Protti e Andreatini si sono succeduti in sala stampa. Un avvicendamento che ha consentito di parlare, ovviamente, dalle vicende di gioco ma che poi ha aperto la finestra sui contingenti discorsi di mercato. Sì, perchè dalla squadra oggi sembra essere partito un appello a società e Ds. Un appello che, più o meno, recita così: “Noi ci siamo e non molliamo. Ma voi dateci una mano!”.
Protti che lasciando la sala stampa ha chiesto scherzando ai cronisti di inviare Andreatini a portare qualcuno! Un invito a cui lo stesso Andreatini ha risposto dopo pochi minuti.
Protti: “Orgoglioso dei ragazzi e della gente”
“Mi sento un privilegiato a fare quest’intervista oggi. Questa intervista dovrebbero farla tutti i giocatori che sono scesi in campo. Oggi è stata una di quelle partite da bollino rosso, che io ricorderò per tanto tempo: per come l’abbiamo preparata, per come l’abbiamo affrontata, per come l’abbiamo interpretata, per come l’abbiamo finita. Un gruppo di ragazzi straordinario. Oggi sono da medaglia d’oro, dal primo all’ultimo!”.
L’impressione è che la squadra più si alza l’asticella delle difficoltà e più risponda ‘presente’! “Non gli facciamo un’interrogazione proibitiva ogni volta però – precisa Protti – perchè se non li aiutiamo mai alla fine crolla il palazzo! E’ vero, stanno facendo delle cose disumane. Però chiedergli sempre di più, chiedere l’impossibile mi sembra anche non corretto, ingiusto! Con la classifica che abbiamo noi, un paio di risultati storti rischierebbero di vanificare tutto quello che si è fatto fino ad ora”.
E tornando sulla gara: “Abbiamo interpretato una partita gigantesca. Eravamo contati in quasi tutti i reparti, a parte in mezzo al campo dove avevo dei cambi buoni. Ho fatto una scelta che sulla carta poteva sembrare azzardata: Misuraca centravanti voleva dire avere due esterni d’attacco, gli unici due giocatori che in questo momento corrono più forte degli altri. Ma significava anche stare uno contro uno dietro… Siamo stati bravissimi, con quattro quinti dietro tra cui Fort che era la prima volta che giocava con me: aveva fatto un altro pezzetto di partita contro il Perugia. Siamo stati attenti, corti, tignosi. Ma non tiriamo la corda – ripete – non è giusto che questi ragazzi vengano sottoposti settimanalmente a pressioni diverse. Anche se le stanno affrontando bene”.
“Se vogliamo provare a fare un’impresa, certe sollecitazioni tutte le settimane… Questi ragazzi vanno accompagnati. Hanno fatto capire che possono stare in questa rosa, e sono orgoglioso di loro. Poi qualcuno non può starci e deve andare a giocare da qualche parte, perchè non è ancora di livello. E questi giocatori vanno accompagnati, ripeto, con tre, quattro, cinque giocatori che possano aiutarli. E provare a lasciarne dietro una, perchè questo adesso è il nostro obiettivo!”.
Protti è un fiume in piane: “Logico che parlare oggi… siamo di una soddisfazione unica! Io soprattutto sono orgoglioso di aver allenato una squadra del genere”.
La città sembra aver capito. E il coro finale “siamo orgogliosi di voi”… “Fantastico – interrompe Protti -, per me è una vitamina giornaliera. E’ una vitamina andare a prendere le sigarette al tabaccaio, è vitamina andare al distributore, è vitamina andare a fare una passeggiata! Senti il calore della gente addosso. Mi vogliono un bene dell’anima e questo mi dà un’energia incredibile! Allo stesso tempo mi creano preoccupazioni e tensioni, perchè so che si affidano alla persona che sanno che vuole dare tutto. E io ho cercato di mettere nella testa dei giocatori l’amore per la maglia. Loro si stanno conquistando questo amore a grandi passi. E siccome la gente non è stupida, è loro riconoscente. Però…”.
Il gran finale: “Però nel calcio oltre alla corsa, all’aggresività, finchè non cambiano le regole c’è di mezzo anche il pallone! E con il pallone ancora qualche problema lo abbiamo. Perchè oggi abbiamo avuto 4 o 5 ripartenze spaventose ma abbiamo sbagliato uno stop, uno stop orientato, abbiamo sbagliato delle situazioni in cui potevamo mettere in difficoltà una super squadra che è venuta qua sicura di fare un sol boccone, invece quando hanno trovato un osso duro per loro ormai era troppo tardi. Anzi, nel secondo tempo abbiamo avuto anche qualche carta… che se la dea bendata ci avesse voluto bene, andavamo anche a vincere la partita!”