Le strade della Fermana e di Stefano Protti si dividono, stavolta definitivamente. Oggi il tecnico chiuderà la sua esperienza sulla panchina gialloblù, in un clima fatto di lotta di tutti contro tutti, di accuse generali, di attacchi personali. E, ovviamente, di tanta insoddisfazione per una squadra ultima in classifica e ormai con un piede e mezzo in serie D.
Fatale è stata l’ennesima sconfitta, stavolta nel derby con l’Ancona. Un derby su cui sarebbe logico e giusto dire di tutto, soprattutto parlare della prestazione dell’unico e vero protagonista in campo, vale a dire il signor Zoppi di Firenze. Chi scrive non dovrebbe mai lasciarsi andare al complottismo, e non lo faremo neppure stavolta. Parliamo allora, come fatto a caldo, di inadeguatezza. Ma è stata una inadeguatezza costante, unidirezionale, palese, a volte addirittura eclatante nel suo reiterarsi.
Ma torneremo su questo. La notizia della mattinata è che Protti entro breve non sarà più l’allenatore gialloblù. Da capire la formula: dimissioni – come da settimane chiede una parte della tifoseria, esonero e, più probabile, un accordo con reciproche rinunce tra le parti.
Si chiude comunque, nel peggiore dei modi, una delle pagine più buie della recente storia canarina. Si ammaina un’altra bandiera. Su ragioni, torti, virtù e difetti torneremo in seguito, Per ora prendiamo atto di un finale per certi versi già scritto. Tutto da comprendere, da analizzare. Ma forse inevitabile. Soprattutto con questa società e con un ambiente che, dopo 6 mesi da ultimi della classe, ha perso riferimenti e pazienza.
Anche stanotte i tifosi reduci dal “Del Conero” hanno atteso la squadra. E hanno palesato con veemenza il loro malcontento. Forse l’episodio che ha fatto definitivamente propendere per la chiusura della storia. Ma di questo e altro parleremo a giochi fatti.