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Giochi olimpici di Parigi, Macchiati trascina l’Italia della Ginnastica alla finale a squadre!

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Si è conclusa la prima giornata di Ginnastica Artistica alle Olimpiadi di Parigi 2024. Occhi puntati sulla Bercy Arena, con le qualificazioni per l’Italia della squadra maschile. Diciamo subito che la presenza della squadra italiana era già di per sé un grandissimo risultato: infatti, l’Italia di Ginnastica non riusciva a portare la squadra ai Giochi da ben 12 anni. Ma gli azzurri hanno dato prova di grande razionalità, non si sono fatti bloccare psicologicamente dagli errori e sono riusciti a conquistare la prima finale a squadre del nuovo millennio con il sesto punteggio. Quello di entrare nella finale a 8 era, alla vigilia, l’obiettivo che tutti si ponevano. E finale sarà!

Dopo una gara al cardiopalma, infatti, con 249.764 punti l’Italia della maschile ce l’ha fatta. L’Italia ha scritto una nuova pagina di storia della Ginnastica Artistica italiana, dando prova di un lavoro di squadra che va oltre ogni punteggio. Inoltre, Yumin Abbadini e Mario Macchiati hanno conquistato la finale All-Around individuale. Abbadini è anche prima riserva per la finale di specialità alla sbarra.

L’emozione ha giocato brutti scherzi

La Nazionale italiana ha avuto il compito di rompere il ghiaccio con il suo attrezzo più ostico in prima suddivisione. Gli azzurri, infatti, sono saliti sul castello degli anelli appena entrati dentro l’arena. Il primo ad affrontare l’attrezzo è stato Mario Macchiati, che è stato bravo a controllare alcune oscillazioni e qualche piccolo squilibrio, concludendo con un’uscita quasi stoppata e ottenendo un buon 13.400. È stata poi la volta di Yumin Abbadini, issato da Alberto Busnari, che si è ben difeso nonostante alcune imprecisioni. Un saltellino in uscita per lui, che comunque ha ottenuto lo stesso punteggio di Macchiati.
Lorenzo Casali, dopo un buon esercizio con lievi correzioni riesce a stoppare l’uscita in Tsukahara avvitato e ha portato un 13.600 nel totale dell’Italia, che ha scelto di non schierare il quarto ginnasta. L’Italia ha quindi chiuso la prima rotazione con un parziale di 40.400.

Nella seconda rotazione gli azzurri si sono poi spostati alla rincorsa del volteggio: per scelta tecnica, nessuno di loro ha presentato il secondo salto. Yumin Abbadini ha aperto le danze con un Kasamatsu con un avvitamento che è valso 14.000 (E 9.200), seguito da Mario Macchiati con lo stesso salto con mezzo avvitamento in più, che è stato valutato 14.500 (E 9.300).
Kasamatsu con due avvitamenti per Lorenzo Casali che ha ottenuto 14.433 (E 8.933, -0.1 di OOB) e per Nicola Bartolini che gli è valso 14.600 (E 9.400). È stato quindi il 14.000 a essere scartato e l’Italia è salita a 83.933 dopo la seconda rotazione.

Impegno alle parallele pari durante la terza rotazione. Ancora una volta Yumin Abbadini ha aperto la rotazione per l’Italia, portando a termine un’esecuzione buona con solo piccole sporcature che è valso 14.200. Mario Macchiati è salito sull’attrezzo subito dopo. Purtroppo qualche imprecisione di troppo ha inficiato leggermente il punteggio, che è stato 13.766. A Lorenzo Casali e Nicola Bartolini il compito di chiudere anche questa serie di esercizi. Lo hanno fatto entrambi in modo ottimale, nonostante qualche minimo errore, ottenendo rispettivamente un 14.000 e un 14.100. Via il 13.766 e gli azzurri si sono diretti alla sbarra con un parziale di 126.233.

Mario Macchiati ha aperto la quarta rotazione alla sbarra con un buon esercizio, non con difficoltà estreme, ma con un’uscita quasi stoppata, che la giuria ha valutato 13.166. Bella risposta da parte di Lorenzo Casali che ha ottenuto 13.433 ed è stato accolto dall’abbraccio entusiasta di Nicola Bartolini. Yumin Abbadini ha portato a termine un’ottima esecuzione in un esercizio ricco di difficoltà, che è valsa 14.200.
Una caduta dal Pegan e un esercizio compromesso dai crampi per Carlo Macchini, che comunque ha concluso il suo esercizio col sorriso e salutando calorosamente il pubblico, dando prova di una sportività non indifferente. Il suo 11.666 non è entrato nel totale di squadra, ma sicuramente la sua reazione ha mostrato ottima mentalità. L’Italia si è diretta verso la penultima rotazione con un parziale di 167.032.

Ancora Mario Macchiati ad aprire la penultima rotazione per gli italiani. L’azzurro ha dimostrato nervi saldi terminando bene la sua esecuzione e portando a casa un 13.566. Subito dopo è salito sul quadrato Yumin Abbadini, che ha controllato le sue diagonali, incappando solo in qualche saltellino e mostrando l’eleganza che lo caratterizza. 13.933 il punteggio per lui.
I due specialisti, Lorenzo Casali e Nicola Bartolini hanno concluso la rotazione al corpo libero per gli azzurri. Bene Casali, che, nonostante sembrasse ancora provato dall’errore del compagno alla sbarra, ha eseguito molto bene le sue diagonali, stoppando l’ultima e ottenendo 14.000. Bartolini, non ha eseguito l’esercizio perfetto a cui ci ha abituato nel corso degli anni, ma comunque ha terminato bene la sua gara con lo stesso punteggio di Casali. E’ stato di 208.965 il parziale con cui l’Italia è arrivata all’ultima rotazione.

Nella sesta e ultima rotazione, Carlo Macchini, ancora visibilmente scosso dall’esercizio alla sbarra, è incappato in una caduta a un passo dall’uscita. 12.766 per l’azzurro, che si è molto rammaricato. Caduta sull’attrezzo anche per Lorenzo Casali, che come il compagno che lo ha preceduto è apparso molto deluso. Il punteggio è stato 11.700.
Bene, invece, Mario Macchiati, terzo azzurro ha salire sull’attrezzo, che ha terminato l’esercizio senza grossi errori e ha ottenuto 13.833.
Nervi saldissimi, infine, per Yumin Abbadini, che in una dimostrazione di carattere enorme ha infilato un esercizio importante che è valso 14.200 e la prima qualifica olimpica in una finale a squadre nel nuovo millenio per l’Italia della maschile.

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