Una Fermana “balneare” si adegua al clima da riviera romagnola e perde l’ennesina gara – la decima! – di questa avvilente prima parte di campionato. Una squadra canarina in partita solo nell’ultima mezz’ora di gioco, quando i ritmi sono calati e quando Protti ha deciso di ravvivare la squadra togliendo elementi sotto forma di ectoplasmi e inserendo giocatori almeno di gamba. Una squadra “in ciabatte” quella gialloblù, per lunghi tratti quasi in difficoltà di movimento rispetto a scarpini regolarmente chiodati di un Rimini da corsa.
Per il resto, quella vista nella prima ora di gioco è stata una Fermana impotente, incapace sia di creare qualcosa che di difendersi con profitto. Un ibrido impresentabile in un campionato professionistico, dove si dovrebbero avere almeno corsa, carattere, qualità, cattiveria agonistica. Se non si possiede nulla di tutto questo, allora è davvero difficile uscire dal campo con qualcosa in pugno.
Tra i gialloblù, al Romeo Neri, abbiamo visto ancora una volta qualche ex giocatore portare a spasso la maglia, qualche tenero virgulto che deve mangiare ancora molta pastasciutta per potersi affacciare a questi livelli e poco altro. Una difesa da Rsa, un centrocampo camminante, un attacco lasciato solo.
Poi, in puro contesto “felliniano” – giusto omaggio al grande regista riminese – ecco il calcio prendersi la scena, rovesciando i pesi e scaraventando i presenti in un contesto quasi onirico. Accade così che i ritmi si sono abbassati, che il Rimini si è fatto venire il fiatone e la paura (dopo i diversi gol sbagliati nel primo tempo) e la Fermana ha preso coraggio, trascinata proprio dai neo entrati.
Il realismo ha lasciato il posto alla fantasia. Ma anche lo spettatore più ottimista e fantasioso, il più felliniano di tutti, faticherebbe quest’anno a pensare a una Fermana capace di sottrarre qualcosa agli avversari. Così, tra una parata del portiere locale e un errore davanti alla porta, i canarini restano fedeli alla propria incapacità offensiva e si adattano all’idea dell’ennesima sconfitta.
Cosa rimane? Rimane soprattutto la differenza abissale che c’è tra i propositi del tecnico Protti e, da qualche giorno, anche del diesse Andreatini e la squadra, incapace di materializzare in campo quella grinta, quella cattiveria, quella presenza fisica che settimanalmente si richiamano in via di principio.
E sentire giornalisti affermare per un’ora “la Fermana non riesce a fare due passaggi di fila” dà il senso del livello e delle capacità della squadra canarina in questa stagione. Se poi guardiamo attentamente il modo in cui è arrivato il primo gol, beh… in quella rete c’è tutta la Fermana 2023/24: due difensori piantati a terra che osservano un attaccante prendere un lancio decisamente leggibile e depositare in rete dopo un doppio tentativo in solitudine, a cui ha provato ad opporsi il solo Furlanetto.
Unica nota positiva della serata? Il portiere, ancora una volta il migliore dei suoi. E anche questo qualcosa vorrà pur dire…
La partita
Primo tempo dominato dal Rimini, che ha sfiorato più volte la rete – almeno 4 volte – ha trovato il vantaggio quasi in chiusura di prima frazione e non ha mai rischiato nulla.
All’8’ è Lamesta che di sinistro, al volo, chiama alla bella parata bassa Furlanetto. Al 22’ è Cernigoi che, dal limite, prova la gran conclusione spedendo alto.
Si gioca solo nella metà campo della Fermana, visto che i gialloblù non riescono proprio a imbastire una pur minima azione.
Al 24’ è ancora Cernigoi a provarci mettendo in scena un pezzo di bravura: palla proveniente dalla sinistra addomesticata di petto in mezzo all’area e girata di sinistro: palla di poco fuori!
Al 35’ la partita si sblocca: Morra riceve un lancio decisamente leggibile dalla mediana, tenta una prima vota di testa ma trova un super Furlanetto. Sulla ribattuta, con i difensori canarini a osservare come belle statuine, lo stesso Morra deposita in rete! E’ il meritato vantaggio locale.
L’ultima azione del primo tempo è ancora di Lamesta, giocatore che Calderoni sognerà questa notte: il suo tiro, deviato, viene spedito in angolo ancora da Furlanetto.
Ripresa che sembra iniziare sulla falsariga del primo tempo. Però alla dopo 15 minuti la Fermana sembra prendere un po’ le misure, il Rimini non sembra avere più gamba e il timore si appropria dei romagnoli, ancora alle prese con il pensiero dei gol sbagliati. Così gli ultimi 20 minuti sono tutti di marca canarina, con azioni e occasioni che portano la firma di Misuraca (azione personale e tiro alto al 72’), Tilli (grande parata di Colombi all’80’ dopo azione personale del gialloblù) e ancora Tilli (colpo di testa da pochi passi al 91’ su cross di Eleuteri). In mezzo, solo l’ennesimo miracolo di Furlanetto su Lamesta, autore di una ripartenza devastante.
Dopo 5 minuti di recupero finisce 1-0 per i padroni di casa. La Fermana non sa più far punti. E le altre non si fermano ad aspettare.
Il tabellino
RIMINI: Colombi; Lepri, Pietrangeli, Gigli, Semeraro; Megelaitis, Langella (76’, Delcarro), Iacoponi (65’, Leoncini); Lamesta (89’, Selvini), Morra (76’, Ubaldi), Cernigoi (65’, Capanni). A disposizione: Colombo, Marchesi, Gorelli, Stanga, Accursi, Lombardi, Rosini. All. Troise
FERMANA: Furlanetto; Spedalieri, Padella (68’, Pinzi), Gasbarro; Eleuteri, Scorza (81’, Paponi), Giandonato 81’, Fontana), Misuraca, Calderoni; Montini (73’, Semprini), Curaolo (73’, Tilli). A disposizione: Borghetto, Mancini, Pistolesi, Santi, Biral, Grassi, Laverone. All. Protti
ARBITRO: Rispoli di Locri
RETE: Morra (R) al 35’
NOTE: Angoli: 6-6. Ammoniti: Langella (R), Megelaitis (R), Pinzi (F). Recupero: 2’ pt e 5’ st.