Quella tra Fermana e Vigor Senigallia è stata una partita tirata, apprezzabile sul piano dell’intensità e delle occasioni da rete. Ne è scaturito uno 0-0 che qualcuno – magari non presente allo stadio – potrà considerare “scialbo” ma che, in verità, è frutto prevalentemente del caso. Molte le opportunità da rete, come detto, di cui un paio grandissime anche per gli ospiti. Insomma, poteva vincere la Fermana, poteva far gol la Vigor. Ma alla fine, secondo l’imponderabile del calcio, è finita addirittura a reti bianche.
Ma se l’assenza di reti degli ospiti va ascritta prevalentemente ai meriti del portiere canarino Di Stasio (eccellente sia nel primo che nel secondo tempo), per ciò che riguarda la Fermana non può dirsi altrettanto. Vero che in un caso l’estremo difensore ospite si è opposto con bravura a una conclusione di Bianchimano, ma per il resto i gialloblù hanno peccato di precisione o si sono cimentati in tiri dalla lunga distanza, non trovando mai il giusto pertugio.
Ma andiamo ad analizzare gli aspetti positivi e meno positivi della prestazione di ieri.
Bella mentalità, discreta continuità. Buona prova di Granatelli, grande impegno di chi è subentrato
Di aspetti positivi se ne possono evidenziare parecchi. Andiamo con ordine, citando i più vistosi. Innanzitutto è piaciuta la mentalità, l’intraprendenza, la continuità, La Fermana ha iniziato molto bene il match e ha continuato a cercare la vittoria per tutti i 101 minuti di gioco (ampio recupero compreso). Anche quando psicologicamente poteva subire il contraccolpo delle uscite per infortunio di Bianchimano e Casucci, la squadra gialloblù non ha rinunciato a far male all’avversaria, spinta da un Bolzan che, in panchina, incitava e non rassegnarsi.
Il secondo elemento di soddisfazione è legato alla buona prova del giovane Granatelli, classe 2006, chiamato a sostituire per l’occasione lo squalificato Mavrommatis. C’era curiosità per vedere all’opera il centrocampista, alla sua prima da titolare e in campo per tutta la gara. Bene, Granatelli ha svolto il suo compito molto bene, offrendo una capacità di interdizione importante a un centrocampo che ha dovuto fronteggiare una Vigor Senigallia sempre pericolosa quando riusciva a portarsi in avanti. Dunque, prova superata. Numericamente il gruppo dei 2006 non sarà importante, ma sicuramente affidabile.
Terzo elemento positivo che intendiamo evidenziare è quello relativo al rendimento di chi è subentrato. Mentre altre volte chi è entrato dalla panchina ha faticato ad incidere, stavolta i vari Bartoli, Polanco, Fontana e Palumbo hanno dato il loro importante contributo nella seconda parte del match, riuscendo a irrorare il resto del gruppo di energie fresche e nuove motivazioni. Soprattutto Bartoli e Polanco hanno dato vivacità, con il secondo (classe 2005) che non ha per nulla pagato lo scotto dell’emozione e si è proposto con buona determinazione e apprezzabile fisicità.
Carenza di reti, infortuni, svarioni pericolosi
Dagli aspetti positivi a quelli critici. Il primo è relativo alla solita difficoltà realizzativa. Come abbiamo scritto ieri, la montagna (mole di gioco) ha partorito il proverbiale topolino (zero gol). Un vero peccato. Ed è la terza volta consecutiva che la Fermana rimane all’asciutto (con Isernia, L’Aquila e Vigor Senigallia, appunto. A cui va aggiunta anche la gara interna con l’Ancona). Di fatto, su 4 reti realizzate, 3 sono state siglate nella prima partita di campionato a Recanati e 1 nelle restanti 5 gare. Un aspetto che non deve diventare un incubo ma su cui è impossibile non ragionare.
A fronte di una buona mentalità e di una più che discreta mole di gioco, la Fermana ha anche concesso un paio di svarioni che potevano costare carissimo. Soprattutto nel primo tempo, con Di Stasio trovatosi a tu per tu con Gabbianelli. Il portiere ha fatto il miracolo, ma – come a L’Aquila una settimana prima – fa male vedere giocatori avversari soli davanti al portiere gialloblù, il tutto dopo aver percorso in solitaria una vera autostrada. Situazioni che possono essere pagate a caro prezzo e sui cui lavorare.
Infine gli infortuni. Bianchimano, uscito in barella, ha effettuato una tac che ha dato esito negativo. E dopo essere stato trattenuto 6 ore in osservazione in ospedale, è tornato a casa. Dunque, buone notizie. Da capire invece quanto accaduto a Casucci che, a metà ripresa, si è fermato per un problema al ginocchio.
Calato il silenzio sul “secondo campionato” della stagione
Ultima annotazione su quello che è stato definito il “secondo campionato”, vale a dire quello che dovrebbe portare alla salvezza della società. Parliamo del “concordato” fiscale, su cui è calato da tempo un pesante silenzio. A che punto siamo? indiscrezioni dicono che ancora nessun accordo è stato firmato con l’Agenzia delle Entrate, mentre anche l’Inps avrebbe chiesto un supplemento di documenti. Non resta che attendere, sperando di capire quanto prima la situazione anche attraverso la parole dalla proprietà. Perchè una salvezza della società senza una salvezza sul campo sarebbe brutta, ma il contrario rappresenterebbe un vero cataclisma.