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Fermana, dal derby di Civitanova un punto da accettare. Quarto risultato utile consecutivo, aspettando il mercato…

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Il derby tra Civitanovese e Fermana è finito in parità, senza vincitori né vinti. Un punto che non cambia la vita delle due contendenti? Può darsi, ma pensate oggi quale sarebbe stata la situazione psicologica di chi fosse uscito dal Polisportivo con una sconfitta… No, non scherziamo. Il punto forse non cambia di molto la classifica, ma il modo in cui è stato accettato dai protagonisti a fine match – senza polemiche e con sano pragmatismo – dice già tutto!
Così stando le cose, la Fermana può “godersi” il quarto risultato utile consecutivo (pareggi con Sora, Termoli e Civitanovese, in mezzo la vittoria di Avezzano), mentre la Civitanovese è arrivata a tre (due pareggi e una vittoria). Mini cicli, si dirà. Ma che, in mancanza di altro, fanno bene almeno all’autostima.

Tornando alla partita, va detto che la posta in palio era alta, trattandosi di uno scontro diretto che portava con sè anche tutti gli elementi del derby, in primis animosità e rivalità sopra le righe. E la gara ha messo in mostra tutto ciò, supportata da un terreno di gioco che ha facilitato soprattutto un gioco maschio e il sano agonismo di partite di questa natura.
Sull’andamento poco da aggiungere a quanto detto in sede di cronaca: meglio la Fermana per alcuni tratti, grandi opportunità per la Civitanovese una volta rimasta in superiorità numerica, equilibrio tornato dopo l’espuslione di Bevilacqua, che ha rimesso in parità anche il conto dei giocatori in campo. La tradizionale difficoltà realizzativa delle due squadre ha fatto il resto, non consentendo di concretizzare le chiare – anche se non numerose – opportunità avute. Del resto la Fermana ha il peggiore attacco del Girone (appena 10 reti realizzate) e la Civitanovese si pone poco sopra (13 reti, terz’ultima)…

Regge la difesa gialloblù, nonostante assenze e numeri risicati

Ciò che permette alla Fermana di rimanere in piena lotta per la salvezza è invece una certa affidabilità difensiva, nonostante infortuni (tanti, alcuni pesanti), squalifiche (a Civitanova è mancato anche Tafa) e una coperta conseguentemente corta. Sono 16 le reti subite dalla squadra gialloblù in 15 partite: non poche, certo, ma si tratta di un dato che pone i canarini in settima posizione, preceduti solo da Sambenedettese, Atletico Ascoli, Teramo, Vigor Senigallia, Ancona e Castelfidardo.
Segno di un campionato dove, forse, si cerca con maggiore intensità il gol da fare rispetto a quello da evitare e le disposizioni tattiche si mostrano poco abbottonate. E la Fermana?

Mediana da sistemare, attacco da potenziare

La Fermana è stata e rimane a metà del guado, condizionata da una zona mediana non particolarmente robusta sul piano fisico, del filtro e del temperamento (anche se a Civitanova non è mai mancato il giusto piglio) e da un attacco che concretizza assai poco rispetto al costruito. Anche al Polisportivo 2 o 3 occasioni ghiotte, ma di inquadrare la porta nemmeno se ne parla…

Ecco, in questo contesto la parola decisiva spetterà al mercato invernale. Gli obiettivi sarebbero secondo noi abbastanza chiari: allungare la coperta, anche in relazione agli under (2006 in testa), mettere fisicità, corsa e temperamento a centrocampo, individuare un attaccante, o un esterno con propensione al gol, o una mezz’ala di raccordo che possa rendere più incisivo e fluido il gioco negli ultimi 30 metri di campo. Non sarà facile, soprattutto per una Fermana che non ha soldi da spendere (anche perchè, chi li dovrebbe tirar fuori? Domanda che da anni non ha risposta in città) e che dovrà muoversi sulla base di un criterio più volte ribadito: tanti giocatori usciranno, altrettanti ne entreranno.

Ancora una volta, gli “under” ci sono. A mancare sono gli “over” che fanno la differenza…

Come nelle passate stagioni tra i professionisti, anche quest’anno la Fermana gli under li ha. Pochi sul piano numerico, certo, ma i vari Perri, Casucci, Cocino, Mavrommatris, Granatelli, Sardo, Lomangino e il neo arrivato Barchi (buona la sua prova a Civitanova) hanno dimostrato di esserci e di poter crescere. A mancare fino ad oggi sono stati – nessuno ce ne voglia – gli over che dovrebbero fare la differenza, eccezion fatta per Bianchimano e per i centrali difensivi, sempre all’altezza della situazione. Questioni di singoli? Questione di modulo che non valorizza le specificità individuali? Non lo sappiamo e non ci piace dare valutazioni di questo tipo.
Ma una cosa è certa, anche se dispiace dirlo: a questa squadra è mancato fino ad oggi il colpo di qualità di chi ha mezzi per farlo, la malizia dell’esperienza, la qualità della giocata.
E qui arriva l’appello al mercato. Un mercato che mai come quest’anno va definito “di riparazione”. Vero, tutto questo costa e la Fermana – torniamo al discorso precedente – deve fare le nozze con i fichi secchi. Ma qualcosa in più si potrebbe chiedere, immaginiamo. Allo staff tecnico il compito di completare questa squadra per consentirgli di giocarsi la salvezza fino alla fine. Ben sapendo che c’è da finire bene il girone di andata (e alle porte c’è il derby molto sentito con la capolista Sambenedettese e lo scontro diretto con il Casteldidardo) e che il girone di ritorno è tradizionalmente sempre più ostico.
Ci si appresta ad entrare già nella seconda parte della stagione: non si scherza già più…

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