Fermana, finito nel peggiore dei modi il campionato, l’attenzione si sposta sul futuro. Un aspetto logico, inevitabile, ma dalle ampie sfaccettature e dalla non semplice lettura.
Diciamo innanzitutto che da ieri, ormai, parlare del futuro della società canarina è inevitabile. La Fermana ha infatti sciolto i ranghi: giocatori e staff tecnico si sono salutati, ognuno ha ripreso il suo materiale e la stagione sportiva è stata definitivamente archiviata. Nonostante i giocatori e i tecnici siano regolarmente sotto contratto, dunque, niente più allenamenti e niente più lavoro sul campo!
L’impressione è che si sia voluto in questa maniera preservare due ambiti: quello economico (visto che mandare a casa tutti con così largo anticipo potrebbe consentire anche un minimo di risparmio per logistica, vitto, ecc…) e quello relazionale (dato che una stagione così lunga, difficile e alquanto problematica avrebbe potuto avere strascichi fastidiosi).
Ciò fatto, è evidente che tutta l’attenzione sarà ora posta sui passi da fare per consentire alla Fermana di ripartire degnamente dalla Serie D. Certamente ci sarà da ammortizzare la scoppola, certamente ci sarà bisogno di una o due stagioni per rimettere insieme risorse e idee, ma non c’è dubbio che – al momento – preservare almeno la quarta serie sia l’obiettivo verso cui tutti devono tendere.
Una delicata transizione
Quello che si va ad aprire è soprattutto un periodo di delicata transizione. Partiamo dal primo aspetto. Nel corso di una riunione con una delegazione di tifosi, un paio di mesi fa, la famiglia Simoni – proprietaria del 100% delle quote – ha detto chiaramente di non essere in grado di portare avanti la Fermana nemmeno in Serie D. A questa considerazione oggettiva, supportata da elementi di carattere economico-finanziario, si aggiungono adesso anche aspetti di carattere psicologico e, forse, motivazionale. Insomma, il fallimento della stagione non può non avere ripercussioni, i tanti errori commessi, le assurde decisioni prese la scorsa estate, le difficoltà mostrate nell’approcciare alcuni momenti chiave attestano la necessità di riformulare l’organico societario, finanche trovando una nuova proprietà.
Al momento a tenere banco, però, è anche la vicenda che riguarda l’attuale proprietà e l’ex patron Vecchiola. Tra le parti è in atto un contenzioso dal cui esito potrebbero dipendere molte cose. Proprio ieri i Simoni hanno emanato un comunicato in cui si afferma: “La Fermana comunica che nel corso della stagione corrente si è venuta a trovare in uno stato di grave crisi economico-finanziaria, le cui cause sono ravvisabili principalmente nel disimpegno del main sponsor FINPROJECT S.p.a. che, dopo aver accompagnato la scalata della squadra dai dilettanti fino alla serie C, nel 2023 è uscita completamente di scena. Ovviamente l’improvviso mancato incasso dei corrispettivi assicurati dal main sponsor, i cui apporti nel corso degli anni hanno consentito alla società di operare in tranquillità, ha inciso pesantemente sulla gestione corrente. Il calo dei contratti di sponsorizzazione ed il generalizzato aggravio dei costi di gestione, dovuto alla forte dinamica inflattiva in atto, hanno determinato una repentina e rilevante perdita di economicità che ha compromesso la solidità della struttura finanziaria, rendendo alquanto difficoltoso l’adempimento delle obbligazioni correnti e quindi il rispetto dei parametri economico-finanziari imposti dalle norme federali per la partecipazione alle competizioni sportive nazionali”.
“Dallo scenario in precedenza introdotto – continua la nota della società – è derivata la necessità di un intervento che la contingente situazione finanziaria, prima ancora che quella economico/reddituale, ha richiesto venisse attuato immediatamente e soprattutto fosse ‘radicale’ con l’obiettivo – come nelle intenzioni degli amministratori – del ripristino a medio termine dell’equilibrio gestionale e soprattutto della sostenibilità del debito. Lo strumento normativo ed il c.d. ‘percorso protetto’ è stato individuato nella proposta di accordo di ristrutturazione dei debiti ai sensi degli artt. 57, 61 e 63 del CCII, già oggetto ormai da tempo di negoziazione e condivisione con gli stakeholder della società a maggior tutela della continuità dell’attività operativa. La proposta di accordo di ristrutturazione dei debiti è stata pertanto definita e inoltrata al ceto creditorio e la società è in attesa che l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e gli altri soggetti coinvolti nell’operazione concludano positivamente il loro iter deliberativo permettendo così il definitivo risanamento della situazione finanziaria ed economico/reddituale della Fermana”.
Un’attesa spasmodica da gestire
Dunque, al di là delle motivazioni addotte (note a tutti, eccezion fatta per la “dinamica inflattiva”…), non c’è dubbio che tutto dipenderà dall’accettazione o meno della proposta di ristrutturazione del debito da parte dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps. Se verrà accolta, la Fermana avrà la possibilità di avere un monte debiti gestibile, in parte rateizzabile, che consentirà di approcciare anche il torneo di quarta serie. In caso contrario… Vabbè, non vogliamo nemmeno parlarne ora.
Le prossime settimane saranno dunque caratterizzate da questa attesa. Nel frattempo c’è una situazione da gestire. Ricapitolando: contenzioso da definire tra attuale proprietà e precedente main sponsor; proposta di accordo di ristrutturazione del debito in attesa di essere valutata. E nel mentre?
Occorre evitare fughe in avanti. Occorre che ad agire adesso siano solo soggetti che con totale trasparenza facciano gli interessi del calcio fermano. Occorre pianificare l’immediato futuro, ipotizzando gli scenari. Scenari che potrebbero essere molto diversi a seconda delle conclusioni degli aspetti sopra citati.
Attenzione: nella prossima stagione non servirà una semplice “gestione” della società canarina. Servirà invece una proprietà che metta mano a un lavoro profondo, decisivo. Si dovrà infatti programmare attentamente; si dovrà ristrutturare la società, a partire dal settore giovanile; si dovranno porre le basi per una ripartenza che non miri a vivacchiare, ma si ponga obiettivi solidi a media scadenza.
Per far questo, occorre prendere in mano la situazione adesso. Ed è questo un lavoro che, secondo noi, può fare l’amministrazione comunale, per esempio, come “garante” degli interessi collettivi e di quelli individuali, considerando “individuali” gli interessi di chi ha in essere contrapposizioni come quelle a cui facevamo riferimento. Un affiancamento che certifichi un ruolo di garanzia e correttezza, nell’interesse della città e della prima espressione calcistica della provincia.
Immediatamente dopo la sconfitta con il Pescara e la retrocessione in serie D, sembra che attorno a un tavolo si siano sedute le componenti dell’amministrazione, dello staff tecnico (in primis Andreatini e Rossetti) e altri ancora. E’ di queste ore l’indiscrezione secondo cui anche il rapporto con il responsabile del settore giovanile D’Angelo sarebbe stato sciolto. La domanda, semplice e doverosa, è la seguente: chi guida? Chi ha preso in mano il volante gialloblù? Quale strada è stata imboccata? Avere queste informazioni aiuterebbe a capire anche la direzione presa. Riunioni si stanno avendo anche in questi minuti.
L’opinione dei tifosi
In questo frangente, i tifosi sono chiamati a fare i tifosi. Usciti vincenti – solo loro, sempre che ci si possa sentire umanamente “vincenti” dopo la delusione di una retrocessione – da una stagione terribile, saranno chiamati a vigilare: troppe le cose viste quest’anno.
Ieri intanto con un post su Facebook, la Curva Duomo non ha fatto certo sconti a nessuno: “Imbarazzante! E’ questa la parola che riassume al meglio l’intera stagione. Negli ultimi 3 anni abbiamo assistito a due retrocessioni, entrambe figlie di una gestione totalmente inadeguata”. Eppoi il lungo elenco fatto dai tifosi, a partire dalla costituzione della società, “avvenuta pochi minuti prima della presentazione ufficiale”, fino all’imbarazzante silenzio di domenica sera, quando nessuno “si è presentato in sala stampa per chiedere scusa e assumersi le proprie responsabilità”. In mezzo, il ricordo dell’infinita sequenza di errori fatti nel corso della stagione. Errori che non dovranno più essere ripetuti.