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Fermana, un pieno di energia! Squadra-tifosi, quel binomio granitico a cui affidarsi per tentare il miracolo

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Eravamo indecisi: da dove partire per analizzare la gara di Recanati? Optiamo per un avvio diverso, ma doveroso: si parte dai tifosi.
Sì, i tifosi. Quella componente spesso sottovalutata, sovente criticata, spesso scomoda. Quell'”asset” poco considerato, che le società a volte ritengono un ostacolo al loro lavoro. Bene, a Fermo – quest’anno come spesso nella lunga tradizione canarina – i tifosi rappresentano un valore aggiunto, la componente a cui appoggiarsi in uno dei momenti più delicati della storia recente.
Tifosi che spingono, che garantiscono vicinanza e supporto, che invitano a crederci, che non demordono. Tifosi che seguono la squadra ovunque, che sopperiscono alla carenza di entusiasmo e di presenza dirigenziale, che spesso si sostituiscono alla stessa società in fatto di aiuto psicologico e materiale.
Tifosi, infine, che non devono mostrare più nulla. Quante tifoserie, in sintesi, porterebbero circa 250 persone in trasferta, di venerdì sera, a gennaio, con una squadra praticamente ultima in classifica da inizio stagione e che non vince lontano da Fermo da un anno? Poche, pochissime. Anche di piazze più blasonate e capaci di calcare storicamente i massimi campionati. Tanto di cappello ai sostenitori gialloblù, insomma. Se la Fermana ha ancora delle chances di salvezza da giocarsi, molto dipende da chi “siede” sugli spalti. “Siede”… mai termine fu più errato. Nessuno si siede ma, anzi, tutti sembrano scendere in campo con la squadra e con il tecnico. Tifosi, squadra, staff tecnico… Le speranze di salvezza passeranno attraverso questo blocco. Se si riuscirà a mantenerlo unito, compatto, complice, allora… allora si potrà sperare fino alla fine.

Il calcio è strano…

Detto dei tifosi, passiamo alla squadra. Il calcio è strano: a Pontedera la Fermana ha avuto sei occasioni nitide per fare gol, ha tirato 16 volte e… ha perso 4-0. Ieri a Recanati la squadra canarina ha rischiato di prendere due gol nel primo quarto d’ora, poi ha realizzato il 100% delle proprie occasioni del primo tempo, chiudendo la prima frazione addirittura sullo 0-3! Che dire? Al di là delle spiegazioni tecniche, incide l’imponderabile, incide lo stato della squadra avversaria, incidono molte cose.
Certo, negare l’impatto positivo di alcuni elementi sarebbe sacrilego. Non dire che Malaccari si è inserito bene sarebbe ingiusto (meno spinta ma più intelligenza tattica, anche a supporto di un Eleuteri che si sgancia con più tranquillità); non affermare che Petrungaro ha portato vivacità unita a qualità sarebbe sbagliato; non dire che Fort si è confermato su ottimi livelli sarebbe scorretto, così come i suoi compagni della difesa (Furlanetto compreso). Ma a volte contano anche il fato, e gli avversari. Così dobbiamo sottolineare anche una Recanatese in chiara difficoltà tecnica e psicologica. L’avversario forse migliore ieri per lo spirito di rivalsa dei canarini.

Quegli strani inizi di partita

Ultima annotazione sull’avvio di gara. Anche ieri, come molte altre volte quest’anno, l’inizio gara dei canarini è stato brutto. Tant’è che nei primi 17 minuti i locali hanno avuto due chiarissime occasioni per sbloccare il riusultato. E, a quel punto, saremmo forse qui a parlare di altro.
La Fermana scende in campo spesso in maniera anche giustamente guardinga, aspettando l’avversario e studiando la situazione. Un modo per prendere coscienza della squadra che si ha di fronte e prendere le misure. Però l’impressione è quella di una errata interpretazione di questa strategia, che richiede sì accortezza ma non meno presenza e concentrazione. Ritmi bassi, insomma, non significa guantoni bassi…
Ecco, anche su questo aspetto dovrà lavorare Protti, che si trova ora a gestire un gruppo più numeroso e ha diverse opzioni di scelta.
Intanto si tratterà di inserire anche l’ultimo arrivato De Santis dal Taranto (ufficializzato ieri), poi occorrerà ragionare anche sul settore avanzato, che saluta Mattia Montini (diretto a Trapani).
Inizia un nuovo campionato, con nuovi giocatori ed entusiasmo rinnovato. Carte da giocarsi nel migliore dei modi.

La Primavera a Massimo Silva

Intanto la Fermana comunica ufficialmente di aver affidato l’incarico di guida tecnica della Primavera a Massimo Silva, in sostituzione di Salvatore Alfieri. Per l’esperto tecnico esordio proprio quest’oggi in occasione della gara casalinga della Fermana contro il Latina, in programma al Postacchini di Capodarco.

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