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Fermana, Romizi: “Godiamoci il momento, ma serve equilibrio. Il Recchioni deve essere il nostro fortino!”

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Il punto della situazione con capitan Marco Romizi. Chi meglio dell’esperto centrocampista, per di più capitano della Fermana, per capire a che punto è la squadra canarina e per una valutazione complessiva dopo 3 giornate di campionato?
La società ha messo a disposizione della stampa il capitano: ne è uscito fuori un confronto interessante, ricco di spunti, soprattutto per la capacità di analisi del centrocampista canarino, una persona che sembra muoversi e parlare già da “dirigente”. “Una volta conclusa la carriera da giocatore mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio – conferma Romizi -. Lo sport mi ha dato tanto. Mi piace il campo ma sono legato anche a discussioni e a particolari di altro genere. In 15 o 16 anni di carriera, escluso le giovanili, ho imparato molto e mi piacerebbe mettere in pratica ciò che ho acquisito”.
Un Romizi (nella foto di apertura di Giacomo Bacalini un momento del derby con l’Ancona) che ha sfiorato la Serie A con il Bari nella stagione 2015/2016 (sconfitta nei play-off), giocando davanti a 60 mila spettatori, ma che non ha avuto la gioia di giocare in Serie A, pur rimanendo qualche mese nella rosa della Fiorentina di Delio Rossi. La più grande “gioia” e il più grande “rimpianto” di Romizi, come evidenziato dallo stesso giocatore.

L’arrivo alla Fermana e un inizio basato sulla fiducia

Romizi parte del suo arrivo a Fermo, in uno dei momenti forse più caotici della storia gialloblù. “Inizialmente a convincermi a venire alla Fermana sono state 3 persone: i due direttori (Ruggeri e Paolucci, ndr) e mister Bolzan. E questo perchè all’inizio non si capiva bene come e con quali prospettive partire. Mi sono fidato di loro, volevo rimanere nelle Marche (vive ad Ancona, ndr). Ecco, tutte queste cose, unite al blasone della piazza di Fermo, mi hanno fatto dire ‘vabbè andiamo’ e viviamoci questa esperienza! Completa fiducia nelle persone, dunque, e nei feedback avuti. Sapevo che se ci avevano messo la faccia loro, potevo mettercela anche io. Il mio primo passo ha permesso poi di far arrivare qualcun altro. Cosa dire adesso? Sono contento di questo primo mese, un mese sicuramente positivo”.

La fascia di capitano è stata probabilmente il premio a questa fiducia, ma anche all’esperienza e al ruolo avuto nella costruzione della squadra. Ma Romizi va oltre: “Forse sì, ma non è una cosa importante. La fascia si porta tutta la settimana. Ecco, io sono uno dei tanti capitani di cui la Fermana ha bisogno. E ce ne sono diversi nel nostro spogliatoio”.

Preparazione lampo, “non mi era mai successo”

La Fermana ha dovuto effettuare nelle scorse settimane anche una preparazione lampo. Come può incidere questo aspetto sulla stagione? “Non mi era mai capitato – afferma Romizi -. Oltretutto la differenza sta nel fatto che qui continuavano ad arrivare giocatori in prova o da valutare! Io dico che se le società fanno la preparazione estiva un motivo c’è, dunque sono importanti. Ma noi stiamo facendo un grosso lavoro per arrivare al giusto livello. Abbiamo uno staff importante che ci sta gestendo e che sta provando a portarci a uno stato di forma buono”.

Il Bruno Recchioni, “un fortino che ricordo bene…”

Marco Romizi vanta una lunga militanza in serie C e B e da avversario ha calcato il terreno del Bruno Recchioni con Vicenza e Albinoleffe. E conserva ricordi forti: “A Fermo ho sempre disputato partite molto ‘animate’, maschie, dure in campo e in relazione all’ambiente! Ricordo la Fermana di Lupoli, Giandonato (stagione 2018/2019, ndr) e ho sempre avuto la consapevolezza di uno stadio “caldo” sia nel tifo che nel tipo di gioco praticato dalla Fermana… Uno stadio che abbiamo già avuto modo di apprezzare quest’anno nella prima partita, anche se era un derby, e che può diventare davvero il nostro fortino!”.

Uno stadio “amico”, con un terreno di gioco insidioso

Le due vittorie della Fermana sono giunte sui sintetici di Recanati e Ascoli, mentre la sconfitta è arrivata sul terreno “amico” del Bruno Recchioni. Un caso?
Per Romizi in questo momento lo stadio fermano rappresenta un problema, ma il centrocampista va oltre: “Diciamo che noi abbiamo un mix di caratteristiche in squadra. Ci piace giocare la palla a terra ma possiamo anche alzarla, alla ricerca di Bianchimano, Sardo, ecc… E’ un caso la sconfitta subita sul terreno del Recchioni? Non lo so, però Fermo come piazza ha sicuramente bisogno di nuove strutture. So che sindaco e assessore allo sport si sono già mossi. Sono sempre molto presenti, vicini, e di questo li ringraziamo. Nel breve dovrebbe essere sistemato anche il campo della Cops per gli allenamenti. Diciamo anche che io sono 4 anni che faccio questa categoria e ho visto che sono poche le realtà che hanno strutture valide”.

Avvio di campionato inaspettato. “Godiamoci il momento, ma cerchiamo equilibrio”

L’avvio di campionato ha colto di sospresa qualcuno, soprattutto dopo le tante difficoltà estive e la dolorosa (e colpevole) retrocessione. Ma la squadra? Come vive questo inizio di stagione e il fatto di non aver sfigurato contro formazioni date per sicure protagoniste (Recanatese, Ancona e Atletico Ascoli)?
“Diciamo che ci prendiamo i meriti del fatto che queste stesse formazioni hanno avuto un avvio inferiore alle aspettative – sottolinea Romizi -. Insomma, è stato anche merito della Fermana. Ma aspettiamo a fare analisi: siamo impegnati soprattutto a creare un gruppo. Abbiamo sofferto in queste tre partite, abbiamo capito i nostri punti di forza e i nostri punti deboli. Ci godiamo il momento, ma ho invocato equilibrio! Vorrei che ambiente, staff e squadra procedano in un’unica direzione, in maniera lucida. Intanto sono contento che abbiamo stupito, e ci siamo stupiti anche noi!”.

Quegli inizi di gara da migliorare…

Con Recanatese, Ancona e Atletico Ascoli copione iniziale simile, con la Fermana in forte difficoltà nell’approccio alle gare. Come migliorare? “Ne abbiamo parlato anche con il mister di questa cosa, del trend mostrato in queste tre partite. Ciò che ci ha messo in difficoltà è il fatto che abbiamo incontrato tre squadre diverse tra loro. E ci abbiamo messo del tempo per prendere le nostre contromisure. Benchè ben preparate, ci siamo trovati un po’ spaesati. Andando avanti dovremo cercare di essere più bravi, cercare di essere padroni del campo e giocare di più le partite. E’ quello che vuole il mister”.

Romizi ha poi parole dolci per i compagni di squadra. A partire dai più giovani. “Qual è il compagno che mi ha sorpreso di più? Tanti. Potrei dire Sardo, ma anche Casucci e Polanco, anche se quest’ultimo fino ad ora ha giocato poco. Ma aggiungo anche Mavrommatis e Granatelli. Abbiamo bravi under e validi ‘ricambi’, anche se ricambi non sono perchè la lunga stagione avrà bisogno di tutti. Passando agli over, vorrei sottolineare la coppia difensiva Tafa-Karkalis che mi dà grande sicurezza! Sembra che giochino insieme da anni, hanno caratteristiche complementari. Mi dà sicurezza il fatto di averli alle spalle. Eppoi l’esperienza di Ferretti! Un mix di caratteristiche e giocatori che mi fa dire che siamo una squadra che può raggiungere l’obiettivo della salvezza”.

“Sottovalutare l’Isernia? Siamo nelle condizioni di non poter sottovalutare nessuno…”

Domenica a Fermo arriverà l’Isernia. Dopo i tre derby, c’è il rischio di sottovalutare l’avversario? “Non esiste, noi siamo nelle condizioni di non poter sottovalutare nessuno. E non lo faremo! Già il mister ci ha inculcato due o tre cose sull’Isernia… In generale in questo campionato non ci sono partite facili. Ci sono 6 o 7 squadre molto attrezzate e destinate a un campionato di vertice, ma anche le altre sono squadre forti, tutte con almeno 4 o 5 giocatori di spessore che fanno crescere e trascinano i più giovani”.

Per finire, un giudizio sul campionato, dopo l’esperienza nel Girone I. Afferma capitan Romizi: “Il Girone I che ho fatto per 2 anni è un girone molto impegnativo, sul piano ambientale e anche per il livello economico di diverse società. In tutta sincerità, con il nostro Girone di quest’anno vedo poche differenze, essendo un campionato molto tecnico e caratterizzato dalla presenza di squadre molto competitive. Sembra un piccolo girone di Serie C! Lo stesso Atletico Ascoli che abbiamo affrontato domenica ha una squadra importantissima per la serie D! Tra le prime vedo L’Aquila, Sambenedettese, Ancona, Vigor Senigallia, Recanatese. Un girone molto divertente, piacevole da vedere”.

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