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Fermana, Mosconi subito in campo. Un “duro” in panchina per dare una scossa al finale di campionato

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Come annunciato ieri sera, Andrea Mosconi è il nuovo allenatore della Fermana. Il tecnico ha diretto oggi i primi due allenamenti in gialloblù (doppia seduta) e ha fatto la conoscenza della squadra. Poco fa l’ufficialità della notizia, grazie a un comunicato della società che recita: “La Fermana comunica ufficialmente di aver affidato l’incarico della guida tecnica della prima squadra ad Andrea Mosconi. Classe 1967, nato in provincia di Rieti ma umbro d’adozione, Mosconi vanta una lunga esperienza in panchina iniziata a Foligno come collaboratore tecnico per poi passare in Serie A, nello stesso ruolo, al Cagliari stagione 2010-2011″. 
“Da primo allenatore – continua la nota della società gialloblù – inizia al Nocera Umbra nel 2012, l’anno successivo in Eccellenza per poi vincere a seguire l’Eccellenza Marche con la Sambenedettese (2013-2014) e il Tolentino (2018-2019). In Serie D ha guidato Sambenedettese, Poggibonsi, Tolentino (conquistando il terzo posto) e lo scorso anno l’Alma Juventus Fano, vincendo i play-off del girone F. Ha firmato un accordo fino al 30 giugno 2025”. Insomma, in caso di salvezza ci sarà il rinnovo automatico, altrimenti – come tutti – si svincolerà.

Fisico e fama da “duro” per provare a contrastare avversari e sfortuna

Andrea Mosconi è reduce da una stagione non fortunata al Campobasso (serie D), lasciato nell’ottobre scorso. Oggi, come detto, ha diretto i primi allenamenti e fatto conoscenza con giocatori e tifosi. Alcuni giocatori li conosceva già, a partire da quel Niang avuto due stagioni fa a Fano (il colored gialloblù siglò quell’anno 3 gol in 28 presenze).
Nel frattempo, si è rivisto in campo l’attaccante Paponi, finito ai margini con Protti dopo il derby di Pesaro per una forte “diversità di vedute” (eufemismo).

Tornando a Mosconi, come detto si tratta di un tecnico sanguigno. Difficile dire se e come si integrerà con un gruppo che si è già relazionato con due tecnici molto diversi tra loro. Calmo e riflessivo Bruniera, decisamente più energico Protti. Ecco, Mosconi potrebbe rappresentare la naturale escalation stagionale…
Non sarà un compito facile quello del nuovo allenatore. La sconfitta di Ancona e lo scandaloso signor Zoppi di Firenze hanno lasciato strascichi importanti sul piano psicologico e comportamentale. Vero che la Fermana ha ora due gare interne consecutive, ma già domenica contro il Pineto si dovrà fare a meno di gente del calibro di Malaccari, Misuraca, Carosso (squalificati), nonchè degli infortunati Eleuteri, Spedalieri, Fontana, ecc… Insomma, alcuni degli elementi che, nel grigiore generale, più si sono messi in evidenza nella stagione in corso. Al nuovo tecnico il compito di rimotivare la truppa per un rush che dovrà almeno rendere dignitoso il finale di campionato.

Poche smancerie, molta concretezza

Fedele alla sua personalità e al suo approccio, Mosconi ama un calcio concreto, giocato in verticale, fatto di fisicità e attacco dello spazio. Non ama molto i passaggi indietro, il tiki-taka, i giochini. Aspetti che dovrebbero sposarsi con una squadra in cerca di punti. Quello che sarà da capire e se sarà un calcio a misura di calciatori canarini, spesso caduti – anche nelle ultime partite – per gare affrontate in punta di piedi, con tanto fioretto e poca spada. Ma fortunatamente il tempo delle chiacchiere sarà breve. A due giorni dall’impegno del “Del Conero” è già tempo di campionato, è già tempo di Fermana-Pineto (domenica 10 marzo, ore 20.45).
A dirigere la partita è stato designato il signor Mattia Nigro di Prato. Sarà coadiuvato dagli assistenti Andrea Rizziello di Bari e Carlo Farina di Brescia. Quarto ufficiale: Flavio Barbetti di Arezzo.

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