Le energie nervose hanno tolto spazio a quelle fisiche. Contro l’Ancona, la Fermana si è accesa come un fiammifero, ha consumato nell’inutile combustione tutto l’ossigeno a disposizione e non ha avuto la possibilità di gestire con lucidità una gara apparsa comunque in costante equilibrio. Davvero un peccato. Il resto è stato fatto da un errore marchiano e da terreno di gioco irregolare, che ha penalizzato ovviamente chi si è trovato a dover fare la partita già dal 6′.
Ovviamente questa è una nostra lettura, sicuramente opinabile. Ma non pensiamo di allontanarci molto dalla realtà nell’individuare in questi 3 aspetti gli “avversari” più insidiosi affrontati dai canarini.
Una partita molto sentita, di fronte a un pubblico caldo
Il primo “avversario” è stato probabilmente il contesto: un Bruno Recchioni bollente, caratterizzato dalla presenza di tifosi caldi e appassionati. Un debutto interno che può aver influito sulla lucidità e sull’emotività di qualcuno. Tanto che la squadra canarina ha subito inizialmente l’iniziativa degli avversari, quasi timorosa e incapace di dimostrarsi propositiva. Tuttavia Romizi e compagni non sembravano correre chissà quali pericoli. C’è voluto allora un errore marchiano dell’esterno difensivo Diouane per spalancare la via della rete all’attaccante Martiniello e mettere la gara subito in salita. Dopo solo 6 minuti il derby si è presentato già più duro di quello che la vigilia lasciava presagire.
Quando la grinta alimenta, suo malgrado, il nervosismo
La Fermana ha capito da subito che c’era una montagna da scalare. E ha messo in campo tutta la grinta possibile. La partita si è tramutata così in duelli a tutto campo, contrasti duri, affondi costanti e conseguenti principi di rissa. Tutto in stile derby, per carità. Ma l’impressione è che tutto questo abbia penalizzato la messa a terra di lucidità e concretezza. Tante le energie nervose spese nei duelli, poche quelle rimaste per attraversare un terreno di gioco infido. E per far male ad avversari organizzati e strutturati sul piano difensivo.
Inizio di campionato diverso, solito campo
Da 10 anni il Bruno Recchioni si presenta a settembre in condizioni penose. Ormai è un classico, come la camicia bianca, o un abito scuro da tenere nell’armadio. Stavolta le condizioni del terreno di gioco (aggravate inevitabimente dagli allenamenti effettuati nelle ultime settimane) sono state anche decisive per i gialloblù, costretti a rincorrere l’avversario dopo il gol subito a freddo e arrancanti su un campo irregolare. Condizioni che hanno penalizzato pesi leggeri come Ferretti e Romizi, ma che hanno frenato anche il giovane Sardo, uscito stremato nella ripresa.
Oggi sono partiti i lavori di ripristino del manto erboso, contando anche sul fatto che la squadra canarina non tornerà a calcarlo prima di 15 giorni. Ma la domanda è: proprio impossibile prevenire queste situazioni? Vero è che, d’estate, la società canarina è sempre stata in alto mare, perennamente divisa tra la vendita e la continuità, tra l’iscrizione e la resa. Ma, essendo un bene comunale, è davvero impossibile fare qualcosa ed evitare anche brutte figure?
Gli aspetti positivi
Ovviamente il derby, nonostante la sconfitta, lascia anche elementi di positività. Il carattere in primis, nonostante quello che abbiamo detto sopra. Troppo nervosismo, ma anche capacità di non mollare di un centimetro. Bella mentalità, buona continuità e presenza in campo.
Se – come dicono gli osservatori – Recanatese e Ancona (lo scorso anno in Serie C), saranno protagoniste della stagione, allora va detto che una Fermana partita in ritardo se l’è giocata con entrambe, portando a casa 3 punti, siglando 3 gol.
Sull’altro fronte ci sono i 3 gol subiti in due partite: un po’ troppi. Probabilmente la squadra deve crescere ancora sul piano organizzativo, deve rivedere certi meccanismi. E mister Bolzan è chiamato a rivedere forse alcuni aspetti, a partire dalla catena di destra. Il difensore Diouane è apparso ancora in ritardo, poco aiutato (sia a Recanati che ieri) da un bravo Mavrommatis che appare tuttavia meno concreto in fase difensiva.
Altro aspetto: sia a Recanati che ieri la Fermana ha pagato un avvio “morbido”, con l’iniziativa lasciata all’avversario. A Recanati era andata bene, con i gialloblù capaci di rimontare e rovesciare la partita. Ieri non ci sono riusciti.
Tutto lavoro da fare, tutti meccanismi tattici e psicologici da migliorare per un gruppo partito da un mese e che necessita ancora di rodaggio.