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Fermana, ecco tappe e scadenze dell’ennesima primavera ansiogena. Canarini secondi per giocatori impiegati

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Quale sarà il futuro della Fermana? In questi giorni si parla solo di questo, giustamente. E’ iniziata, infatti, l’ennesima primavera ansiogena, l’ennesima stagione priva di certezze, di garanzie. Con l’aggravante di una retrocessione che rende tutto più pesante. Cerchiamo allora di fare chiarezza, ricordando le tappe di avvicinamento alle scadenze ufficiali – quelle sì imprescindibili – e vedendo le opzioni sul campo, sulla base delle situazioni aperte.

Tre, sostanzialmente, i binari: attesa per la risposta alla domanda di concordato fiscale; contenzioso tra proprietà e vecchio main sponsor; pagamento delle spettanze ai tesserati, in modo da poter chiudere in regola la stagione in corso e potersi iscrivere in Serie D. Partiamo da quest’ultimo aspetto.

Entro luglio va comprovato il pagamento delle mensilità di marzo, aprile e maggio

Entro il termine dell’iscrizione al campionato di D – termine che lo scorso anno era il 15 luglio, ma solitamente la scadenza è fissata sempre in quel periodo – vanno regolate iscrizione (circa 20 mila euro) e fidejussioni (poco più di 30 mila euro), pena l’esclusione dal campionato.
Ovviamente, le società dovranno essere a posto anche per quel che concerne i pagamenti ai propri tesserati. In particolare: vanno pagate le mensilità fino al mese di maggio 2024 (marzo, aprile e maggio); se il pagamento non verrà fatto entro il termine dato per l’iscrizione arriva l’ammenda, per ogni singola mancanza. La Covisod, poi, concederà eventualmente una settimana di tempo per mettersi in regola e quindi pagare tutte le spettanze. Se anche entro questa scadenza gli emolumenti non saranno stati pagati, arriverà l’esclusione dal campionato.
Per pagare il mese di giugno ci sarà tempo, invece, fino al mese di agosto. A quel punto, irregolarità nei pagamenti non darebbero più luogo a esclusione ma a una penalizzazione.
Non pensiamo di discostarci molto dalla realtà nel dire che per chiudere la stagione serviranno circa 450 mila euro.

Tutto dipende dalla ristrutturazione del debito

Ciò detto, passiamo al secondo aspetto. Molto o tutto dipenderà anche dall’esito della domanda di ristrutturazione del debito, presentata all’Agenzia delle Entrate e all’Inps. Una operazione che, in caso di esito positivo, allevierebbe clamorosamente il monte debiti e consentirebbe alla Fermana di pagare un terzo di quanto dovuto, aprendo scenari di sopravvivenza importanti e, forse, la possibilità di ripartire proprio dalla Serie D.
Certo, c’è la questione dei mesi di stipendi ancora da pagare, come detto. Il tutto fa lievitare la somma necessaria per sanare l’intera situazione e presentarsi ad eventuali acquirenti con le carte in regola per il passaggio di mano. Riuscirà la presente proprietà a far fronte a tutto questo?
In mezzo, terzo punto, c’è anche il contenzioso in atto con il vecchio main sponsor della Fermana. Non pensiamo di sbagliare molto nel dire che dall’esito anche di questo braccio di ferro dipenderà il futuro prossimo dei canarini.

Da tutto quanto è stato detto, si può capire che la situazione appare complicata e di non facile gestione. Certo, ci vorrà anche la fortuna di veder combaciare i tempi delle diverse iniziative. La prima data da fissare è proprio il mese di maggio: entro una quindicina di giorni, infatti, potrebbe chiudersi la procedura legata alla ristrutturazione del debito. E sarà una sentenza già decisiva…
L’impressione, per concludere, è che la strada sia clamorosamente in salita e che anche eventuali cordate interessate a rilevare la società possano trovare alla fine scorciatoie non in linea con una Fermana protagonista in quarta serie. E sarebbe un vero peccato.

Tanti giocatori impiegati, nessuno straniero

Infine, un’ultima annotazione, una curiosità: la Fermana è l’unica squadra a non aver utilizzato giocatori stranieri. Siti nazionali hanno infatti analizzato le presenze in campo di tutte le squadre del Girone B di Serie C, arrivando alle seguenti conclusioni.

La squadra che più ha utilizzato giocatori stranieri è stata il Perugia (42,9% dei giocatoi scesi in campo), seguita da Juventus Next Gen (32,3%), Spal (17,4%), Vis Pesaro (14,5%), Lucchese (13,6%), Carrarese (13,4%), Pontedera (13,2%), Cesena (11,2%), Pescara (11%), Ancona (10,5%), Olbia (9,8%), Rimini (9,1%), Torres (7,6%), Arezzo (7,2%), Recanatese (6,3%), Virtus Entella (4,9%), Pineto (3,4%), Gubbio (2,5%), Sestri Levante (1,4%), Fermana (0%).
Da sottolineare che non era straniero Mohamed Ossama Bankhalqui, pur essendo di origini marocchine, mentre lo era Amadou Badji, che però ha fatto solo 3 presenze in panchina e non è mai sceso in campo.

La Fermana è invece la seconda squadra per impiego generale di giocatori, ben 37! Al primo posto c’è la Spal con 38. Segue il Perugia con 35; poi Virtus Entella, Recanatese, Rimini e Juventus Next Gen con 34; Olbia 33; Sestri Levante e Vis Pesaro 32; Ancona 31; Gubbio, Arezzo, Torres, Pescara e Pontedera 29; Lucchese 28; Pineto e Cesena 27; Carrarese 25.
Insomma, tanti giocatori impiegati – e un mercato invernale fin troppo corposo e dispendioso – non hanno evitato la retrocessione. Segno che forse non è arrivato tutto quanto serviva e, soprattutto, segno che le stagioni devono essere impostate bene fin dall’inizio. Insomma, è stata una rincorsa inutile.

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