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La Fermana si appella all’ottimismo della volontà. Mosconi: “Non sono venuto a perdere tempo”

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L’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione. Alla vigilia di Fermana-Pineto la partita più importante si gioca tra questi due stati d’animo. Ed è la partita più dura, più difficile, più pericolosa.
Da una parte la voglia di provarci e l’ostentazione di una fiducia senza la quale la missione non potrebbe neppure iniziare. Dall’altra la vocina che che ciascun essere razionale ha dentro e che trascina pericolosamente verso una realtà fatta di poche certezze e di numeri impietosi.
La partita di giocatori e tifosi canarini è questa, inutile girarci intorno. Ed è il match teso a fare in modo che per le prossime partite si possa ancora coltivare una speranza di salvezza, nonostante tutto e tutti.

La Fermana prova anche la carta del cambio di allenatore. Non – secondo noi – per un eccesso di demeriti di Protti, quanto per un contesto fatto di sei mesi da ultimi in classifica che rischiava di togliere anche le ultime energie mentali. Energie che si stavano sprecando in contrasti interni e rimpalli di responsabilità (giocatori contro tecnico, tifosi contro tecnico, ecc…).
Così è stato chiamato Andrea Mosconi, 56enne umbro ma di casa nelle Marche, che avrà questo compito: provare a riaccendere la luce in una squadra che non è più quella di inizio campionato, non è quella abbastanza competitiva di dicembre e non è ancora quella che dirigenza e diesse speravano fosse dopo i profondi cambiamenti del mercato invernale.

L’ottimismo della volontà contro il pessimismo della ragione, dunque, L’ottimismo di chi vuole provare a sfruttare almeno il doppio impegno interno consecutivo (domani sera alle 20.45 con il Pineto, il prossimo week-end con il Sestri Levante) e il pessimismo – messo subito a tacere – di chi non può fare a meno di ricordare anche le tante e pesanti assenze di questo turno di campionato (Malaccari, Misuraca, Carosso, Eleuteri, Spedalieri, Fontana, Giandonato, Semprini). Ma piangersi addosso, adesso più che mai, non servirebbe a niente. E il nuovo tecnico sembra averlo subito intuito…

Andrea Mosconi e Max Andreatini al Bruno Recchioni

Mosconi: “Voglio vedere sempre la maglia sudata, non sono venuto a perdere tempo”

Mosconi infatti, debuttante come prima guida in Serie C, ha già capito l’antifona e punta molto su quelle che sono le sue caratteristiche: concretezza, determinazione, decisione.
“Per me è senza dubbio una gran bella opportunità e posso dire che sognavo di essere qui, una piazza importante e con una storia calcistica di livello come quella della Fermana – ha affermato nella prima intervista pre-partita rilasciata all’ufficio stampa gialloblù -. Il nostro stadio deve tornare ad essere un fortino inespugnabile, ma non abbiamo troppo tempo e l’impatto deve essere immediato. C’è bisogno di impattare subito al meglio ogni minuto di ogni gara che ci si presenta davanti. Io voglio sempre vedere che la maglia sia sudata che si dia sempre il massimo in campo e, da quanto ho visto in questi primissimi approcci, ci sono tutti i presupposti. Questo è un gruppo, di ragazzi che sanno bene cosa ci aspetta e cosa dobbiamo fare in questa fase decisiva della stagione. Dobbiamo essere assolutamente mentalizzati in questa direzione”.

Il tecnico ha poi parlato dell’impegno di domani, partendo proprio da squalifiche e infortuni: “Assenze importanti domani? Lo sappiamo, ma dobbiamo andare oltre. Mancheranno giocatori importanti di sicuro, uomini squadra, ma i ragazzi devono andare sempre a tremila, anche i più giovani. Serve tenere alto il ritmo sempre, in ogni momento della gara”.
E sugli aversari: “Il Pineto? Sembra un destino incredibile: lo scorso anno loro hanno vinto il campionato, con il Fano in pratica sono finito alle loro spalle vincendo i play-off. Li conosco bene, sono una squadra di livello e una società importante. Stimo enormemente il loro presidente, una grandissima persona, e questa esperienza in Serie C è un grande premio per il percorso che hanno saputo fare negli anni precedenti. Conosciamo la loro forza e la loro organizzazione”.

Poi il finale, quello che cercherà di far prevalere l’ottimismo della volontà sul pessimismo della ragione: “Noi abbiamo un obiettivo in mente, non dobbiamo dormire la notte per salvarci. In questi ultimi giorni ho dormito pochissime ore perché lo scopo che abbiamo è ben chiaro. Per poter pensare di raggiungerlo serve grande sinergia tra squadra, società, stampa e tifosi: senza tifosi non si va da nessuna parte. Ripeto, questi ragazzi sono un gruppo vero e sano, insieme hanno qualità vere e importanti. Non sono venuto per passare tempo ma per provare a vivere tutti insieme un percorso importante. Le due armi che non ci dovranno mai mancare sono la grinta e la fame, ne dobbiamo avere moltissima se vogliamo uscire da questa situazione. A partire da domani”.

I convocati

Questi i 22 convocati per la partita di domani sera. Portieri: Borghetto, Furlanetto, Mancini. Difensori: De Santis, Fort, Heinz, Locanto, Pistolesi, Santi. Centrocampisti: Bonfigli, Giandonato, Gianelli, Granatelli, Niang, Scorza. Attaccanti: Condello, Giovinco, Marcandella, Paponi, Petrelli, Petrungaro, Sorrentino.

Da quanto detto in apertura circa il numero di squalificati e infortunati, e osservando proprio la lista dei convocati, salta subito all’occhio lo scarno numero di centrocampisti a disposizione. Di fatto, contando che mister Mosconi sembra prediligere un modulo 3-5-2, nella zona mediana il tecnico ha i giocatori contati. Questa comunque la probabile formazione, anche alla luce di quanto visto durante l’allenamento di rifinitura: Borghetto in porta; difesa a tre under con Heinz, Fort e Santi; a centrocampo giostreranno Pistolesi, Gianelli, Scorza, Niang e Petrungaro; attacco affidato a Sorrentino e Petrelli. Giovinco, infatti, non sembra essere al meglio e anche in difesa De Santis nelle gerarchie sembra essere slittato dietro i tre giovani.

Fin qui convocati e possibile formazione. Il resto è nelle mani del destino e nei piedi dei giocatori. Il Pineto dell’ex canarino Roberto Beni (da 6 gare sulla panchina abruzzese al posto di Daniele Amaolo – con una media di 1,50 punti a partita – ex giocatore canarino e ex allenatore nella stagione 2009/2010) ha 38 punti, è in zona play-off e cerca punti per restarci. La Fermana cerca punti per non retrocedere. Vincerà chi avrà più fame.

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