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Fermana, il pareggio può andar bene. A Isernia tanta sofferenza, ma non sono mancati gli spunti positivi

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Il pareggio della Fermana a Isernia è stato interpretato in maniera differente da tifosi e addetti ai lavori. C’è chi sperava in un successo e chi ha sottolineato l’eccessiva sofferenza vissuta nello scontro-salvezza.
Parliamoci chiaro: pensare di vincere tre gare consecutive dopo essersene aggiudicate appena 3 in 18 partite ci sembra eccessivo. Vero che questa Fermana con i nuovi innesti sembra più equlibrata e funzionale al progetto tattico adottato, ma questo non può e non deve farci dimenticare le fragilità che hanno portato la squadra canarina a ristagnare fino ad oggi nelle zone bassissime della classifica e che hanno portato al cambio di allenatore. Inoltre, la crescita è un processo lento, che deve puntare su elementi strutturali e non su aspetti estemporanei ed episodici. Quindi, a nostro avviso, il pareggio colto dai gialloblù ad Isernia – contro una diretta concorrente per la salvezza – deve essere accettato con grande pragmatismo. Non come punto di arrivo, certo, ma come ulteriore passaggio nel processo di crescita della formazione canarina. Un passaggio dovuto, quello che dopo i confronti “aperti” contro compagini come Ancona e Atletico Ascoli – più avvezze a far gioco – ha costretto Romizi e compagni a passare attraverso le forche caudine di una Isernia che si giocava molto in chiave salvezza. E in un contesto anche climatico non ottimale.
E non inganni il fatto che i molisani non vincono dal lontano mese di ottobre (13 gare senza vittorie, all’interno delle quali hanno fatto registrare ben 6 sconfitte consecutive), perchè l’Isernia la sua prestazione l’ha sempre fatta, dimostrandosi formazione insidiosa e oltremodo pericolosa (si ricordi la gara di andata o si chieda alla Vigor Senigallia della partita di una settimana fa).
Bando ai possibili rimpianti, allora. A mister Brini il compito di affondare la lama sul piano tecnico e tattico, a noi il compito di evidenziare gli aspetti “macro” della trasferta in terra molisana.

Garantita la continuità

Innanzitutto va detto che la Fermana ha colto il terzo risultato utile consecutivo, un pareggio che dà continuità e consente di portare in classifica 7 punti nelle ultime 3 gare.
In secondo luogo, con il pareggio i canarini hanno lasciato alle spalle proprio l’Isernia e hanno in parte rintuzzato il ritorno di una Civitanovese vincente sul campo del Notaresco.
Inoltre, la Fermana ha trovato la via della rete per la terza gara consecutiva, mentre ha messo a registro il primo gol subito sempre da tre gare a questa parte (e si è trattato di un gran gol, un’altra punizione bellissima di Cascio). Il tutto dà un segnale di maggiore affidabilità complessiva, anche se tale affidabilità andrà valutata già a partire da domenica prossima, quando al Recchioni arriverà L’Aquila, seconda forza del campionato.

Tafa in gol: la prima volta di un difensore!

Da annotare anche la prima rete di un difensore. Era ora, dirà qualcuno! In effetti per troppo tempo abbiamo evidenziato come a questa Fermana mancassero i gol di centrocampisti e difensori. Fino a ieri, infatti, delle 14 reti complessive realizzate, ben 13 erano state realizzate da attaccanti (6 da Bianchimano, 4 da Sardo, 1 da De Silvestro, 1 da Ferretti, 1 da Lomangino), solo 1 dai centrocampisti (Mavrommatis) e nessuna dai difensori. La rete del pareggio di Tafa a Isernia, allora, porta a 15 le realizzazioni ma, soprattutto, mette fine a questa cronica mancanza e sblocca finalmente anche la lacuna di una squadra canarina scarsamente pericolosa sulle palle inattive. La speranza, adesso, è quella di continuare perchè ci sarà bisogno di tutti per portare la barca fuori dal mare in burrasca.

Battere il ferro finché è caldo

Allargando lo sguardo sul campionato, va detto che la squadra di mister Brini andrà adesso incontro a 3 settimane importantissime. Per carità, tutte le partite sono importanti e questa Fermana sarà chiamata a giocarsele tutte. Ma le prossime 3 gare presentano caratteristiche particolari.
Si partirà domenica prossima con L’Aquila, uscita con le ossa rotta dalla sfida al vertice con la Sambenedettese. Con questa sconfitta la squadra abruzzese ha molto probabilmente detto addio ai sogni di vittoria del campionato (12 i punti che la distanziano adesso dalla capolista) e la Fermana dovrà cercare di sfruttare pienamente questo momento psicologico.
Il turno successivo vedrà poi la Fermana recarsi a Senigallia per affrontare una Vigor in crisi di risultati e che rischia di essere risucchiata nella bagarre per non retrocedere (cosa impensabile a inizio torneo, quando tutti la consideravano come una delle favorite). Ancora dopo, infine, ecco arrivare al Bruno Recchioni il fanalino di coda Notaresco.
Tre partite importanti che dovranno preparare il terreno per lo sprint finale degli ultimi 2 mesi di campionato. Tre gare da sfruttare al meglio per poi poter provare a “gestire” la fase decisiva della stagione.

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