ma forse Andreatini non ha bisogno di presentazioni, vista oramai la sua lunga permanenza in gialloblù. Sta di fatto che il ds doveva essere riaccolto e così è stato. Il tutto nel contesto di una conferenza stampa “rinforzata” dalla presenza di un Gianvito Misuraca che domenica scorsa è stato al centro delle cronache per la rete realizzata all’Arezzo ma, soprattutto, per il nervosismo che ha caratterizzato la sua reazione nei confronti di tifosi e panchina gialloblù.
Poche le parole introduttive di Galassi: “Spero che Andreatini ci dia una grossa mano a risollevare le sorti della Fermana. Un direttore che ha fatto bene lo scorso anno che tanto può dare ancora alla società”.
Poi è toccato allo stesso Andreatini rompere il ghiaccio: “Sono qui perché ci credo e voglio dare il mio contributo pur in una situazione così ingarbugliata. Non sono venuto per calmare le acque e le persone. Semmai, visto quello che è successo, le ho agitate – scherza Andreatini -! Siamo qui insieme per provare a tirare fuori quello che ha questa squadra. E sarei rimasto a casa se non avessi creduto alla possibilità di farcela”.
Ma che Fermana ha ritrovato il Ds? “Ho ritrovato una squadra in difficoltà a livello psicologico – afferma -. E le difficoltà psicologiche vanno a ripercuotersi sull’aspetto fisico e su quello tecnico. L’unica cosa che posso dire è che questa depressione deve trasformarsi in rabbia agonistica! E quando c’è la possibilità di ottenere qualcosa, non bisogna mollare di un centimetro! Domenica’, invece, è accaduto per due volte che abbiamo riacciuffato l’avversario ma sempre per due volte ci è sfuggito. Ma dobbiamo ripartire da lì, da quelle reazioni. E dobbiamo portare quella reazione fino ai 95 o 97 minuti di un’intera partita”.
Ma con quale stato d’animo osservava da fuori questa Fermana? “Uno stato d’animo che non è forse quello che potevano avere altri miei colleghi – sottolinea Andreatini -. Non stavo godendo, insomma. Per me la Fermana è stata, è e sarà sempre una sofferenza incredibile. Io la vivo in maniera passionale. Sia chiaro: qui nessuno ha mai voluto il male della Fermana. Per questo la situazione l’ho vissuta male. Ma siamo a novembre, dobbiamo cercare di rimettere la barca dritta e di partire verso un porto sicuro”.

Il passato? “Non ho fatto nulla di male”
Impossibile non tornare a qualche mese fa, al suo avvicendamento, al suo tentativo di facilitare il passaggio di prorietà e ai suoi rapporti con mister Protti…
“Io non ho fatto nulla di male – spiega Andreatini -. Se qualcuno ha interpretato male i miei comportamenti mi dispiace. Con la proprietà mi sono chiarito, di conseguenza ci ho messo una pietra sopra. Mi sembra anche banale riparlarne”.
E sul suo rapporto con Protti: “Siamo entrambe delle persone sanguigne, può esserci qualche incomprensione figlia di punti di vista differenti. Ma è stata montata una storia a regola d’arte! Lui (Protti, ndr) è il primo a soffrire di questa situazione. Mi sono arrivati messaggi dai tanti tifosi che mi chiedono se il tecnico ci crede, se i giocatori ci credono… Dico allora che qui ci credono tutti!”.
Misuraca? “Vorrei 30 giocatori come lui”
E’ la volta di Gianvito Misuraca. La conferenza è per chiedere scusa ancora una volta per l’atteggiamento tenuto in campo domenica. Ma a introdurre il giocatore ci pensa da par suo proprio Andreatini. Nessuna “difesa”, anzi, si va all’attacco! “Ho bisogno di 30 giocatori caratteriali come lui – afferma il diesse -. Non ha ammazzato nessuno. Il giocatore ha il sangue nelle vene e di questo abbiamo bisogno”.
Andreatini tiene ancora il pallino in mano e continua: “Ho chiesto a chi non se la fosse sentita di farsi da parte. E questo perché serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. Bisogna avere le palle! Ci sono giocatori che hanno dato il 30%, non ci sono alibi e giustificazioni”.
Tornando a Misuraca, Andreatini aggiunge: “Lunedì ha chiesto scusa a tecnico e squadra, domenica lo aveva fatto con il pubblico. Ovviamente non lo ha fatto per paraculaggine. Lo dico chiaramente: abbiamo bisogno come il pane di gente così! Quanto a domenica, doveva scegliere tra una sospensione e una multa, lui ha scelto di mettersi le mani in tasca, anche perché non vuole lasciare il gruppo”.

Misuraca: “Nervosismo? E’ dovuto al fatto che i risultati non arrivano”
Misuraca: “Ribadisco le mie scuse. Continuerò a dare sempre il massimo e tutto me stesso per onorare la maglia. Sono contento di aver ritrovato il direttore”.
A Misuraca chiediamo del nervosismo di quest’anno. Un nervosismo esploso in maniera più evidente negli ultimi giorni ma che sembra caratterizzare tutta questa prima parte di campionato, fatto spesso di urla, ammonizioni per proteste, ecc… E di prestazioni che sono sembrate spesso al di sotto delle sue possibilità. Nervosismo che è anche in chi, come lui, ha investito sul piano personale per rimanere a Fermo e sposare la causa. “Il nervosismo è dovuto al fatto che i risultati non arrivano – precisa il giocatore -. Quanto al mio rendimento personale, in 14 partite ho già quasi fatto gli stessi gol dello scorso anno, ho fatto assist e ho fatto espellere 3 giocatori! Certo, sono statistiche personali che devono cedere il posto a risultati generali che non possono farci felici”.
“Il periodo natalizio per noi sarà come il ritiro estivo”
Ancora qualche spunto qua e là sulla situazione e sull’immediato futuro. Parola ad Andreatini: “Se siamo preoccupati? Abbiamo pochi punti, sicuramente – sottolinea il diesse -. Ma devono essere preoccupati anche gli altri davanti a noi! Se ci svegliamo sarà dura per tutti. E avremmo un popolo che ci trascinerebbe. Io sono un emotivo, vivo di passioni. Ho sentito la tribuna dopo il nostro primo gol, e dopo il secondo. E mi sono emozionato. Purtroppo è durato poco, ma i giocatori devono avere la voglia di portare a casa il risultato, fosse anche un punto, sempre!”.
“Abbiamo 5 partite alla sosta – aggiunge -. Così stando le cose, a Natale saremo capaci di stare in campo anche il 25 o il 26. Speriamo ovviamente di avere una classifica migliore. Di certo quello di Natale sarà per noi come il ritiro estivo”.
Per ora, nessuna dritta dal mercato. Cosa aspettarsi? Conclude Andreatini: “Qualche giocatore che fino a oggi ha reso al 40%, domani potrà darci il 100%. Ci sono situazioni che vanno viste sotto la lente di ingrandimento”. Ultimo, ma non ultimo, il riferimento ai tifosi. A quei tifosi sempre citati da Andreatini come elemento determinante e passionale. Che può fare la differenza. Cosa rimane del confronto di sabato? “Tutto normale – conclude il diesse -. Il tifoso si esprime a modo suo. E’ stato però un confronto diretto, vero, e non è stato minacciato nessuno. I tifosi hanno chiesto impegno, tutto qui”. (da.iac)