La Fermana ha ingaggiato Elio De Silvestro. Da tempo si vociferava dell’interessamento per il forte attaccante, con molti contatti intervenuti tra le parti. La trattativa ha subito un’accelerazione qualche tempo fa, tanto da trovare un’intesa proprio 2 giorni fa. Oggi, nella sede di Viale Trento, è stato messo nero su bianco.
Elio De Silvestro, 31 anni, ha rescisso con l’Avezzano, squadra in cui ha militato in questa stagione nello stesso girone dei canarini, giocando 16 partite e siglando 7 reti (11 gol e 6 assist in un anno e mezzo). Per lui, prodotto del settore giovanile della Juventus, in passato esperienze anche con Riccione, Juve Stabia, Grosseto, Gubbio, Siracusa, Ancona e Lanciano, Carpi e Reggiana. In totale 254 partite tra Serie B, C e D
Un gran bel colpo di mercato della Fermana, un giocatore che rinforza il pacchetto offensivo e inserisce anche carattere in una rosa che ha bisogno di essere puntellata anche da questo punto di vista. Il giocatore ha scelto la maglia numero 10.
Paolucci: “Giocatore di qualità e carattere, giusto per la piazza di Fermo. E il mercato non è finito”
A 48 ore dal ritorno in campo dopo la sosta natalizia (domenica 5 gennario, Stadio Bruno Recchioni, ore 14.30), la Fermana è una realtà tutta da scoprire. Un po’ perchè i canarini torneranno in campo con un tecnico nuovo (Brini al posto di Bolzan) e con un credo tattico conseguentemente diverso (dal 4-3-3 al 4-4-2?), un po’ perchè qualcosa è cambiato a livello di rosa dei giocatori, non ultimo l’arrivo di De Silvestro. Ne abbiamo parlato con il Direttore sportivo Michele Paolucci.
E’ arrivato De Silvestro: un gran bel colpo…
“Sì, sono molto soddisfatto. Si tratta di una trattativa chiusa virtualmente 2 giorni fa ed eravamo in pochi a saperlo. Siamo riusciti a mantenere un profilo di riservatezza. E questa, permettetemi di dirlo, è una compattezza importante da cui ripartire. Portare avanti una trattativa e tenersi la cosa, dà l’idea dell’importanza del momento. Ringrazio la proprietà, i nuovi vicepresidenti, Ferroni e Isidori, nonché Federico Ruggeri che è sempre sul pezzo e Stefano Faggio per aver reso l’operazione possibile. Con Ruggeri a volte discutiamo, abbiamo punti di vista diversi, ma con lui c’è rapporto di grande rispetto reciproco e di lealtà. E’ stato attaccato, ma lui è a Fermo solo per l’attaccamento che ha alla città e per interesse della Fermana…”
Il giocatore sarà a disposizione già domenica?
“Penso di sì. Si tratta di un calciatore che ha sempre giocato, problemi non ce ne sono. Ovviamente poi spetterà al mister decidere circa il suo impiego. Mi piace poter dire che la Fermana adesso ha il suo numero 10, inteso come importanza della maglia e assunzione di responsabilità da parte del giocatore. Un atleta di qualità e di carattere, giusto per una piazza come quella di Fermo”.
Detto dell’arrivo dell’attaccante, un punto sul mercato vale la pena farlo…
“E’ un mercato difficile ma abbiamo voluto dare un segnale chiaro. Prima di De Silvestro era già arrivato Barchi, giovane bravo che purtroppo si è subito infortunato, e D’Agostino. Poi abbiamo portato due ragazzi (Dragomir e Brandao Vaz, ndr) per rimpinguare la rosa corta dei 2006. Dico subito che è difficile trovare dei classe 2006 che giocano… Uno da una squadra professionistica in realtà lo avevamo fermato, ma si è infortunato a una spalla. Avevamo un accordo, infatti, per portare a Fermo dal Rimini il difensore Bryan Brisku, Purtroppo non è stato possibile”.
Manca qualcos’altro? L’impressione è che non ci si possa fermare qui
Sì, il mercato non è finito. Diciamo subito che le società hanno offerte di cifre enormi per giocatori che devono svincolarsi, ed è difficile spostarli da dove sono. A Fermo il cambio di guida tecnica ha portato anche, giustamente, alla necessità del nuovo allenatore di valutare il materiale umano a disposizione e, conseguentemente, alla condivisione di pareri sui possibili nuovi acquisti. Stiamo cercando più di qualcosa per rinforzare il centrocampo, con giocatori di personalità. Non è detto che arrivino per forza da questo campionato… E non è detto che siano per forza italiani! Quello che sappiamo è che anche in mezzo al campo occorre intervenire. Ma non possiamo sbagliare. Al tecnico interessano certe caratteristiche, noi ci muoviamo di conseguenza”.
Non cambia la filosofia di fondo, ci pare di capire…
“Per ogni entrata deve esserci un’uscita. I nuovi vicepresidenti che sono arrivati vogliono giustamente che le cose siano fatte bene. Obiettivo sportivo e finanziario devono andare di pari passo, dunque. E ci sono equilibri che vanno rispettati. In queste settimane è sempre stato questo il nostro mantra. E non siamo stati fermi! A volte abbiamo individuato diversi profili, ma non sono stati considerati idonei. Esempi? Con Fall del Chieti abbiamo parlato e il giocatore aveva fatto una richiesta economica che avevamo deciso di accontentare. Dopo 2 giorni però non ci aveva ancora ricontattato e siamo passati oltre: evidentemente non era sufficientemente motivato. E anche con il mister abbiamo fatto delle valutazioni. Mentre chi è arrivato oggi è una delle opzioni che avevamo in mente. Con Fall, invece, queste condizioni non c’erano. Fermo è una piazza importante e chi viene deve avere come unico interesse il bene della Fermana…”.
In uscita? Tutto finito?
“Certo che no. Noi facciamo le nostre valutazioni, portiamo avanti un processo di cambiamento. In questo senso ci saranno ancora delle uscite, ma non le facciamo finché non saremo coperti. Stiamo vedendo delle situazioni interne, con giocatori che ci stanno dando segnali inequivocabili. Faremo le giuste considerazioni. Il cambiamento non è terminato e il mercato non è finito. Ma adesso, come detto, c’è da potenziare in mezzo al campo, secondo le nostre possibilità”.
Impossibile per un Ds non fare un bilancio tecnico, a metà del tragitto in campionato
“Questa è una squadra che andava migliorata, per forza di cose. Dico subito che tutti quelli che sono stati qui hanno cercato di fare il meglio. Ma il meglio non è stato sufficiente fino ad oggi. Essere partiti il 16 di agosto e con un budget limitato non è stato semplice: abbiamo cercato di trovare una sintesi. Alla fine delle operazioni avremo una Fermana che assomiglierà di più all’idea di progetto tecnico iniziale. Cosa aggiungere? I cambiamenti richiedono tempo e a volte trovano resistenze, ma questo non ci fermerà. Ringrazio i ragazzi che stanno dando l’anima. Adesso hanno una guida esperta, consapevole e che vuole portare a casa l’obiettivo. Ringrazio particolarmente anche la proprietà, che vedo presente e che è scesa in campo in prima persona”.
Domenica inizierà il girone di ritorno. C’è abbastanza tempo per mettere a terra questi cambiamenti tecnici?
“Ci sono altre 16 gare dopo quella di domenica. Sono dell’idea che è meglio aspettare un momento in più che prendere giusto per prendere. E anche il mister è d’accordo su questo approccio. Sedici partite sono una marea di punti: abbiamo cercato di fare le cose nella maniera giusta. Adesso starà a noi”.
Non posso non chiudere con una domanda personale: sono circolate voci… In definitiva: confronti interni ci sono stati e Paolucci è ancora al suo posto
“I confronti in società ci sono e sono quotidiani. Dico una cosa: è evidente che c’è precisa volontà di destabilizzare l’ambiente. C’è stato un cambiamento e questo forse a qualcuno non piace. Se ci sono discussioni sono state interne e ribadisco che con Ferroni, Faggio e Isidori ho un rapporto schietto. Ci diciamo le cose in faccia. Ovviamente loro sentono doppiamente il peso delle responsabilità ed essendo fermani sentono la pressione della piazza. Ma c’è la volonta comune di fare le cose per bene. E c’è una visione del ‘noi’. A titolo personale, per quel che mi è successo dico solo che è stato varcato un limite ed è stata violata la mia privacy… Dal 13 agosto ho preso solo 2 giorni di permesso. Non ci siamo mai fermati un attimo e non c’è stato un giorno nell’ultima settimana in cui non abbia lavorato per la Fermana”.