“Pantere” contro “canarini”. Sul piano della tradizionale denominazione, così come su quello della classifica, i primi avrebbero dovuto fare un sol boccone dei secondi. E invece adesso la Fermana è una squadra. Sicuramente con meno esperienza, probabilmente con meno doti tecniche, ma con un’anima, tanta dignità e un profilo “da corsa” fondamentale nello sport e nel calcio in particolare.
Così, dopo il bel pareggio interno contro la Torres, ecco arrivare un bel punto esterno sul campo della Lucchese. Finisce 0-0 la gara, che ha fatto registrare sì dei pericoli per Furlanetto e compagni – ma, del resto, come pretendere diversamente? – ma in misura consona e proporzionata all’oggettivo divario attualmente esistente tra le due contendenti.
Alla vigilia del match avevamo titolato: “Fermana, fallo per te!”, quasi a richiamare i ragazzi a un moto di orgoglio. Il tutto in un contesto disattento e preso in particolare dalle vicende societarie. E la Fermana ha risposto “presente!”, dimostrando realmente orgoglio, amor proprio, grande dignità.
Chapoau! Solo applausi per i ragazzi di Stefano Protti, che stanno dimostrando di onorare la Fermana più di tanti altri protagonisti.
Fidatevi, non è il classico “brodino caldo”. Adesso la Fermana sa di essere una squadra. Con delle magagne, con dei limiti. Ma una squadra.
La partita
Due ex, uno per parte: Semprini in campo con la Fermana, Alagna in panchina con la Lucchese. Tante assenze tra i canarini, in primis i migliori marcatori gialloblù della stagione: Montini (infortunato) e Misuraca (squalificato). Aggiungiamo l’infortunio di Paponi e le non buone condizioni di Giandonato (inizialmente in panchina) ed ecco servita la Fermana “verde” tanto agognata dalla società. Cinque gli under in campo, infatti (Furlanetto, Santi, Spedalieri, Pistolesi e Pinzi), e squadra giovane e da corsa, meno compassata rispetto alla recente – e negativa – tradizione.
A scaldare le mani a Furlanetto ci pensa Magnaghi dopo appena 9 minuti: colpo di testa da calcio d’angolo, deviazione sotto la traversa del portiere canarino.
Ma a far sobbalzare il Porta Elisa ci prova Tilli al 16′: parte da destra, si accentra, va in percussione centrale superando in velocità mezza Lucchese alla stregua del padre, si presenta in area ma viene affrontato a forbice da due avversari! Rigore? Non per il signor Pacella di Roma, che fa correre. Davvero una percussione mostruosa dell’esterno gialloblù, che sembra prendere confidenza sempre più con la categoria.
Alla mezz’ora Santi gira di testa un angolo per la Fermana, para con qualche apprensione Chiorra. Ma le ultime due emozioni della prima frazione sono per la Lucchese. E sono due pericoli enormi per la Fermana: al 34′ palo colpito da Tiritiello, che contende una palla che sta sfilando sul fondo e in scivolata, trova una traiettoria casuale che si stampa sul palo, con Furlanetto immobile! Poi, 3 minuti dopo, perla di Rizzo Pinna su punizione: palla che prende la faccia inferiore della traversa e cade nei pressi della linea di porta, il tutto prima che la retroguardia canarina riesca a sbrogliare e rinviare. Davvero una punizione bellissima, non concretizzatasi per questione di centimetri.
Ripresa senza cambi: si riparte dagli stessi tessi moduli e dagli stessi interpreti.
Lucchese sempre alta e a fare il gioco, Fermana sempre abile a chiudersi, rimanendo corta. E i primi venti minuti del secondo tempo non fanno registrare grandi emozioni.
Dopo un’ora di gioco Protti prova a cambiare. L’impressione è che il tecnico abbia voluto alzare il baricentro, vista la necessità di provare ad avvicinarsi con più pericolosità all’area avversaria (dagli altri campi notizie non confortanti e risultati pesanti per la classifica). Del resto un punto può servire per il morale, ma serve poco per una graduatoria che ha bisogno di linfa vitale. E l’uscita di Fontana si fa sentire, con la Fermana che rimane più vulnerabile nella zona centrale del campo. Tuttavia i gialloblù ribattono colpo su colpo, non tirano indietro la gamba e rimangono perfettamente in partita. Tant’è che le occasioni per i locali sono davvero poche.
La più grande al 75′: Guadagni entra in area, supera con una finta difensore e portiere ma poi non riesce a tirare, ben contratto dalla difesa canarina. Poi Spedalieri rinvia con decisione il pallone che ristagna in area. Al 33′ Magnaghi in torsione, di testa: palla fuori. E’ l’ultimo pericolo per Furlanetto. Al triplice fischio, porta inviolata (altra bellissima prestazione della giovane difesa) e un punto in più in classifica. Poco, ma ogni periodo post-degenza inizia con i piccoli passi…
Il tabellino
LUCCHESE: Chiorra; Quirini, Tiritiello, Benassai, Di Maria (83′ Alagna); Tumbarello (61′ Yeboah), Gucher, Cangianiello; Rizzo Pinna, Magnaghi (83′ Romero), Russo (69′, Guadagni). A disposizione: Coletta, Perotta, Toma, Niccolò, Berti, Djibril, Merletti, Visconti. All. Gorgone
FERMANA: Furlanetto; Santi, Spedalieri, Gasbarro, Pistolesi (62′ Giandonato); Scorza, Fontana (67′ Gianelli), Pinzi (79′ Curatolo); Eleuteri, Semprini, Tilli (79′ Biral). A disposizione: Borghetto, Mancini, Fort, Vessella, Grassi. all. Protti
ARBITRO: Pacella di Roma
NOTE: Recupero: 1′ pt e 4′ st. Angoli: 9-3 per la Lucchese. Ammoniti: Pinzi (F), Giandonato (F), Eleuteri (F).