Il giorno dopo è il tempo delle analisi, ma oggettivamente parlare della gara della Fermana al Moccagatta di Alessandria appare difficile. Rispetto alle ultime settimane, quella vista contro la Juventus Next gen è apparsa una squadra abbastanza scarica, leggermente sulle gambe, priva della cattiveria e del furore agonistico messi in mostra negli ultimi tempi.
Con il “senno del poi”, forse è stato eccessivo anche pensare ad un filotto di vittorie che andasse oltre le tre già colte con Rimini, Torres e Lucchese. E questo perchè la squadra è pur sempre figlia di un campionato anonimo e di gestioni che difficilmente possono sparire dalla sera alla mattina. Insomma, per vincere contro la Juventus Next Gen sarebbe servita una potenza tecnica e mentale che la squadra forse non ha. Prova ne sono gli ultimi 36 minuti di gioco in superiorità numerica: la Fermana dell’ultimo mese avrebbe aggredito e morso l’avversario, avrebbe giocato con il sangue agli occhi. La Fermana di ieri, invece, non è stata in grado di rendersi pericolosa come dovuto, eccezion fatta per un colpo di testa di Misuraca nel finale.
Sembrava quasi che i gialloblù attendessero la rete come fosse dovuta, come qualcosa che spettava loro per giustizia divina. E invece…
Juventus Next Gen, il peggiore avversario possibile
…invece la Juventus Next Gen è stata il peggior avversario possibile per i canarini a questo punto della stagione. Squadra giovane, veloce, talentuosa quella bianconera. In piena forma e con una voglia di giocare e di mettersi in mostra che poco si sposano con la “comprensione” per un avversario che, su quel campo, si giocava la “vita” (sportivamente parlando). Tant’è che l’espulsione di Guerra (come nella gara di andata) è stata gestita con lucidità e orgoglio, arrivando addirittura a trovare con Nonge (gran bel giocatore) la rete della vittoria.
In definitiva: scarsa cattiveria dei canarini e spigliatezza dei bianconeri. Il risultato è stato servito.
Cambi, infortuni e quell’eccessiva confusione che non ha aiutato
C’è da dire che diverse cose non hanno convinto ieri. La Fermana si era fatta apprezzare ultimamente per un grosso senso pratico, per la semplicità di alcune scelte e per la semplicità di un credo che poteva piacere o non piacere, ma andava dritto all’obiettivo. Ieri, invece, si è rivisto un mix strano, fatto di scelte frettolose, di forfait importanti e di infortuni imponderabili.
L’assenza di Malaccari è stata importante, così come quella di Santi. Spedalieri è tornato titolare dopo lunga assenza ma non ha potuto contare né su una forma eccellente né su una collocazione tattica a lui congeniale (braccetto nella difesa a tre). Davanti l’attacco è sembrato più abulico e svagato rispetto alle ultime gare ed è forse per questo che mister Mosconi ha anticipato l’uscita di Paponi. Poi è successo che anche Sorrentino è stato costretto ad uscire e la Fermana si è trovata letteralmente spuntata nel momento più importante della stagione (sia Petrelli che Semprini non convocati). Francamente, un attacco con un Giovinco evanescente e un Marcandella ancora oggetto misterioso, affiancati da un Petrungaro entrato con poca cattiveria, ha fatto solo il solletico alla Juventus Next gen.
Solo un miracolo potrebbe salvare la Fermana
E adesso? C’è poco da aggiungere: per rientrare in gioco servirebbe una serie di combinazioni difficile da immaginare. In primis, la Fermana dovrebbe battere il Pescara nell’ultima gara della stagione regolare (domenica al Bruno Recchioni, ore 20). Aspetto non facile per la squadra vista ieri. Insomma, gli ospiti non vorranno chiudere con un’altra sconfitta, la Fermana dovrà ritrovare la sua veste migliore se vorrà congedarsi dal suo pubblico in maniera degna.
Ma se anche i canarini riuscissero a vincere la propria sfida, occorrerà sperare nella sconfitta di una tra Ancona ed Entella. I dorici sembrano destinati in realtà a una festosa passerella, visto che ospiteranno una Lucchese salva, fuori da tutti gli obiettivi e in attesa solo di andare in vacanza, allontanandosi da un ambiente oltremodo critico verso tecnico e giocatori (ieri hanno perso anche il derby con la Carrarese). Quanto all’Entella, se la dovrà vedere con la Recanatese. I leopardiani sono sicuri dei play-out ma giocano per 3 obiettivi: devono quantomeno fare punti per confermare la quart’ultima posizione e, dunque, partire avvantaggiati nello spareggio salvezza con la Vis Pesaro; possono raggiungere l’Ancona (qualora i dorici perdessero con la Lucchese) e, a quel punto, arrivare quint’ultimi. E, da quint’ultimi, possono sperare addirittura nella salvezza diretta nel caso la Fermana non riesca a vincere! Un complicato intreccio, che al momento però appare difficilmente verificabile.
La realtà, al momento, parla di una Fermana retrocessa direttamente assieme all’Olbia, di un’Ancona salva senza passare dai play-out e di una terza retrocessione da decretare dallo scontro tra Vis Pesaro e Recanatese.
Inizia una settimana difficile. L’obiettivo? Il primo sarà quello di non avere rimpianti…
Quei 120 cuori gialloblù
L’ultimo pensiero – non certo in ordine di importanza – è per il folto gruppo di tifosi che si sono sobbarcati 1200 chilometri per andare a sostenere la Fermana in Piemonte. Cosa dire? Abbiamo finito le parole. Avrebbero meritato un altro campionato, avrebbero meritato un altro epilogo. Fermana-Pescara dovrà essere giocata al massimo anche e soprattutto per loro. Tifosi presenti in ogni stadio del Girone, tifosi che hanno affiancato la squadra anche nei momenti più difficili, anche di fronte a spettacoli avvilenti. Anche criticando, certo. Ma il tifoso questo fa.
Nessuno di loro vorrebbe andare già in vacanza: un messaggio diretto principalmente alla squadra.