Il pareggio di Pesaro non è da disprezzare ma è già stato archiviato. Certo, sono emerse le solite magagne difensive. E un avversario privo di pedine importanti non è sembrato invincibile: con un po’ più di attenzione si poteva sfruttare meglio il vantaggio. Ma è anche vero che se il pallone scagliato da Pucciarelli non si fosse stampato sul palo e la Vis fosse andata sul 2-0, oggi forse staremmo a fare tutt’altra analisi…
Poi c’è stata la gara di Coppa, che si porta dietro una eliminazione annunciata ma anche tutta una serie di preoccupanti interrogativi sulla bontà e sulla competitività della rosa. Troppo pesante il 6-1 rimediato all’Adriatico per non lasciare strascichi importanti e dubbi di varia natura.
Ma adesso è tempo di voltare pagina e di pensare all’imminente match con il Perugia, in programma lunedì sera al Bruno Recchioni (posticipo, ore 20.45) e valido per la settima giornata di campionato. Il primissimo periodo di apprendistato si sta chiudendo. Sei gare di campionato e una di Coppa Italia devono essere considerate sufficienti per tirare una linea e avere le idee più chiare.
Per quel che si è visto, per i ritardi accumulati, per il necessario apprendistato di giovani provenienti dai tornei giovanili, per gli infortuni di questo primo periodo e per le avversarie affrontate i cinque punti in classifica rapprentano un bottino che poteva essere sottoscritto alla vigilia. Soprattutto se 4 delle 6 avversarie affrontate sono state Carrarese, Pontedera, Gubbio e Cesena, a cui vanno aggiunti i derby con Recanatese e Vis Pesaro. Non un gran bottino, ma un bottino forse prevedibile.
Quello che preoccupa sono però le modalità delle sconfitte. E i numeri. Andiamo per gradi.
Sconfitte pesanti, anche nei modi
Tre le sconfitte. Pesanti oltrechè nei numeri, anche per le modalità con cui sono arrivate. Con la Carrarese, alla prima di campionato, è maturato un 3-0 netto per una Fermana che era un cantiere aperto. Risultato forse eccessivo, ma troppo distanti le condizioni delle due squadre per sperare in qualcosa di diverso. Quelle che hanno fatto discutere sono invece le ultime due sconfitte interne consecutive con Recanatese e Cesena, arrivate in maniera netta e inequivocabile, Con la Recanatese si è vista una Fermana inadeguata sul piano caratteriale e agonistico, con i leopardiani che hanno mostrato maggiore intensità e pericolosità e un migliore equilibrio tattico. E’ finita 0-1 per gli ospiti, ma ci ha messo una pezza Borghetto altrimenti il risultato poteva essere più rotondo. Sulla gara con il Cesena poco da dire: non c’è stata partita, con la Fermana andata subito sotto, surclassata da ogni punto di vista e incapace sia di limitare i danni che di fare male all’avversario.
Ci si consola con i pareggi
Così, a parte l’unica vittoria – arrivata con il Pontedera dopo 90 minuti con poche occasioni ma, almeno, con un discreto raziocinio tattico (benchè l’espulsione abbia facilitato i gialloblù) – a tirare su il morale sono proprio i due pareggi ottenuti fino ad oggi: quello a Gubbio contro una formazione forte e quello dello scorso turno a Pesaro, in un derby sempre sentito. Due pareggi, due punti a cui aggrapparsi per sperare in qualcosa da poter far crescere. In sintesi: a Gubbio aveva tenuto l’organizzazione difensiva, a Pesaro si è sbloccato l’attacco. Non resta che sperare nel giorno in cui le due fasi riusciranno finalmente a sincronizzarsi. A quel punto la Fermana riuscirà forse a guardare al futuro con maggiore ottimismo.
I precedenti
A Perugia regna la convinzione che la trasferta di Fermo non potrà non portare i 3 punti. Troppo forte la voglia del Grifone di bissare la vittoria di una settimana fa contro il Sestri Levante (1-0) e considerata troppo grande la differenza tra la squadra di Baldini, ancora imbattuta, e una Fermana che in campionato ha gonfiato la rete avversaria solo 3 volte ma ha subito ben 10 reti.
L’ultimo confronto tra Fermana e Perugia risale a due anni fa. Era la stagione calcistica 2020/2021, era il mese di marzo e il confronto terminò 1-1: all’iniziale vantaggio degli ospiti risposero i canarini con Boateng, dopo essere rimasti in superiorità numerica per l’espulsione di Vano al 35′ del primo tempo (e del Ds Giannitti per proteste, ex atleta canarino e ora Ds dell’Ascoli). Era la Fermana di Neglia, D’Anna, Cais, ecc… L’allenatore era Cornacchini.
Il primo confronto risale invece alla lontanissima stagione 1950/51, nel Girone C della Serie C. Era il 12 novembre e i canarini pareggiarono 0-0 a Perugia, salvo poi aggiudicarsi la sfida in casa per 2-0. In quell’anno i canarini si salvarono mentre in Perugia – altri tempi- retrocesse in serie D.
Quarta serie che vide le due squadre ancora di fronte due anni dopo: a Fermo vinse la Fermana per 3-2 mentre nella gara di ritorno, in terra umbra, Il Perugia si vendicò con un sonante 6-1.
Dopo quella stagione le due società si sono perse di vista stranamente per moltissimi anni, pur militando nelle stesse categorie. Come detto, si sono ritrovate solo due stagioni fa.
Dunque, a ben vedere l’ultima vittoria gialloblù conto gli umbri manca addirittura dal 4 gennaio dl 1953, ovvero 70 anni!
Il direttore di gara
A dirigere il confronto tra Fermana e Perugia sarà il signor Domenico Castellone di Napoli. Due i precedenti con i gialloblù, entrambi nel campionato 2022/2023: 1-1 casalingo contro il Gubbio (gol di Gerktos) e vittoria per 4-2 in casa dell’Olbia (tre reti di Fischnaller e Romeo).
La giacchetta nera sarà coadiuvata dagli assistenti Michele Piatti di Como e Fabio Dell’Arciprete di Vasto, quarto ufficiale di gara sarà Andrea Zoppi di Firenze (da.iac).