FERMO – Con le finali dello scorso 15 ottobre si è chiuso il sipario sui Campionati Europei di Sitting Volley. Un evento organizzato dall’Italia (Caorle, 9-15 ottobre), che ha acceso i riflettori su uno sport paralimpico poco conosciuto e che affonda solide radici anche a Fermo.
“Gli Europei di Sitting Volley sono stati personalmente un’esperienza bellissima – scrive su facebook Lorenzo Giacobbi, responsabile della Scuola di Pallavolo Fermana -. Due risultati storici per le nazionali italiane (…) hanno coinciso con la mia prima esperienza come Coaching Commissioner della ParaVolley Europe. Giornate intense, fatte non solo di gare ma soprattutto di riunioni, scambi di idee, programmazione e confronti utili allo sviluppo di questa disciplina in Europa”.
Abbiamo chiesto a Lorenzo Giacobbi, allora, di sviluppare questi aspetti, di fare un bilancio della manifestazione europea e di spiegare le ricadute anche per il sitting Volley fermano, a partire proprio dalla sua importante carica.
Caorle, un doppio successo. E il Sitting Volley femminile vola alle Paralimpiadi di Parigi
“ParaVolley Europe è, di fatto, la Federazione europea che si occupa di Sitting Volley – afferma -. E io sono il Commissario del settore allenatori, in qualche modo il responsabile degli allenatori europei che fanno sitting. E’ un ruolo su nomina da parte della ParaVolley Europe e, in occasione dei Campionati Europei, è stata fatta la riunione per fare un punto della situazione per quel che concerne la parte tecnica. E sono state analizzate tutte quelle che sono state le problematiche a livello europeo, anche problematiche comuni ai diversi Stati”.
Quali i punti sui quali vi siete soffermati?
“Su tutti il discorso legato al reclutamento degli atleti e alla capacità di mettere in pratica la formazione teorica. Formazione che un tecnico acquisisce con i classici corsi effettuati dalle Federazioni nazionali. Ovviamente da Paese a Paese ci sono delle modalità diverse e quindi c’è la necessità di uniformare il tutto. L’input che vorrei dare io è proprio quello di trovare una linea comune, o quantomeno sviluppare la parte tecnica a livello europeo con degli incontri, workshop pratici dove andare a formare o semplicemente ad aggiornare i tecnici di sitting volley europei. L’idea che ho lanciato in occasione di questa riunione tecnica è alla fase embrionale ma è stata molto apprezzata. Su questo lavoreremo”.
Intanto, l’Italia si gode i risultati di questi Campionati Europei…
“I Campionati europei sono stati un evento importantissimo per il movimento del Sitting Volley italiano, perché innanzitutto hanno permesso come Paese organizzatore di far partecipare tutte e due le nazionali, sia quella femminile che quella maschile. La femminile era già nella parte alta del ranking e quindi aveva già la possibilità di partecipare. Oltretutto era già argento europeo – titolo vinto nella precedente edizione – e questa volta ha conquistato addirittura l’oro! E’ il primo oro nella storia conquistato dalla nazionale italiana di Sitting Volley femminile. Avendo ospitato l’evento, ciò ha permesso anche alla nazionale maschile di partecipare. Consideriamo che a livello europeo esistono oggi due fasce: Europeo A ed Europeo B: le prime otto squadre partecipano all’Europeo A, le altre all’Europeo B. Questo campionato europeo ha visto la partecipazione di 12 squadre, 8 quelle di prima fascia e altre qualificate. Una di queste è stata proprio l’Italia come Paese ospitante. Eravamo tredicesimi all’ultimo Europeo, quindi l’obiettivo prefissato da parte del Ct Alireza Moameri – iraniano che vive a Fermo – era quello di rientrare tra le prime otto. E abbiamo raggiunto questo obiettivo! Abbiamo anche lottato per centrare il quinto o sesto posto: è stata davvero una bella soddisfazione”.
Si è trattato, insomma, di un duplice successo: tecnico e organizzativo…
Sì. Chiaramente questi risultati hanno dato una spinta importante a tutto il movimento italiano: c’è stata la diretta su Rai Sport, ecc… E questo oro femminile consente all’Italia di partecipare alle Paralimpiadi di Parigi del prossimo anno. E’ la seconda volta nella storia del Comitato paralimpico italiano (dopo Pechino, sempre con il Sitting Volley) che uno sport di squadra femminile partecipa alle Paralimpiadi. Quindi erano tanti i significati che si davano a questo Campionato Europeo ed è stato un bellissimo evento. Ventidue squadre, dieci nazionali femminili e dodici maschili, alto livello di gioco”.
Soddisfazione anche per il Sitting Volley fermano, visto l’importante contributo dato!
“Vero. Anche come Scuola di Pallavolo Fermana, con tre atleti convocati dalla nazionale (Federico Ripani, Cristiano Crocetti e Luca Vallasciani, ndr) tra i quali il capitano azzurro (Ripani) è stata una grande soddisfazione. Venivamo dalla Euro League organizzata a giugno a Fermo, competizione per squadre di club, e dunque anche per me e i ragazzi aver ritrovato sul campo tanti avversari dei club più forti a livello continentale è stato un piacere. E ha fatto percepire a noi stessi il livello a cui giochiamo: è stata una bella presa di coscienza. In definitiva, davvero una grandissima esperienza e una bella occasione di confronto. Posso dire che il Sitting Volley è sulla strada giusta, sia in Italia che a Fermo. E io spero di aver dato e di dare il mio piccolo contributo!”.