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Fermana, con l’Isernia leggerezze pagate a caro prezzo. Abbonamenti a quota 800! Bella iniziativa di “Sotto mentite spoglie”

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Altro fastidioso scivolone interno per la Fermana, che al cospetto dell’Isernia paga la scarsa verve offensiva e il cinismo di un avversario capace di capitalizzare al massimo le occasioni create. Occasioni… in realtà si è trattato di due reti frutto di abilità personali, due perle scaturite dalla precisione calcistica di Ercolano (tiro di esterno all’incrocio) e Cascio (splendida conclusione all’incrocio su calcio di punizione).

Detta così, ci sarebbero tutte le attenuanti possibili per i canarini. Ma occorre essere concreti e realistici per notare ciò che non è andato, anche perchè solo da un’attenta analisi delle prestazioni si può pensare di crescere e trovare così la necessaria continuità di risultati.

Un inizio sotto-ritmo

L’avvio di gara per la Fermana è stato decisamente sotto-ritmo. C’era la necessità di evitare di correre rischi e di rimanere inizialmente in balia degli avversari, come accaduto nelle prime tre partite del campionato. E in effetti i canarini non hanno rischiato nulla e, pur lasciando spesso il possesso palla agli avversari, hanno tenuto il campo con discreta tranquillità. Ma l’azione si è mostrata lenta, le azioni abbastanza leggibili, se è vero che molto spesso il rilancio di Di Stasio alla ricerca della testa di Bianchimano non ha prodotto risultati sul piano della pericolosità e della conquista di metri in campo.

Si è sentita l’assenza del giovane Sardo, fermo un turno per squalifica. Nessuna croce gettata addosso a Leonardi, mandato in campo al suo posto. Scelta condivisibile, trattandosi di un under al posto di un under (entrambi 2005). Ma Leonardi non ha la facilità di andare in profondità che ha invece il laziale, e tutti hanno già visto nelle prime tre partite quanto decisivo può essere Sardo quando va in verticale e, soprattutto, quando raddoppia la possibilità di giocata che, ieri, ha poggiato prevalentemente sulle spalle di Ferretti.

Non è piacuto poi l’apporto dato dai subentrati. Lo diciamo senza tirare la croce addosso a chi è stato chiamato a dare una mano a partita in corso, ma non è possibile che nessuno dei subentrati sia riuscito ad apportare migliorie a una squadra bisognosa di energie e di lucidità. Non un dribbling riuscito, non un passaggio, non un calcio piazzato tirato a modo… Dalla panchina arrivano sempre idee e forze fresche per provare a modificare lo stato delle cose. Stavolta non è andata così.

Il saluto della squadra ai tifosi (Foto: Giacomo Bacalini)

Una impostazione tattica che “impone” una maggiore capacità realizzativa

L’altra impressione è che l’impostazione tattica dei canarini imponga una maggiore capacità realizzativa, visto che la Fermana concede sempre qualcosa agli avversari.
A Recanati (prima giornata) i gialloblù misero a segno quasi il 100% delle opportunità avute, a fronte di 2 gol e un altro paio di opportunità concesse ai leopardiani. Ad Ascoli, contro l’Atletico, la Fermana è sembrata più abbottonata, ha corso meno rischi ma ha sprecato almeno 4 palle gol per chiudere la partita. Con i patemi finali del caso.

Insomma, un centrocampo con Romizi, Valsecchi e Mavrommatis sembra più propenso ad appoggiare il trio di attacco che a contenere per larghi tratti della partita. Ciò presuppone la capacità di tenere alta la capacità realizzativa e capitalizzare al massimo la fase costruttiva, ammortizzando i rischi insiti nelle caratteristiche della squadra. Quando questo non riesce, ecco che avversari cinici come l’Isernia riescono a sfruttare la libertà avuta nel caso del primo gol (bel gesto tecnico, ma Ercolano si è trovato solo al limite dell’area) e nel secondo (punizione esemplare, ma scaturita da una palla persa banalmente e dal successivo fallo dei canarini).
Riuscirà la Fermana e mettere a punto le due fasi? Soprattutto quando gioca in casa ed è chiamata a fare gioco con più continuità. E’ ciò che serve, anche se questo è un aspetto che avrebbe avuto bisogno di maggior tempo e verifiche. Tutte cose che sono mancate in un agosto frenetico e convulso.

Cercasi continuità

Adesso occorre accelerare. Due vittorie in trasferta (che però hanno portato a soli 4 punti in classifica) fanno respirare. Le due sconfitte interne con Ancona e Isernia, invece, fanno male perchè arrivate a fronte di sole 3 o 4 occasioni complessive degli avversari. E dispiace anche perché, storicamente, il Bruno Recchioni è sempre stato un valore aggiunto per i gialloblù (scorso campionato a parte…).
Occorre accelerare e occorre soprattutto trovare continuità. I prossimi avversari si chiamano L’Aquila (domenica in trasferta) e la capolista Vigor Senigallia (al Recchioni). Bisogna riprendere subito la marcia, occorre resettare, togliere i pensieri negativi e pensare subito all’immediato futuro. A L’Aquila farà caldo: un avversario forte, reduce da una pesante sconfitta a San Benedetto del Tronto e con 2 ex – Misuraca e Giandonato – che vorrebbero dimostrare qualcosa. Servirà la migliore versione dei gialloblù.

Il difensore Francesco Karkalis in azione (Foto: Giacomo Bacalini)

Abbonamenti, toccata quota 800! Ruggeri: “Inimmaginabile”

Si è chiusa intanto la campagna abbonamenti. E si è chiusa con numeri più che lusinghieri! Sono 800, infatti, le tessere sottoscritte dei tifosi canarini. Un bel numero, non c’è che dire. Anche e soprattutto in relazione alla recente, brutta retrocessione e alle tante, terribili difficoltà estive.
Più di vaghe valutazioni, riportiamo allora il commento su facebook del Direttore generale gialloblù, Federico Ruggeri. “Un mese e 17 giorni fa tutto ciò non solo era inimmaginabile, ma impossibile – afferma Ruggeri -. Passo dopo passo stiamo cercando di ridare a Fermo ciò che Fermo ci ha dato in questo poco tempo. Ci proveremo, sarà un’impresa difficile, quasi impossibile, come era quasi impossibile vedere la squadra della città scendere in campo… Un ultimo sforzo, tutti insieme. La Fermana siete voi”.

Quando la sensibilità si mostra “Sotto mentite spoglie”

E, in tema di tifosi, chiudiamo con una bella pagina legata al tifo organizzato. Parliamo dell’iniziativa del gruppo ultras “Sotto mentite spoglie”. Ed è un’iniziativa solidale, di bella sensibilità.
In sintesi: lo scorso 15 settembre, in occasione del derby Fermana-Ancona, i ragazzi di “Sotto mentite spoglie” hanno attivato una colletta allo stadio, colletta preannunciata da un comunicato degli stessi tifosi. Bene, dopo una valutazione generale delle associazioni della zona, i tifosi hanno deciso di elargire la somma ricavata all’Associazione fermana “Zampe & code felici. Sos animali”, che a Fermo ha un’oasi felina in zona San Martino (vicino all’istituto zooprofilattico).
I soldi non sono stati consegnati a mano ai referenti dell’associaizone ma sono serviti a comprare direttamente il cibo per gli animali, cibo che è stato recapitato sabato scorso, 28 settembre.
Un bel gesto, che evidenzia una grande sensibilità. Ma, del resto, non c’era da aspettarsi cose differenti da un gruppo che posta su Facebook e Instagram una frase emblematica: “Non c’è persona più alta di colui che si abbassa per aiutare un essere vivente in sofferenza”. Chapeau!

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