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Volley A2. E’ una Yuasa Battery che regala emozioni. Ortenzi: “Abbiamo saputo cambiare in corsa”

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Una partenza thrilling, poi un continuo crescendo fino al tripudio finale, con oltre 800 persone in piedi già dal match point per applaudire una squadra che sta facendo davvero sognare un intero territorio. Le emozioni per la vittoria della Yuasa Battery contro Prata di Pordenone, in quello che è stato lo scontro al vertice del campionato di A2, sono ancore vive.

“Una partita molto difficile – le parole a caldo di coach Massimiliano Ortenzi – loro giocano una bella pallavolo, hanno un bel sistema di gioco e sono molto presenti a muro, nel primo set hanno sbagliato pochissimo e sono stati molto lucidi a gestire le situazioni con la palla alta; noi invece eravamo un po’ troppo nervosi in fase di difesa e di attacco, abbiamo adottato soluzioni di potenza ma non siamo stati efficaci. La partita l’abbiamo cambiata quando abbiamo cambiato il servizio, e sulle situazioni che avevano funzionato meno ci siamo messi a fare qualcosa di diverso, la squadra ha saputo cambiare in corsa. Ci eravamo detti che dovevamo essere disposti a stare in partita quando le cose andavano male, e così è stato, siamo rimasti lì e quando è arrivato il momento ci siamo fatti trovare pronti ed abbiamo cominciato a prendere ritmo”.
Cambiare rotta a partita in corso è un altro segnale di squadra forte, tanto che nel quarto set Prata ha perso fiducia e non è riuscita a tenere il passo, nonostante avesse ampiamente i mezzi per farlo. “Abbiamo dei turni di battuta che quando entrano creano dei vantaggi – continua il tecnico – poi l’entusiasmo ti trascina, insieme a questo meraviglioso pubblico. Abbiamo fatto giocate di altissimo livello in attacco, i ragazzi sono stati veramente bravi.”

Sprazzi di gioco di altissimo livello da ambo le parti, con un pubblico che nel momento peggiore ha incoraggiato ancor più a gran voce i ragazzi aiutandoli concretamente ad uscirne fuori: “Il livello del campionato è alto, l’asticella si è spostata in su per tutte le squadre. Il nostro obiettivo è di mantenere uno standard che ci permetta di stare sempre dentro la partita, poi si può vincere o perdere per un pallone e ci può stare. Di sabato sera, con tanti impegni per tutti, c’è stato comunque grande entusiasmo e vedere il palazzetto pieno è stato stupendo. Quando vinci vivi tutto in maniera diversa ed i ragazzi lo vedono, nei momenti difficili sono loro che ci danno la spinta in più. Speriamo domenica contro Brescia di riavere un palazzetto così e noi lavoreremo per fare un buon lavoro come oggi”.

Andrea Mattei riceve il premio MVP Q-Bo da parte del presidente Coni Marche, Fabio Luna

Mattei: “Partita tosta, è stato un crescendo”

A rafforzare le impressioni di coach Ortenzi è l’MVP della serata, il centrale Andrea Mattei (autore di una prestazione superlativa con 12 punti personali conditi da 2 aces e 5 muri). “Abbiamo incontrato un avversario secondo in classifica, imbattuto come noi e che gioca bene, molto bene – ha affermato -. Sono stati penalizzati da qualche errore di troppo, non sono abituati a sbagliare. Era una partita tosta, abbiamo giocato veramente bene, è stato un crescendo di attacco, muro, battuta, anche se avevamo cominciato molto male soprattutto al servizio, e non è da noi”. Un atleta sorridente e disponibile con tutti, che nonostante pregresse esperienze anche di Superlega non nasconde le emozioni e la passione che una piazza come Grottazzolina sa regalare: “Non ho una nota negativa, magari è facile dirlo adesso che stiamo vincendo, ma già dal vicino di casa a chi incontro al bar la mattina quando vado a far colazione, siamo sempre trattati bene e con rispetto da parte di tutti. Siamo contenti di regalare vittorie e gioie ai tifosi; è vero che i cavalli vincenti si vedono all’arrivo, e non si possono fare pronostici, ma sono molto contento della situazione che ho trovato. Devo essere onesto, mi fa strano aver trovato una piazza così, io non la conoscevo Grottazzolina, ero in SuperLega quando la M&G è salita in A2. Tutti però me ne hanno sempre parlato bene, e chi andava via lo faceva sempre a malincuore. Adesso sto capendo il perché”.

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