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Fermana, tempo di bilanci. Dopo il girone di andata, record negativo di punti: ben 9 in meno della media degli ultimi tornei

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Si avvicina la fine dell’anno, si è concluso il girone di andata e per la Fermana è tempo di bilanci. Un modo per capire com’è andata nel dettaglio fin qui la stagione e come si pone questo torneo al confronto con gli altri sei recenti tra i professionisti. Quello in corso, infatti, è il settimo campionato consecutivo in C dopo il ritorno in terza serie.

Record negativo di punti, nonostante un dicembre brillante

Che quella in corso sia la peggiore stagione è quasi inutile sottolinearlo. Certo, il torneo 2021/22 terminò con una retrocessione (poi giunse il ripescaggio), ma a metà percorso la situazione era migliore di quella attuale. Andiamo a vedere.

Nel primo campionato dopo il ritorno tra i professionisti – stagione 2017/2018 – la Fermana chiuse il girone di andata con 22 punti, frutto di 5 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte. Sì, le gare furono 17: non fu giocata, tra l’altro, la partita con un Modena che fu escluso dal campionato per le difficoltà societarie e l’indisponibilità dello stadio Braglia! Dunque, Fermana al decimo posto alla fine del girone di andata, con 15 gol fatti e 14 subiti.

Nella stagione 2018/2019, al termine del tratto ascendente, la Fermana aveva ben 28 punti (per una giornata era stata anche in cima alla classifica!), si trovava al settimo posto grazie a 8 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte e aveva siglato appena 12 gol (fatti fruttare tantissimo), subendone 15.

Nel campionato 2019/2020 furono 21 i punti al termine del girone di andata; 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte che proiettarono la squadra canarina al tredicesimo posto, con 16 gol fatti e ben 28 subiti.
E’ stata questa la fase iniziale di stagione più difficile delle precedenti sei, con la Fermana che aveva solo 14 punti alla sedicesima giornata. Poi, grazie a 7 punti nelle ultime tre gare di dicembre, riuscì a rimettersi in linea di galleggiamento.

Nella stagione 2020/2021 dopo 19 gare la Fermana aveva ben 22 punti e galleggiava in quattordicesima posizione. Le statistiche parlavano di 5 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte, di 15 gol fatti e 20 subiti.

Nel campionato 2021/2022 (quello poi terminato con la retrocessione ai play-out e con il ripescaggio), dopo 19 gare la Fermana aveva 20 punti e stazionava al sedicesimo posto. Cinque vittorie, cinque pareggi e nove sconfitte per una squadra che era passata da Domizzi a Riolfo e che aveva siglato 18 reti, subendone ben 26.

Nello scorso torneo – 2022/2023 -, quello dell’arrivo di Protti sulla panchina gialloblù, dopo 19 partite la Fermana aveva ancora 20 punti, frutto di 4 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte, 18 gol fatti e 23 subiti. La compagine canarina era al tredicesimo posto.

Infine la stagione in corso, partita con Bruniera e che sta proseguendo con Protti. Dopo 19 gare i punti sono appena 13, con 2 sole vittorie, 7 pareggi e ben 10 sconfitte. Undici i gol fatti, ventinove quelli subiti, per un ultimo posto fino ad oggi mai in discussione.

La media punti dei gialloblù nei precedenti 6 campionati di C è stata di 22,1, ben al di sopra dei 13 conquistati quest’anno! Questo fa capire il rendimento decisamente deficitario della squadra e le difficoltà incontrate sia nella fase di costruzione della rosa che nella gestione dei primi due mesi e mezzo di stagione. Come detto in apertura, il mese di dicembre ha visto poi un cambio di passo, che è quello a cui tifosi e dirigenti si aggrappano per continuare a coltivare speranze di salvezza.

Sarebbe bastato poco…

Ciò detto, va anche sottolineato che a concorrere ad acquisire un monte così basso di punti hanno inciso, insieme, scarsa potenzialità ma anche fattori oggettivamente ascrivibili al fato, o alla estemporanea brillantezza di qualche avversario. Due esempi su tutti: la vittoria svanita di Pesaro, con la Fermana raggiunta al 90′ dopo essere stata due volte in vantaggio. E la sconfitta interna con l’Arezzo, con tre gol di un Guccione che non ha più mostrato un exploit simile, e un terzo gol giunto su punizione (una perla) dopo che la Fermana aveva riacciuffato due volte i toscani. Insomma, per farla breve: pur in un campionato oggettivamente di bassissimo profilo dei canarini, sarebbero bastati questi 3 punti in più per essere oggi agganciati al gruppone!

Budget basso, ma c’è chi ha fatto peggio (o meglio)

Un’ultima annotazione. Le difficoltà dei canarini sono legate sì a una rosa mal assemblata, a giovani che fanno fatica ad ambientarsi e a giocatori esperti che non hanno reso come si sperava. Certamente, si è detto, ha inciso anche un indice di liquidità prossimo allo zero che ha forse impedito di fare il mercato estivo che si voleva fare. Ma se andiamo a osservare il monte stipendi, potremmo osservare che la Fermana, con tutte le sue difficoltà economiche e societarie, non è affatto ultima. Anzi. A fare i calcoli è stata Veratv, che è giunta a questi risultati.

Nel Girone B, per quello che riguarda le squadre marchigiane, l’Ancona è settima con un monte stipendi di oltre 1,9 milioni di euro; la Vis Pesaro spende circa 1,5 milioni di euro. La Fermana, da parte sua, sborsa circa un milione di euro. La più “virtuosa” delle marchigiane? La Recanatese, che con 743 mila euro ha il monte ingaggi più basso ed è la quarta delle 60 società di Serie C (sotto la Recanatese solo Giana Erminio, Virtus Verona e Pergolettese). Di contro nel Girone B la Spal è quella che costa di più, con oltre 7 milioni di euro. Una dimostrazione di come spendere molto può non significare automaticamente essere competitivi, mentre spendere poco – ma in maniera oculata e mirata – può anche garantire piccole soddisfazioni. (da.iac)

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