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Fermana, Volpicelli è una sentenza. Con il Pineto arriva la settima sconfitta (2-0)

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PINETO : Tonti, Evangelisti, Villa, De Santis, Borsoi (56′ Della Quercia); Amadio, Germinario (81′ Lombardi), Baggi (56′ Foglia); Volpicelli (81′ Ingrosso); Chakir, Gambale (65′ Njambe). A disposizione: Mercorelli, Grilli, Di Filippo, Marafini, Ruggiero, Macario, Teraschi. All. Amaolo

FERMANA: Furlanetto; Eleuteri, Spedalieri, Gasbarro, Calderoni; Scorza (62′ Pinzi), Giandonato, Misuraca; Tilli, Montini (66′ Paponi), Curatolo (66′ Semprini). A disposizione: Borghetto, Mancini, Pistolesi, Fort, Padella, Santi, Fontana, Vessella, Biral, Frassi. All. Protti

ARBITRO: Manzo di Torre Annunziata

RETI: 58′ Volpicelli (P); 85′ Chakir (P)

NOTE: Angoli: 3-7 per la Fermana. Ammoniti: De Santis (P), Volpicelli (P), Borsoi (P), Eleuteri (F). Espulso Eleuteri (F) per doppia ammonizione. Recupero: 1′ pt e 5′ st.

PESCARA – Le categorie esistono. E le doti tecniche fanno la differenza. Se qualcuno ha ancora dei dubbi, guardando Pineto-Fermana li avrà definitivamente fugati. Nel contesto di una gara sostanzialmente equilibrata, con occasioni da entrambe le parti e una generale difficoltà a prendere in mano l’incontro, ecco arrivare l’uomo che sembra avere un conto aperto con i canarini: Emilio Volpicelli. Dieci le gare che hanno visto l’attaccante contro la Fermana nel corso degli anni, e anche stavolta ha messo il suo timbro con un sinistro dai 25 metri che ha rotto l’equilibrio e ha mandato nella disperazione la squadra gialloblù.
Un gesto tecnico. Uno solo, decisivo. A nulla valgono i grandi discorsi – per certi versi giusti – sulla stanchezza, sulle tante partite giocate, ecc… Pensate, il Pineto veniva da un periodo clamorosamente faticoso, chiuso giovedì con la trasferta (perdente) di Olbia. Tutto cancellato da una prodezza individuale di quel numero 7 che i tifosi canarini proprio non riescono a perdere di vista.
Dopodichè, la Fermana non avrebbe meritato la sconfitta. Ma non ha le armi per cercare la vittoria. E’ tutto qui il paradosso, la dimensione dei canarini quest’anno. Una spiegazione che descrive le partite e, in generale, una classifica ogni settimana più preoccupante.
La squadra canarina è in balia delle partite, non le gestisce. E’ succube degli eventi, non fa in modo e non è in grado di prevenirli. Un esempio? La gestione agonistica: Amodio del Pineto ha commesso almeno 10 falli a centrocampo, ne è uscito indenne; Eleuteri ha svolto un compito pulito, è stato espulso per doppia ammonizione. E’ lo specchio di una squadra in balia degli eventi e della furbizia avversaria.
E adesso? Adesso si fa davvero dura. Perchè il Pineto ormai è decollato, perchè nell’altro incontro il Rimini ha battuto la Spal. E Recanatese e Sestri Levante si sono divise la posta. La classifica, adesso, fa davvero paura.

La partita

La partita ha impiegato 25 minuti per decollare. Nella prima parte della gara, infatti, Pineto e Fermana si sono osservate, hanno evitato di prestare il fianco, hanno studiato l’avversario. Una gara caratterizzata, da parte canarina, da una grande imprecisione. Il pallone, insomma, è sembrato pesare enormemente sui piedi dei canarini, con scambi che si mostravano balbettanti e che morivano nel breve tempo di un battito di ciglia.

Poi, come detto, al 25′ la contesa si accende. Il primo sussulto è per un presunto fallo di mano in area di Evangelisti, ma l’arbitro sorvola tra le proteste dei gialloblù. Un minuto dopo grande occasione per il Pineto con Gambale che tira a botta sicura e con Gasbarro che devia in angolo. Dal tiro dalla bandierina, Chakir spedisce alto di testa.

Al 32′ altro rigore reclamato dalla Fermana: Misuraca si insinua in area ma viene preso per la maglia da un difensore e cade. Anche questa volta il signor Manzo di Torre Annunziata lascia correre.
La Fermana cresce e dimostra anche di poter far male, soprattutto quando riesce ad accelerare sulle fasce, in particolare con Tilli ed Eleuteri. Al 38′ un pallone in profondità di quest’ultimo trova Curatolo che, in allungo, spedisce verso la porta abruzzese: bravo Tonti a respingere in uscita.
Prima di chiudersi, la prima frazione ha ancora il tempo di far tremare i tifosi gialloblù presenti allo stadio Adriatico: è il 40′, azione insistita del Pineto con Volpicelli, la Fermana sembra più volte sul punto di capitolare ma è Furlanetto a metterci una pezza con una grande parata su Gambale, giunto al tiro dall’altezza del dischetto del rigore!

Nella ripresa la gara sembra procedere sulla falsariga del primo tempo. Partita equilibrata, con la Fermana che svolge il suo compito. Tilli a destra si muove bene e prende un sacco di punizioni, ma ogni calcio piazzato quest’anno sembra un inno al nulla. Tutti palloni sul secondo palo, mai arpionati dagli attaccanti gialloblù.
Così Volpicelli decide che è ora di fare qualcosa che valga il prezzo del biglietto: è il 58′, palla scagliata di sinistro dai 25 metri che si infila come una rasoiata a fil di palo. Nulla da fare per Furlanetto! E’ il vantaggio dei locali, che non viene più recuperato nonostante i molteplici cambi effettuati da Protti e i pur volitivi tentativi di far male. Chissà, forse per una volta anche il modulo poteva passare in secondo piano a vantaggio di un peso offensivo maggiore. Ma questa Fermana non riesce a far male a nessuno. Così ci pensa Chakir, all’85’, a scrivere la parola fine con una rete da “Mai dire gol”, frutto di una doppia respinta di Gasbarro su tiro dell’attaccante e della caparbietà della stessa punta nel buttarsi di testa sull’ultima respinta, infilando Furlanetto. E’ il 2-0 definitivo.
Una squadra normale, il Pineto. Una squadra nata male, la Fermana. A volte basta poco. Basta un minimo di qualità laddove serve. (da.iac)

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