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Fermana, vietato abbattersi: a Pontedera segnali positivi, nonostante la debacle. L’Olbia è lì, ma le altre fanno punti…

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Si è soliti dire che “il lavoro paga”. Vero. A volte il pagamento arriva sotto forma di risultati, altre volte sotto forma di prestazioni. Sabato a Pontedera la Fermana è stata “retribuita” con un assegno scoperto: tante cose positive messe in mostra allo stadio Mannucci ma, al momento dell’incasso, i canarini non hanno trovato nulla! Davvero un peccato.
Si è chiusa così la striscia positiva fatta di cinque risultati utili consecutivi, che avevano portato 7 punti in classifica. E il 4-0 bugiardo rimediato in Toscana “sporca” il tabellino dei gialloblù, che oltre al peggior attacco del girone tornano ad avere anche la peggior difesa.

Parlavamo di risultato bugiardo. In effetti i novanta minuti hanno messo in mostra una Fermana addirittura migliore dell’avversario per gioco e intraprendenza, eccezion fatta per il primo quarto d’ora di gioco, quando i gialloblù hanno adottato un approccio più guardingo. Ma un paio di pericoli in apertura hanno scosso Misuraca e compagni, che hanno messo a referto numeri che mal si sposano con l’esito finale del match. Nell’ordine: 16 tiri totali, di cui 5 nello specchio della porta; almeno 5 occasioni da gol; 7 angoli battuti (contro gli 8 dei padroni di casa).
Come leggere allora il risultato finale? Semplice: dapprima citando la cronica sterilità offensiva, ormai strutturale. Poi aggiungendo la perdita di alcuni equilibri tattici, dovuti principalmente alla volontà di riversarsi nella metà campo avversaria alla ricerca del pari. E, infine, con l’allentarsi della tenuta psicologica una volta subito il raddoppio e, ancora di più, la terza rete. Sia chiaro, i canarini hanno avuto un paio di grandi occasioni anche sul 3-0 (compresa la traversa di Gianelli), ma è ovvio che, a quel punto, si andava avanti soprattutto di nervi. Mentre agli avversari, messi nelle migliori condizioni psicologiche, è riuscito praticamente tutto, gol in rovesciata compreso.

Una squadra da aiutare con innesti mirati

Dunque – per tornare al concetto di apertura – il lavoro paga ma a volte non basta. Non basta soprattutto quando, oltre alla tattica e all’applicazione, vengono meno alcuni requisiti psicologici. E si ha la percezione evidente anche in campo che il gran lavoro svolto si schianti contro la terribile incapacità di riuscire a fare male all’avversario, ovviamente in proporzione alla mole di gioco svolto. E’ qui che servirebbe l’aiuto atteso da tempo. Un aiuto che vada a sanare le nefandezze estive e che supporti la crescita di questi ultimi due mesi.
Parliamoci chiaro: non sappiamo se mister Protti e i suoi collaboratori avranno adesso il tempo di stravolgere la squadra, innestare un’ampia gamma di nuovi giocatori, dare loro gli strumenti tattici e psicologici per inserirsi immediatamente nel gruppo. Ovviamente la speranza di tutti è che ciò accada. L’impressione, però, è che in questo momento la Fermana abbia bisogno di pochi e mirati innesti, già pronti, smaliziati, “cattivi” al punto giusto.
A 17 gare dalla fine, insomma, non si scherza più e occorre stringere. Bene l’arrivo di elementi di gamba. Servono. Ma qui serve soprattutto qualcuno che, molto banalmente, la butti dentro! Poi serve un esterno sinistro d’attacco che dia qualità. Poi serve un elemento di quantità a centrocampo che faccia rifiatare un Fontana che è il solo ad avere determinate caratteristiche. Poi serve “incattivire” la retroguardia, che è cresciuta ma che con l’uscita di Gasbarro si mostra a volte troppo “tenera”. E, sempre in difesa, serve allungare la coperta, visto che anche sabato sono stati schierati gli unici 4 difensori presenti (ogni settimana tocca pregare per la salute di tutti). Allungarla con un esterno destro qualora si voglia sfruttare la gamba di Eleuteri in posizione più avanzata, oppure a sinistra nel caso di voglia cercare un’alternativa al giovanissimo Pistolesi.
Marcandella è un elemento di oggettiva qualità, ma arriva da un brutto infortunio e non gioca da due mesi. E’ pronto per la battaglia campale di inizio anno? Anche questo andrà valutato.

Tutta la stagione in poco più di un mese

Il campionato della Fermana vivrà il suo clou dal 10 febbraio al 17 marzo, periodo in cui la Fermana ospiterà al Recchioni Vis Pesaro (10 febbraio), Spal (18 febbraio) e Olbia (3 marzo), andrà poi in trasferta ad Ancona (6 marzo), e quindi tornerà nel suo stadio per il doppio turno consecutivo interno con Pineto e Sestri Levante. Prima di questo periodo, i canarini dovranno cercare di non perdere terreno dalla squadre che precedono in classifica. Dall’altra parte, dopo questa tranche di campionato, sapremo se l’ultimo mese e mezzo avrà ancora un senso.
L’Olbia ha perso ieri lo scontro diretto con la Vis Pesaro e ha incamerato la quinta sconfitta consecutiva. La squadra sarda, al momento, appare l’unica su cui fare la corsa: dista tre punti dalla Fermana, non vince dal 2 novembre (!) e, come detto, dovrà presentarsi al Bruno Recchioni il prossimo 3 marzo. Le altre non aspettano: il Sestri Levante ha vinto ieri a Lucca, la Spal ha fermato il Cesena (ma parlare di Spal e associarla ai play-out appare una bestemmia), la Vis Pesaro ha battuto l’Olbia ed è salita a 23 punti (e ha un Nicastro in più, ieri subito decisivo). La quint’ultima adesso è l’Ancona, ma anche pensare l’Ancona in lotta per non retrocedere appare oggettivamente complicato. Dunque, i bonus stanno finendo.
C’è da tenere vicina l’Olbia e c’è da sperare di non accusare un distacco sopra agli 8 punti con le altre, in modo da poter ancora sperare nei play-out. Anche per questo tutti gli scontri diretti di febbraio e inizio marzo saranno determinanti.

Vabbè, tutto questo per tornare a ripetere che occorre muoversi, anche sul mercato. Ovviamente se si hanno ancora velleità di salvezza. Nelle prossime ore dovrebbero giungere a Fermo i ragazzi dalla Pro Vercelli: Niang, Fiumanò e Condello. Assieme a loro, il giovane attaccante ex Pro Sesto Elia Petrelli.
Speriamo bene: i margini di errore sono pochissimi.
Noi continiuamo a dire che servono pochi e mirati obiettivi. Non solo elementi intercambiabili ma elementi che facciano finalmente la differenza! Sulla scorta, in fondo, di quanto avvenuto nel gennaio del 2020, quando nella sessione invernale di calciomercato furono presi Samuele Neglia, i centrocampisti Giuseppe Esposito e Massimo Bertagnoli e il difensore Andrea Bonetto. Ricordate? Quattro innesti mirati, che consentirono a mister Antonioli di tirarsi fuori dalle cattive acque, prima dell’arrivo della pandemia.
Qualcuno dirà che non ci sono più i soldi. Ma è un’obiezione che non comprende evidentemente la considerazione di fondo…


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