Stefano Protti rimane al timone della Fermana. Il tecnico romagnolo, dato ormai per partente dopo la sua assenza al campo di allenamento di oggi pomeriggio e dopo i “rumors” trapelati nelle ultime ore, resta sulla panchina canarina e si appresta a guidare i suoi giocatori nella terribile trasferta di Perugia di mercoledì sera. La decisione è scaturita al termine di una riunione tenutasi a Civitanova Marche, quartier generale di Andrea Tubaldi e della famiglia Simoni. Presenti alla riunione la dirigenza, il ds Andreatini e lo stesso Protti. Evidentemente sono stati superati gli ostacoli e le incomprensioni che hanno portato alla fase di stallo di questo pomeriggio. Chissà…
Un lunedì “folle”
Qella di oggi è stata una giornata per certi versi folle, strampalata. Che ha seguito una domenica altrettanto agitata.
Ieri, come abbiamo scritto in precedenza, i giocatori erano stati tenuti a rapporto dal ds Andreatini negli spogliatoi, a più riprese, mentre il tecnico e il suo staff aspettavano il termine delle operazioni in campo.
Oggi il tecnico non si è visto al Bruno Recchioni, con la seduta diretta dal secondo Cangini.
Tutto lasciava presagire un esito fatale per l’allenatore romagnolo, anche perchè nelle ultime ore voci trapelate parlavano di punti di vista differenti nello spogliatoio e con larga parte dei giocatori.
Una situazione assurda e delicata, a poche ore dalla trasferta di Perugia e a pochi giorni dall’impegno interno con la Spal. Insomma, assurdo cambiare un tecnico a poche ore da un doppio impegno delicatissimo senza avere pronto un sostituto! Una cosa folle.
Alla fine ha vinto la logica, insomma. E forse anche le alternative non convincevano. Così la storia d'”amore” tra Protti e la Fermana sembra andare avanti. Lo sceneggiatore di questa telenovela – che prosegue tra allontanamenti, riavvicinamenti, presunte rotture e rapidi ritrovamenti – non ha ancora esaurito la sua vena creativa!
Parola d’ordine: evitare strascichi
Adesso la speranza è che si sia arrivati davvero a un punto fermo e che siano state superate le incomprensioni. Come detto, c’è tutto il gruppo di nuovi arrivati che preme; c’è un gruppo di “vecchi” che va recuperato psicologicamente e, soprattutto, c’è l’ultimo terzo di campionato da affrontare con grinta e dignità. La situazione rimane delicata.
Per assurdo, i tanti infortuni di questo periodo – che minano le potenzialità della formazione, avendo colpito alcuni degli atleti più importanti – pongono dei paletti stretti al tecnico in fatto di scelte. Insomma, la rosa in difesa e centrocampo è davvero ridotta all’osso. Le uniche scommesse riguardano il settore offensivo. Ma ci sarà tempo per parlarne.