“Mamma mia! Non so se ho ancora capito compiutamente quanto è accaduto, anche se volevo sentirmelo dire da una vita! E’ la realizzazione di un sogno, il sogno del bambino che aveva iniziato a fare ginnastica”. Parole e “musica” di Carlo Macchini, raggiunto a Fermo alla vigilia dell’avvio del collegiale della Nazionale di ginnastica, che si ritrova proprio nell’impianto cittadino di via Leti fino all’avvio dei Giochi olimpici.
“Un traguardo importante, che arriva dopo un lungo percorso fatto di lavoro e sacrifici. Un momento bello: se ripenso a un paio di anni fa, questa eventualità non era certo nei miei pensieri!”. Così invece Mario Macchiati, anch’egli raggiunto nella sua casa fermana, in procinto di mettersi a disposizione dei tecnici federali.
Le convocazioni del Direttore tecnico Giuseppe Cocciaro
Partiamo dalle convocazioni, che tanta gioia hanno portato in città. Nelle scorse ore, infatti, il direttore tecnico della sezione di ginnastica artistica maschile, Giuseppe Cocciaro, affiancato dal Team Manager Andrea Facci, ha comunicato i nomi dei cinque ginnasti che, tra venti giorni faranno parte dell’ItalGAM, in pedana ai Giochi Olimpici di Parigi.
Dopo l’All Around degli Assoluti 2024 che ha confermato, di fatto, la solidità e l’affidabilità dei tre generalisti di punta, il coach azzurro ha convocato il nuovo campione italiano Lorenzo Minh CASALI (anconetano cresciuto nella palestra fermana di via Leti), l’uscente Mario MACCHIATI, entrambi del Gruppo delle Fiamme Oro, e il terzo classificato Yumin ABBADINI, neo aviere dell’Aeronautica Militare.
Gli altri due tasselli rispondono a nomi importanti, con Nicola BARTOLINI – che dovrà coprire quel corpo libero nel quale si laureò campione iridato nel 2021 a Kitakyūshū, il volteggio, le parallele pari ed eventualmente gli anelli – e con Carlo MACCHINI, agente della Polizia di Stato, specialista a sbarra e cavallo con maniglie.
Tra i tecnici, insieme al Direttore tecnico Cocciaro e al capomissione Roberto Pentrella, partiranno Paolo Pedrotti, Alberto Busnari e Marco Fortuna.
Una nazionale dalla forte inflessione fermana!
Quella italiana è una Nazionale con una forte inflessione dialettale fermana, dunque. Niente campanilismi, ci mancherebbe! Anche perchè parliamo dei colori azzurri. Il tema e il momento sono troppo importanti e “alti” per poterli abbassare al livello di un insano campanilismo. Ma non c’è dubbio che la presenza in squadra di due fermani doc come Mario Macchiati e Carlo Macchini, uniti a Lorenzo Minh Casali, al tecnico Marco Fortuna (milanese trapiantato nel Fermano) e allo stesso tecnico Cocciaro (sangiorgese di origine) conferiscono all’intera compagine una forte caratterizzazione che la unisce profondamente al nostro territorio.
Macchini e Macchiati, in particolare, sono due figli di questa città. Cresciuti all’ombra del Girfalco, tirati su da Luigi Peroli, Marco Fotuna e dalla società Fermo 85, rappresentano l’orgoglio di una cittadinanza che supporterà come poche volte nella storia i suoi ragazzi in una delle esperienze più entusiasmenti per un atleta: le Olimpiadi!
Macchini: “Voglio giocarmela al meglio!”
Come detto in apertura, abbiamo sentito i 2 ragazzi alla vigilia del raduno della nazionale, che si ritrova a Fermo e vi rimarrà fino all’avvio dei Giochi olimpici.
“Ci ho creduto sempre – afferma Carlo Macchini -, fino alla fine. Ognuno di noi ne ha passate tante, ha dovuto superare momenti difficili. Non sapevo come, ma volevo fortemente esserci! E il sogno si è avverato”.
Carlo Macchini arriva a queste Olimpiadi a 28 anni, con la giusta maturità e con la necessaria esperienza. “Credo che le cose capitino sempre nel momento giusto – afferma il ginnasta -. L’esperienza dovrà fare in modo che io riesca a vivere questo momento nel modo giusto, con serenità, ma anche con grande attenzione ai dettagli, visto che si tratta di un’occasione più unica che rara. Voglio giocarmela al meglio, dunque. Con obiettivi sempre alti”.
La squadra gli dà grande fiducia. “Avevo fatto un pronostico tre mesi fa – continua Macchini -. Questa nazionale mi piace, ha un’ossatura tosta, fatta da 3 ginnasti generalisti molto forti; c’è gioventù, poi ci sono il sottoscritto e Nicola Bartolini, due veterani del 1996 che sono sul pezzo dal 2013… Mi sembra una squadra ben assortita, insomma!”.
Macchini non fa pronostici: “Non mi piace. Certamente ci poniamo un obiettivo molto importante. Mi piacerebbe far salire l’Italia come squadra, difendere bene i nostri colori e permettere alla Nazionale di puntare alla finale a 8”. Ringraziamenti da fare? “Beh, in primis alle Fiamme Oro, poi alla mia famiglia, che mi è stata vicina facendo la differenza. Poi gli amici tutti, che sono sempre di grande supporto. E Mariangela, la mia “mental coach”, quella che mi aiuta nei momenti importanti…”.
Macchiati: “Grazie a chi ha creduto in me”
Mario Macchiati sembra volersi sottrarre ai complimenti, in virtù di un atteggiamento improntato spesso a un realismo smisurato. Afferma infatti il 24enne ginnasta fermano: “La convocazione olimpica è sicuramente un traguardo importante, che arriva dopo un lungo percorso fatto di lavoro e sacrifici. Un momento bello: se ripenso a un paio di anni fa, questa eventualità non era certo nei miei pensieri! Se ci penso bene, la prima presenza importante l’ho fatta lo scorso anno ai Campionati Europei, due anni fa ero nel giro ma ero riserva. Anche durante gli Europei dello scorso mese di aprile non pensavo ai Giochi Olimpici. Che dire? Un bel traguardo, da affrontare nel modo giusto. Io vivo di giorno in giorno, di anno in anno. E questo mi ha aiutato a concentrami su me stesso e a migliorarmi”.
Sollecitato, Mario Macchiati si apre un po’: “Le sensazioni sono belle, positive. Ma sono superstizioso e non voglio viaggiare di fantasia. Non penserò alle Olimpiadi fino al momento in cui non alzerò il braccio per iniziare il mio primo esercizio olimpico. Cercando di essere concentrato al massimo”.
Una nazionale che “parla” fermano, dicevamo. Macchiati riprende e sottolinea la situazione: “Le convocazioni sono un premio per la ginnastica fermana. A Fermo si svolge un ottimo lavoro, se pensiamo che tre quinti della nazionale (oltre a Macchini e Macchiati, anche Casali, ndr) si allena qui, con gli stessi allenatori!”.
Macchiati, come detto in apertura, fa parte del terzetto di ginnasti “generalisti” che affronteranno tutti gli attrezzi. “Negli ultimi anni mi sono completato e sono riuscito a dare un bel po’ di completezza al lavoro che ho fatto. La squadra? Mi piace, anche se ovviamente non partiamo favoriti. Lo dico chiaramente: ci sono squadre più forti di noi e per fare risultati importanti dovremo dare il massimo, sperando in qualche passo falso degli altri. La nostra forza è sempre stata la pulizia nell’esecuzione, anche se ultimamente abbiamo anche alzato i coefficienti di difficoltà degli esercizi”.
A livello di squadra l’obiettivo è quello di entrare nella finale a 8. A livello individuale, ci sarà la sfida per entrare in finale, anche se potranno giocarsela solo 2 italiani su 3.
Conclusione con i ringraziamenti: “Ovviamente alla mia famiglia, che mi ha sempre accompagnato in questo percorso difficile. Poi grazie ai tecnici Luigi (Peroli) e Marco (Fortuna). Grazie alle Fiamme Oro, che mi consentono di portare avanti l’attività ad alto livello, e alla mia ragazza, Chiara, e a chi ha creduto in me!”.