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Fermana, dalla roulette è uscita la vittoria. Dagli spalti incitamento e le emozioni impresse sugli striscioni

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Alla Fermana fanno bene le festività. Due delle tre vittorie casalinghe della stagione sono arrivate infatti alla vigilia del Natale (Fermana-Juventus Next Gen del 16 dicembre) e alla vigilia di Pasqua (Fermana-Rimini del Giovedì santo)! Peccato solo che per le festività laiche del 25 aprile e del 1 maggio, la stagione regolare sarà già finita…
Battute a parte, i canarini hanno riassaporato e hanno fatto riassaporare un clima importante, una botta di adrenalina che – si spera – possa aiutare a ben interpretare le ultime 4 partite del campionato.

Dalla roulette del Recchioni è uscita la vittoria, ma sarà bene avere maggiore equilibrio

Diciamocelo francamente, quella di ieri è stata una partita che poteva finire in tutte le maniere. Un primo tempo pirotecnico, fatto di nove occasioni da gol per entrambe le squadre, di uno-contro-uno in difesa, di un centrocampo gialloblù ben intenzionato ma puntualmente scavalcato, di capovolgimenti di fronte continui e palloni scagliati in avanti alla ricerca di un piede educato che li arpionasse, di 4 gol ma anche di tanti rischi, ecc… Insomma, nel corso della prima frazione di ieri la Fermana ha rischiato di andare sotto pesantemente, ha avuto l’abilità di trovare il gol, è stata brava e fortunata a trovare il pareggio prima del riposo, è stata coraggiosa. Poi, nella ripresa – forte anche di piccoli aggiustamenti tattici -, è scesa in campo una squadra più razionale e meno impulsiva, più capace di calarsi nelle situazioni e di leggere i momenti. Ecco, è successo ciò che non era successo ad Arezzo, per esempio, o in casa con il Pineto.
La differenza? Sta nelle situazioni, nell’essere riusciti a rimanere sempre in partita, nella capacità realizzativa (in altre occasioni tante reti sbagliate), in un pizzico di fortuna.
Dalla partita con il Rimini, come detto, poteva uscire qualsiasi risultato. E’ uscita la vittoria per i canarini, una vittoria che torna a distanza di due mesi esatti (26 gennaio-28 marzo) e che è preziosa come poche altre. Il prossimo step, lo sforzo successivo sarà quello di trovare un maggiore equilibrio per rimanere in gara fino alla fine. E’ difficile, certo. Anche perchè la disperazione di una squadra ultima in classifica da mesi poco si sposa con la parola “equilibrio”. Ma è un obiettivo da perseguire, pur nella foga del momento, della rabbia per una stagione che rischia di scappare via. Come nella vità le situazioni di rabbia o di disperazione vanno gestite con razionalità ed educazione, così in campo è forse necessario dosare rischi e intraprendenza, cautela e sfrenata ambizione. Difficile, ma forse inevitabile. Il coraggio è componente importantissima. Ma il coraggio non domato diventa sconsideratezza, imprudenza. Anche perchè i prossimi avversari si chiamano Torres, Lucchese, Juventus, Pescara… Tutte compagini con pacchetti avanzati molto dotati.

Serata di ricordi, di emozioni e di striscioni

Prima e durante Fermana-Rimini si è giocata anche un’altra partita, quella delle comunicazione. Anche emotiva. C’era la voglia di ricordare Antonella “Farga” Monterubbianesi, storica tifosa scomparsa nei giorni scorsi. Sul suo posto in tribuna è stata deposta una maglia gialloblù con il suo nome e un mazzo di fiori, il tutto in un contesto commosso e plaudente.
Poi il tifo sugli spalti, a fronteggiare circa 240 tifosi ospiti composti certamente dalla componente riminese, ma anche da tifosi di San Benedetto del Tronto e Civitanova, proprio con i riminesi gemellati.
Infine, la comunicazione tipica dei tifosi sugli spalti: gli striscioni. Due quelli comparsi in due diversi momenti del match: quelli a ricordo, appunto, della “farga” e uno rivolto al sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.

Nel primo caso gli srtiscioni recitavano: “Da Yonas o allo stadio sempre pinta alzata, ti ricorderemo ad ogni bisbocciata! Prosit Farga”. Un bel ricordo, un saluto in puro stile ultras.
Il secondo striscione, come detto, ha chiamato invece in causa il primo cittadino. Recitava lo striscione: “Calcinaro assumiti le tue responsabilità. E’ ora che la Fermana riacquisti la sua dignità!”. In questo secondo caso i tifosi hanno chiesto al sindaco – proviamo a tradurre – di assumersi appunto – visto il ruolo – la responsabilità di traghettare la Fermana fuori dalle acque agitate di una stagione che si sta caretterizzando certo per pessimi risultati sul campo, ma anche e soprattutto per una gestione societaria balbettante e approssimativa. Tanto da doversi preoccupare costantemente per la tenuta dei conti, per pagamenti (se fa notizia il fatto di aver regolermente pagato le spettanze…) e per un futuro alquanto nebuloso. Gestione percepita come poco “dignitosa”, appunto.
Nelle ultime settimane si sono tenuti due incontri tra amministratori, tifosi e dirigenti (compreso l’ex patron). I tifosi sono arrivati in prima fila, dunque. La stampa no. Probabile a questo punto che da quegli incontri gli stessi tifosi abbiano acquisito notizie e percepito situazioni poco tranquillizzanti. La richiesta, neanche troppo velata, è allora quella di cominciare a lavorare seriamente per l’immediato futuro. Tra i professioniti o tra i dilettanti, questa Fermana avrà bisogno di base economica, passione, progetti e di un restyling complessivo importante, che parta dal settore giovanile e arrivi alla prima squadra. Nessun insulto, solo un forte e chiaro invito alla concretezza. Perchè dalla Serie C c’è il rischio concreto di uscire, dal mondo del calcio invece non vuole uscire nessuno. Soprattutto con le ossa rotte.

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