No, non siamo su “Scherzi a parte!”. Alla vigilia di Ferragosto la Fermana è ancora un ectoplasma, un qualcosa di non strutturato, immateriale, finanche difficile da definire.
Dopo il confronto con alcuni tifosi di venerdì sera, ma soprattutto in relazione ai difficili rapporti interni che si sono instaurati, appare chiaro ormai che la holding romana rappresentata da Martina Fabriani abbia fatto non uno ma due passi indietro. Secondo indiscrezioni Fabriani si era presa 2 o 3 giorni di tempo per riflettere. Nelle ultime ore però si è fatta sempre più forte la voce di una definitiva rinuncia. Chissà se qualcuno, dopo tanta attesa, si prenderà la briga di una comunicazione ufficiale!
Quell’accordo cercato da sempre e mai concretizzatosi
L’accordo con la holding romana è stato pervicacemente cercato nel corso dei mesi da Gianfilippo Simoni, a scapito di altre opzioni considerate “minori”. Una sola, in fondo, la via percorsa dalla proprietà canarina, nella speranza che un “pesce grosso” potesse in qualche modo andare incontro alle esigenze debitorie e di spesa corrente dei gialloblù. Tutta l’operazione è stata portata avanti con il supporto dell’avvocato Bompadre e dell’ex diesse Andreatini, che nella nuova Fermana avrebbe avuto ancora un ruolo centrale sul piano tecnico (come espressione del gruppo di lavoro che da anni si è “accasato” alla Fermana e sui cui risultati/benefici per la società canarina non si è mai riflettuto abbastanza…). E la holding, in effetti, avrebbe anche accettato di mettere una quota sul vecchio debito, quello ristrutturato. Se non fosse che questa procedura va ancora per le lunghe e le provvigioni per i tecnici impegnati nel seguirla sono lievitate enormemente (elemento di frizione). Inoltre, venerdì sera la Fabriani ha parlato con i tifosi di un debito di circa 4,5 milioni di euro, il tutto mentre solo un anno fa – nel corso di un’intervista pubblica – l’ex dg Andrea Tubaldi parlò di un debito di 2,5 milioni…
Insomma: cambiano gli scenari, cambiano gli importi, cambiano le opzioni. E cambiano le versioni dei diretti interessati. Quello che non cambia, però, è l’atteggiamento della proprietà…
Simoni, è ora di capire cosa fare “da grandi”
Certamente per la famiglia Simoni è arrivata l’ora di capire cosa fare “da grandi”. Siamo giunti quasi a Ferragosto, c’è una decisione da prendere senza più tentennamenti, ci sono anche – entro il 21 agosto, tra 9 giorni – circa 90/100 mila euro da pagare, relativi agli stipendi di giugno. Obbligo che, se non ottemperato, porterebbe a un altro punto di penalizzazione.
Cosa vogliono fare i Simoni? Pagheranno questa rata? Pensare di uscire indenni da 8 o 9 anni di gestione, prima come soci e poi come unici proprietari, appare illusorio e ingiusto. A Fermo la famiglia Simoni ha sempre goduto di affetto, tant’è che anche le critiche e le contestazioni non ci sono state o, se ci sono state, sono avvenute sempre in maniera tiepida. Ma adesso non si scherza più!
La presa di posizione dei tifosi e gli scenari possibili
Giusto ieri, con un post su facebook, i tifosi della Gruppo 1920 hanno preso posizione. Nella dura nota, i tifosi invitano la società a “portare i libri in tribunale, così da poter avviare le procedure di fallimento”. Precisando: “Se ciò non avverrà, dal canto nostro, comunichiamo fin d’ora che diserteremo il Recchioni per l’intero arco della stagione. Inoltre, esortiamo eventuali sponsor a non foraggiare oltremodo questo cancro, sia esso gestito dai Simoni o da altri soggetti discutibili”.
Seguono critiche forti anche all’amministrazione comunale, nella figura del sindaco Calcinaro e dell’assessore Scarfini. A loro i tifosi chiedono di “pianificare, fin da subito, la rinascita di una nuova società calcistica che possa competere, nella stagione 2025/2026, nella più alta categoria possibile”.
I tifosi, indirettamente, pensano dunque già al prossimo anno, dando per persa la stagione che entro breve andrà ad iniziare. Dello stesso avviso non sembrano altre componenti e la stessa amministrazione comunale, che sembra raccogliere però l’invito a “pianificare fin da subito, la rinascita…”.
Inizia, dunque, una nuova fase. E sulla scena potrebbero tornare alcuni degli imprenditori locali che si erano già affacciati, con evidente interesse, nelle scorse settimane. Sono gli imprenditori che – guidati dall’ex giocatore canarino Federico Ruggeri, oggi ds – potrebbero subentrare da subito per consentire alla Fermana di partire. Ovviamente delegando ai Simoni la questione del debito e di una ristrutturazione che necessita ancora di qualche mese per esere definita.
Sembra essere questa la strada intrapesa dall’amministrazione. Non resta che capire le mosse dei Simoni. Di certo, l’eventuale uscita di scena della holding romana ha messo la prorietà canarina con le spalle al muro. E portare i libri in tribunale è opzione che i Simoni e qualche ex socio non vedrebbero certo di buon occhio. Ovviamente…
Il tempo stringe. Ed è il tempo delle decisioni irrevocabili. Aspettare ancora sarebbe da irresponsabili, da cinici guasconi. No, non si scherza più…